9 marzo 2020-2022: dall'Italia del lockdown alla guerra in Ucraina
Due anni fa il decreto di Conte e l'appello "Io resto a casa"
mercoledì 9 marzo 2022
10.16
Sono trascorsi due anni esatti dall'appello arrivato a tutti gli italiani in diretta televisiva: "Io resto a casa". Era il premier Giuseppe Conte a parlare alla platea del pubblico italiano, tra paura e incredulità, mentre annunciava le restrizioni del primo lockdown legato all'emergenza Coronavirus.
Due anni che sembrano una eternità, eppure la normalità ancora tarda ad arrivare. Su un fronte, la pandemia che ancora non lascia tregua (solo ieri in Puglia si sono registrati 6000 nuovi casi), sull'altro fronte, quello geografico tra Ucraina e Russia, si combatte una guerra vera. Immagini che sembravano destinate ormai solo ai documentari di storia, memorie residue di una brutalità solo teoricamente spazzata via dall'avanzamento tecnologico e dalla modernità.
Nuove angosce come antiche paure. Tra Covid e conflitti armati, la speranza che "andrà tutto bene" continua a guidarci, con l'augurio che presto arrivi davvero la pace.
Due anni che sembrano una eternità, eppure la normalità ancora tarda ad arrivare. Su un fronte, la pandemia che ancora non lascia tregua (solo ieri in Puglia si sono registrati 6000 nuovi casi), sull'altro fronte, quello geografico tra Ucraina e Russia, si combatte una guerra vera. Immagini che sembravano destinate ormai solo ai documentari di storia, memorie residue di una brutalità solo teoricamente spazzata via dall'avanzamento tecnologico e dalla modernità.
Nuove angosce come antiche paure. Tra Covid e conflitti armati, la speranza che "andrà tutto bene" continua a guidarci, con l'augurio che presto arrivi davvero la pace.