A Margherita di Savoia canoni molto alti per gli stabilimenti balneari, più della Riviera Romagnola
Lo Stato incassa circa 1,2 milioni per canoni demaniali versati dai proprietari dei lidi
venerdì 13 ottobre 2023
10.00
Il problema della tassazione che colpisce le località balneari è stato il fulcro della recente assemblea dei balneari di Margherita di Savoia, a cui hanno partecipato Antonio Capacchione, Presidente Nazionale del Sib (Sindacato Italiano Balneari) e il sindaco della città delle Saline Bernardo Lodispoto.
L'attuale normativa statale prevede che il pagamento dei canoni demaniali avvenga in base all'ampiezza delle coste e al parametro delle superfici aperte o coperte. Queste ultime, infatti, quotano un prezzo di almeno cinque volte più alto. La conseguenza, che nella pratica è paradossale, è che vengono tartassate le località in cui gli stabilimenti balneari offrono più servizi (ristorazione, area relax e giochi per bambini, spogliatoio, parcheggi o zone dedicate al fitness).
Succede quindi che in una località come Margherita di Savoia l'insieme degli stabilimenti balneari si ritrovino a pagare allo Stato 1,2 milioni all'anno di concessioni demaniali, molto più di località rinomate come Riccione, Cattolica, Santa Maria Ligure.
Secondo la normativa, inoltre, altri 85 mila euro vanno versati al Comune e 28.500 euro alla Regione. La realtà che è emersa dall'incontro è che, nonostante gli standard dei servizi offerti dagli stabilimenti balneari di Margherita di Savoia siano elevati, i prezzi praticati al pubblico sono tra i più bassi d'Italia. Per quanto concerne invece il Comune, è stata sollevata la questione delle risorse che l'ente locale potrebbe destinare per il miglioramento della viabilità e per una migliore fruizione delle spiagge libere.
Il Sindaco Lodispoto ha spiegato che il canone viene versato dallo Stato, mentre le funzioni amministrative o eventuali contenziosi spetterebbero al Comune.
Per questo, alla fine della riunione, gli operatori balneari hanno proposto di sottoporre la questione ad Antonio Decaro, in quanto Presidente Nazionale dell'Anci, e al Governatore Regionale Michele Emiliano. I Comuni devono essere in grado di intervenire sui servizi e sulle spiagge libere, che spesso sono lasciate a se stesse. Inoltre gli operatori balneari chiedono che Emiliano si faccia portavoce al Governo della necessità di lasciare alla Puglia i proventi della concessione.
Tali risorse economiche, infatti, potrebbero essere utilizzate per pulire meglio le spiagge e realizzare stabilimenti balneari pubblici.
L'attuale normativa statale prevede che il pagamento dei canoni demaniali avvenga in base all'ampiezza delle coste e al parametro delle superfici aperte o coperte. Queste ultime, infatti, quotano un prezzo di almeno cinque volte più alto. La conseguenza, che nella pratica è paradossale, è che vengono tartassate le località in cui gli stabilimenti balneari offrono più servizi (ristorazione, area relax e giochi per bambini, spogliatoio, parcheggi o zone dedicate al fitness).
Succede quindi che in una località come Margherita di Savoia l'insieme degli stabilimenti balneari si ritrovino a pagare allo Stato 1,2 milioni all'anno di concessioni demaniali, molto più di località rinomate come Riccione, Cattolica, Santa Maria Ligure.
Secondo la normativa, inoltre, altri 85 mila euro vanno versati al Comune e 28.500 euro alla Regione. La realtà che è emersa dall'incontro è che, nonostante gli standard dei servizi offerti dagli stabilimenti balneari di Margherita di Savoia siano elevati, i prezzi praticati al pubblico sono tra i più bassi d'Italia. Per quanto concerne invece il Comune, è stata sollevata la questione delle risorse che l'ente locale potrebbe destinare per il miglioramento della viabilità e per una migliore fruizione delle spiagge libere.
Il Sindaco Lodispoto ha spiegato che il canone viene versato dallo Stato, mentre le funzioni amministrative o eventuali contenziosi spetterebbero al Comune.
Per questo, alla fine della riunione, gli operatori balneari hanno proposto di sottoporre la questione ad Antonio Decaro, in quanto Presidente Nazionale dell'Anci, e al Governatore Regionale Michele Emiliano. I Comuni devono essere in grado di intervenire sui servizi e sulle spiagge libere, che spesso sono lasciate a se stesse. Inoltre gli operatori balneari chiedono che Emiliano si faccia portavoce al Governo della necessità di lasciare alla Puglia i proventi della concessione.
Tali risorse economiche, infatti, potrebbero essere utilizzate per pulire meglio le spiagge e realizzare stabilimenti balneari pubblici.