Accordi dell'Università di Bari con Israele: la protesta del senato accademico
Lo scopo è chiedere al Rettore di mettere in discussione alcune collaborazioni, tra cui quella con la Marina Militare
lunedì 19 febbraio 2024
12.23
«Dopo un mese di distanza dall'ultima contestazione al senato accademico, in cui abbiamo fatto pressioni, dopo le numerose mail al rettore e alla prorettrice. Contestiamo l'ennesima riunione di senato accademico, per chiedere al rettore un incontro pubblico in cui dovrà prendere posizione davanti a tutti la comunità accademica, sugli accordi che continua a stipulare con Israele, l'industria bellica, la Nato e la Marina Militare». Si esprime così il Senato accademico dell'Università degli studi di Bari "Aldo Moro".
«Ricordiamo che proprio oggi il consiglio affari esteri dell'UE voterà per la missione militare-navale dell'Unione Europea nel Mar Rosso, Aspides. Con l'obiettivo di contrastare il blocco navale e che vede un diretto coinvolgimento della Marina Militare italiana nelle finalità belliche preposte.
Sappiamo bene, soprattutto per quanto riguarda l'Università di Bari, dell'esistenza di strette collaborazioni tra il mondo dell'alta formazione e la filiera della guerra, in particolare con la Marina Militare. Chiediamo lo stop di questi accordi frutto della logica guerrafondaia delle classi dirigenti occidentali, incapaci di utilizzare la diplomazia come strumento di risoluzione dei conflitti.
Siamo oggi, di nuovo qui, nel tentativo di pressare ulteriormente il Rettore nel mettere in discussione queste vergognose collaborazioni».
«Ricordiamo che proprio oggi il consiglio affari esteri dell'UE voterà per la missione militare-navale dell'Unione Europea nel Mar Rosso, Aspides. Con l'obiettivo di contrastare il blocco navale e che vede un diretto coinvolgimento della Marina Militare italiana nelle finalità belliche preposte.
Sappiamo bene, soprattutto per quanto riguarda l'Università di Bari, dell'esistenza di strette collaborazioni tra il mondo dell'alta formazione e la filiera della guerra, in particolare con la Marina Militare. Chiediamo lo stop di questi accordi frutto della logica guerrafondaia delle classi dirigenti occidentali, incapaci di utilizzare la diplomazia come strumento di risoluzione dei conflitti.
Siamo oggi, di nuovo qui, nel tentativo di pressare ulteriormente il Rettore nel mettere in discussione queste vergognose collaborazioni».