Aggressione al Pronto soccorso di Cerignola, pugno a un infermiere
Un malintenzionato avrebbe anche distrutto alcune apparecchiature
lunedì 18 dicembre 2023
14.06
Ennesima aggressione al personale del Pronto Soccorso di Cerignola alle prime luci dell'alba di ieri.
A farne le spese questa volta è toccato ad un infermiere che ha riportato un trauma facciale e all'occhio dopo aver ricevuto un pugno da un malintenzionato in evidente stato di agitazione. Questo individuo, dopo aver sequestrato medici, infermieri e personale paramedico, bloccando le vie di accesso dell'ambulatorio, avrebbe distrutto apparecchiature aggredendo i malcapitati prima dell'intervento delle forze dell'ordine, intervenute dopo essere state allertate dallo stesso personale.
Sembrerebbe che da oltre un mese l'intero ospedale non abbia la TAC attiva per un guasto all'apparecchiatura. Una simile problematica abitualmente comporta la necessità di spostare i pazienti presso altri ospedali, allungando così i tempi di gestione e di attesa. Spostare un paziente in altro ospedale inoltre richiede la presenza del medico che deve lasciare il Pronto Soccorso, sguarnendo la postazione.
Un paese come Cerignola, popoloso e dunque esposto ad un elevato rischio di patologie di interesse chirurgico, non può trovarsi in questa condizione di necessità. Cerignola avrebbe bisogno di un ospedale che funzioni a pieno regime in tutte le sue componenti. Nei giorni scorsi anche i sindacati avrebbero richiesto interventi sia chiedendo un presidio reale di forze di polizia ma anche un serio rinforzo agli organici medici, tecnici ed infermieristici.
A farne le spese questa volta è toccato ad un infermiere che ha riportato un trauma facciale e all'occhio dopo aver ricevuto un pugno da un malintenzionato in evidente stato di agitazione. Questo individuo, dopo aver sequestrato medici, infermieri e personale paramedico, bloccando le vie di accesso dell'ambulatorio, avrebbe distrutto apparecchiature aggredendo i malcapitati prima dell'intervento delle forze dell'ordine, intervenute dopo essere state allertate dallo stesso personale.
Sembrerebbe che da oltre un mese l'intero ospedale non abbia la TAC attiva per un guasto all'apparecchiatura. Una simile problematica abitualmente comporta la necessità di spostare i pazienti presso altri ospedali, allungando così i tempi di gestione e di attesa. Spostare un paziente in altro ospedale inoltre richiede la presenza del medico che deve lasciare il Pronto Soccorso, sguarnendo la postazione.
Un paese come Cerignola, popoloso e dunque esposto ad un elevato rischio di patologie di interesse chirurgico, non può trovarsi in questa condizione di necessità. Cerignola avrebbe bisogno di un ospedale che funzioni a pieno regime in tutte le sue componenti. Nei giorni scorsi anche i sindacati avrebbero richiesto interventi sia chiedendo un presidio reale di forze di polizia ma anche un serio rinforzo agli organici medici, tecnici ed infermieristici.