Agricoltori di Cerignola, sciolto il Presidio cittadino: gli aggiornamenti
Una delegazione ha raggiunto altri gruppi a Montesilvano (PE) per la stesura di un documento programmatico
venerdì 9 febbraio 2024
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Dopo il corteo di ieri mattina con i mezzi agricoli che hanno percorso il corso cittadino, gli agricoltori di Cerignola hanno deciso di sciogliere il presidio. Pasquale Calvio, uno dei partecipanti alla mobilitazione, ne ha riferito le motivazioni.
"Subito dopo il corteo cittadino, una delegazione di agricoltori cerignolani (me compreso) ha raggiunto alcuni gruppi che stanno organizzando la mobilitazione nel resto d'Italia. Insieme abbiamo lavorato alla stesura di un documento programmatico unico, in cui sono stati riportati i punti principali della protesta che ci accomunano tutti. Tale documento sarà inviato al Sottosegretario all'Agricoltura, a cui chiederemo anche un incontro con il Ministro Lollobrigida.
La nostra decisione di sciogliere il presidio viene anche dal fatto che da Bruxelles ci hanno promesso delle risposte in merito alle nostre proposte a partire dal 16 febbraio prossimo. Non aveva senso, quindi, scioperare dal lavoro per altri 15 giorni circa. Restare tanti giorni senza lavorare sicuramente aggrava la situazione di molti, e questo non è giusto".
Gli agricoltori attendono quindi risposte sia da Roma che da Bruxelles. In seguito, non si esclude una ripartenza della mobilitazione se queste non dovessero essere quelle desiderate.
"Subito dopo il corteo cittadino, una delegazione di agricoltori cerignolani (me compreso) ha raggiunto alcuni gruppi che stanno organizzando la mobilitazione nel resto d'Italia. Insieme abbiamo lavorato alla stesura di un documento programmatico unico, in cui sono stati riportati i punti principali della protesta che ci accomunano tutti. Tale documento sarà inviato al Sottosegretario all'Agricoltura, a cui chiederemo anche un incontro con il Ministro Lollobrigida.
La nostra decisione di sciogliere il presidio viene anche dal fatto che da Bruxelles ci hanno promesso delle risposte in merito alle nostre proposte a partire dal 16 febbraio prossimo. Non aveva senso, quindi, scioperare dal lavoro per altri 15 giorni circa. Restare tanti giorni senza lavorare sicuramente aggrava la situazione di molti, e questo non è giusto".
Gli agricoltori attendono quindi risposte sia da Roma che da Bruxelles. In seguito, non si esclude una ripartenza della mobilitazione se queste non dovessero essere quelle desiderate.