Attaccato da uno squalo mentre era sul kayak a Castellaneta Marina: «Un incubo»

Il racconto di Giuseppe Lorusso, farmacista di Gravina

giovedì 5 maggio 2022 14.29
Giuseppe Lorusso, farmacista di Gravina, il 1° maggio era sul suo kayak con l'amico Dino per la traversata da Ginosa Marina a Castellaneta Marina quando è successo l'incredibile: a meno di 100 metri dalla costa è emerso dalla superficie dell'acqua un gigantesco squalo toro lungo tre metri e dal peso di 150 chili che ha attaccato la piccola imbarcazione.

Giuseppe ha raccontato su Facebook la la sua traumatica esperienza: "Domenica mattina (1 maggio, ndr) mentre con il mio compagno di Kayak Dino eravamo in mare e da Ginosa Marina ci stavamo dirigendo verso Castellaneta Marina, è successo quello che nessun amante degli sport di mare vorrebbe che gli succedesse: l'incubo peggiore. Arrivati ai primi lidi di Castellaneta Marina a circa 70 metri dalla costa (4 metri di profondità) a circa 10 metri di fronte a noi abbiamo intravisto una grossa sagoma immobile che galleggiava».

"Andavamo a velocità moderata con il mezzo e mentre ci avvicinavamo sempre più, ci siamo accorti che era un grosso squalo. La bestia non ci ha dato il tempo di riflettere e ci ha attaccato con tutto il suo impeto e la sua ferocia, cercando di addentare lateralmente sulla sinistra lo scafo del mio kayak (ci sono ancora i graffi dei suoi denti sulla fiancata del mio mezzo). In quel frangente il mio amico terrorizzato da dietro ha visto tutta la scena".

"Mi considero un ospite in mare e non farei mai del male agli squali che sono all'apice della catena alimentare, quindi come tali fondamentali per la salute dei mari», conclude Lorusso. «Il mio non vuole tantomeno essere un post sensazionalistico, tutt'altro. È un invito alla prudenza e soprattutto a non sottovalutare mai gli ecosistemi complessi. Il mare è come una foresta con le sue bellezze e i suoi feroci predatori, prima di entrarvi bisogna essere consapevoli che possa accedere l'imponderabile. Sono rimasto in stato di shock per due giorni e tutt'ora ho ancora gli incubi".

"Dell'attacco con lo squalo mi porterò sempre con me la mia irrefrenabile voglia di vivere, la mia lucidità nel combatterlo e soprattutto gli occhi di quel feroce predatore che prima di lasciarmi inabissandosi nel blu mi ha guardato. Ci siamo guardati come due lottatori entrambi illesi e questo è tutto".