Attacco hacker al Consiglio comunale di Trieste: denunciato un residente in Puglia
Un 33enne di origini toscane ha creato scompiglio durante l'assemblea del 15 febbraio scorso
domenica 13 novembre 2022
17.17
Un 33enne di origini toscane ma residente in Puglia è stato denunciato dalla Polizia Postale del Friuli Venezia Giulia e la Digos di Trieste, in collaborazione con il Cosc della Puglia e la Digos di Lecce per l'attacco al Consiglio Comunale di Trieste avvenuto il 15 febbraio scorso.
Quel giorno ignoti si erano introdotti nel corso della seduta che si stava svolgendo interamente online, facendo apparire il logo del movimento 'V_V' al posto delle webcam di alcuni consiglieri e bombardando la chat, utilizzata per regolare i lavori, con frasi provocatorie e diffamanti dal contenuto no-vax e no-green pass. Erano state diffuse 29.000 parole diffamatorie pubblicate sulla chat, nei circa 1000 post inseriti dagli incursori nel giro di quattro minuti e i lavori del Consiglio erano ripresi un'ora dopo.
Gli incursori facevano figurare le proprie connessioni come provenienti da ogni parte del mondo, da città come Los Angeles o New York. L'uomo è stato sottoposto a perquisizione domiciliare e informatica; nella sua abitazione sono state trovate maschere antigas, magliette e adesivi con il logo V_V, ricevitore in radiofrequenza ma anche bombolette spray di colore rosso.
Alla vista della Polizia, l'uomo ha lanciato il reset del proprio cellulare, nel tentativo di cancellare ogni traccia a suo carico. Secondo gli investigatori, l'azione non può essere considerata una bravata in quanto avrebbe potuto rinfocolare situazioni critiche e tese dal punto di vista dell'ordine pubblico in una città "simbolo" delle proteste dei movimenti no-vax, no green-pass.
Quel giorno ignoti si erano introdotti nel corso della seduta che si stava svolgendo interamente online, facendo apparire il logo del movimento 'V_V' al posto delle webcam di alcuni consiglieri e bombardando la chat, utilizzata per regolare i lavori, con frasi provocatorie e diffamanti dal contenuto no-vax e no-green pass. Erano state diffuse 29.000 parole diffamatorie pubblicate sulla chat, nei circa 1000 post inseriti dagli incursori nel giro di quattro minuti e i lavori del Consiglio erano ripresi un'ora dopo.
Gli incursori facevano figurare le proprie connessioni come provenienti da ogni parte del mondo, da città come Los Angeles o New York. L'uomo è stato sottoposto a perquisizione domiciliare e informatica; nella sua abitazione sono state trovate maschere antigas, magliette e adesivi con il logo V_V, ricevitore in radiofrequenza ma anche bombolette spray di colore rosso.
Alla vista della Polizia, l'uomo ha lanciato il reset del proprio cellulare, nel tentativo di cancellare ogni traccia a suo carico. Secondo gli investigatori, l'azione non può essere considerata una bravata in quanto avrebbe potuto rinfocolare situazioni critiche e tese dal punto di vista dell'ordine pubblico in una città "simbolo" delle proteste dei movimenti no-vax, no green-pass.