Bari ricorda la figura di Benedetto Croce, a 70 anni dalla morte
La celebrazione si è tenuta ieri in via Sparano, nei pressi della libreria Laterza
lunedì 21 novembre 2022
14.40
"La Regione Puglia ha voluto fortemente celebrare proprio qui in via Sparano a Bari, dove sorge la Libreria Laterza, il settantesimo anniversario dalla morte di Benedetto Croce. Un filosofo che in tempi difficili, sulla base di una convinzione che partiva da uno dei suoi grandi maestri Giambattista Vico che la storia fosse una maestra di vita, scrisse pagine straordinarie dal punto di vista filosofico, storico e anche politico, nonostante il suo spirito libero l'avesse portato a guardare negli occhi le novità che man mano emergevano nella storia italiana. Benedetto Croce diventa il punto di riferimento non marxista, non comunista, non socialista, non basato sul materialismo storico, dell'antifascismo liberale italiano".
Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano durante la cerimonia per i 70 anni dalla scomparsa di Benedetto Croce, organizzata dalla Regione Puglia e dal Comune di Bari, svoltasi ieri mattina a Bari tra via Sparano e via Dante, dove è collocata la targa in sua memoria.
"La Regione Puglia Puglia – ha affermato Emiliano – insieme al Comune di Bari, alla famiglia Laterza, all'Osservatorio per l'Antifascismo, all'Anpi, è qui per celebrare questa personalità che ha contribuito, in momenti così complessi e insieme a una schiera di grandi intellettuali, a costruire l'Italia repubblicana e democratica. Croce era legatissimo alla città di Bari non solo perché la casa editrice ebbe il coraggio, anche a pena di qualche arresto familiare, di pubblicare i suoi libri e di riunire dentro la libreria i momenti di pensiero che erano vietati a quel tempo, ma anche e soprattutto per l'orgoglio con il quale questa città ospitò il primo Congresso dei Comitati di liberazione nazionale, Radio Bari. Una storia bellissima nella quale intellettuali di diversi orientamenti dissero la loro in un momento difficilissimo consentendo, sia pure con ritardo, nel 2006 al Presidente della Repubblica di insignire la Città di Bari della Medaglia d'oro al valor civile. Una medaglia alla resistenza lunga cominciata in una libreria, proseguita nelle carceri dove furono detenute tante persone, passata dalla strage di via Nicolò dell'Arca e poi finalmente dopo il referendum costituzionale arrivammo a costruire questo Paese fondato sull'antifascismo e sulla resistenza. La cosa più importante oggi è ricordare che l'antifascismo non è una cosa solo della sinistra, tra i più fermi avversari del fascismo durante la seconda guerra mondiale è stato Winston Churchill. E dobbiamo a questa grande alleanza democratica la resistenza dell'Europa, la costruzione del disegno europeo e il fatto che ancora oggi siamo un punto di riferimento in momenti difficili. Ricordare Benedetto Croce non è una semplice ricorrenza, ma è un momento in cui quella resistenza comune degli uomini e delle donne che amano la libertà, la fraternità, l'uguaglianza si riuniscono a prescindere dalle reciproche appartenenze. Quindi viva Benedetto Croce, la Città di Bari, la Libreria Laterza, viva l'antifascismo, la democrazia, la Costituzione, la Repubblica italiana".
Il sindaco di Bari Antonio Decaro ha aggiunto: "Oggi siamo qui per ricordare il 70° anniversario della scomparsa di Benedetto Croce, uno dei più grandi intellettuali del 900 e con lui un pezzo della storia antifascista della nostra città. Il suo legame con Bari e con la casa editrice Laterza, per decenni punto di riferimento importante per la militanza culturale antifascista di tutta Italia è testimoniato oltre che dalle tante sue opere edite proprio da Laterza anche dalla sua partecipazione al congresso nazionale di liberazione che si svolse nel nostro teatro Piccinni a fine gennaio del 1944 dove ebbe impulso il percorso per la costituente e la nascita della Repubblica Italiana. Qualsiasi nostro commento oggi sullo straordinario contributo morale, culturale e politico che Benedetto Croce ha dato al nostro Paese sarebbe certamente parziale e incompleto perché parliamo di una figura che oggi viene riconosciuta tre le più autorevoli e importanti del pensiero moderno. Celebrarlo qui a Bari è per noi un onore e un importante esercizio di memoria collettiva sul ruolo della nostra città negli anni della liberazione e della lotta al nazifascismo. Non a caso, questa giornata e questa tappa sono state inserite nel percorso dei luoghi della memoria nella guida "Puglia In Viaggio nella Memoria" promossa da Pugliapromozione e dalla Regione Puglia che ringrazio perché appuntamenti come questo, come anche la strage di Nicolò dell'Arca, la difesa del porto, il ricordo dell'uccisione di Benedetto Petrone di cui tra qualche giorno ricorrerà l'anniversario ci aiutano a ricordare il passato e cioè da dove veniamo e soprattutto ci aiutano a capire dove andare. È importante oggi ricordare alla città e alla nostra comunità che l'antifascismo non è un vessillo ideologico di cui vergognarsi né tantomeno da relegare ai libri di storia ma l'antifascismo è carne viva, è pensiero e azione quotidiana perché non esiste solo il fascismo del ventennio, esistono tanti nuovi fascismi, apparentemente silenti, più subdoli perché si mascherano di normalità. Ed è per questo – ha concluso Decaro - che ancora oggi è importante nutrire quegli anticorpi che la storia ci ha lasciato per permettere a noi e alle nuove generazioni di riconoscere i nuovi fascismi e di contrastarli con il coraggio della forza del pensiero e delle parole, come Benedetto Croce ci ha insegnato".
Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano durante la cerimonia per i 70 anni dalla scomparsa di Benedetto Croce, organizzata dalla Regione Puglia e dal Comune di Bari, svoltasi ieri mattina a Bari tra via Sparano e via Dante, dove è collocata la targa in sua memoria.
"La Regione Puglia Puglia – ha affermato Emiliano – insieme al Comune di Bari, alla famiglia Laterza, all'Osservatorio per l'Antifascismo, all'Anpi, è qui per celebrare questa personalità che ha contribuito, in momenti così complessi e insieme a una schiera di grandi intellettuali, a costruire l'Italia repubblicana e democratica. Croce era legatissimo alla città di Bari non solo perché la casa editrice ebbe il coraggio, anche a pena di qualche arresto familiare, di pubblicare i suoi libri e di riunire dentro la libreria i momenti di pensiero che erano vietati a quel tempo, ma anche e soprattutto per l'orgoglio con il quale questa città ospitò il primo Congresso dei Comitati di liberazione nazionale, Radio Bari. Una storia bellissima nella quale intellettuali di diversi orientamenti dissero la loro in un momento difficilissimo consentendo, sia pure con ritardo, nel 2006 al Presidente della Repubblica di insignire la Città di Bari della Medaglia d'oro al valor civile. Una medaglia alla resistenza lunga cominciata in una libreria, proseguita nelle carceri dove furono detenute tante persone, passata dalla strage di via Nicolò dell'Arca e poi finalmente dopo il referendum costituzionale arrivammo a costruire questo Paese fondato sull'antifascismo e sulla resistenza. La cosa più importante oggi è ricordare che l'antifascismo non è una cosa solo della sinistra, tra i più fermi avversari del fascismo durante la seconda guerra mondiale è stato Winston Churchill. E dobbiamo a questa grande alleanza democratica la resistenza dell'Europa, la costruzione del disegno europeo e il fatto che ancora oggi siamo un punto di riferimento in momenti difficili. Ricordare Benedetto Croce non è una semplice ricorrenza, ma è un momento in cui quella resistenza comune degli uomini e delle donne che amano la libertà, la fraternità, l'uguaglianza si riuniscono a prescindere dalle reciproche appartenenze. Quindi viva Benedetto Croce, la Città di Bari, la Libreria Laterza, viva l'antifascismo, la democrazia, la Costituzione, la Repubblica italiana".
Il sindaco di Bari Antonio Decaro ha aggiunto: "Oggi siamo qui per ricordare il 70° anniversario della scomparsa di Benedetto Croce, uno dei più grandi intellettuali del 900 e con lui un pezzo della storia antifascista della nostra città. Il suo legame con Bari e con la casa editrice Laterza, per decenni punto di riferimento importante per la militanza culturale antifascista di tutta Italia è testimoniato oltre che dalle tante sue opere edite proprio da Laterza anche dalla sua partecipazione al congresso nazionale di liberazione che si svolse nel nostro teatro Piccinni a fine gennaio del 1944 dove ebbe impulso il percorso per la costituente e la nascita della Repubblica Italiana. Qualsiasi nostro commento oggi sullo straordinario contributo morale, culturale e politico che Benedetto Croce ha dato al nostro Paese sarebbe certamente parziale e incompleto perché parliamo di una figura che oggi viene riconosciuta tre le più autorevoli e importanti del pensiero moderno. Celebrarlo qui a Bari è per noi un onore e un importante esercizio di memoria collettiva sul ruolo della nostra città negli anni della liberazione e della lotta al nazifascismo. Non a caso, questa giornata e questa tappa sono state inserite nel percorso dei luoghi della memoria nella guida "Puglia In Viaggio nella Memoria" promossa da Pugliapromozione e dalla Regione Puglia che ringrazio perché appuntamenti come questo, come anche la strage di Nicolò dell'Arca, la difesa del porto, il ricordo dell'uccisione di Benedetto Petrone di cui tra qualche giorno ricorrerà l'anniversario ci aiutano a ricordare il passato e cioè da dove veniamo e soprattutto ci aiutano a capire dove andare. È importante oggi ricordare alla città e alla nostra comunità che l'antifascismo non è un vessillo ideologico di cui vergognarsi né tantomeno da relegare ai libri di storia ma l'antifascismo è carne viva, è pensiero e azione quotidiana perché non esiste solo il fascismo del ventennio, esistono tanti nuovi fascismi, apparentemente silenti, più subdoli perché si mascherano di normalità. Ed è per questo – ha concluso Decaro - che ancora oggi è importante nutrire quegli anticorpi che la storia ci ha lasciato per permettere a noi e alle nuove generazioni di riconoscere i nuovi fascismi e di contrastarli con il coraggio della forza del pensiero e delle parole, come Benedetto Croce ci ha insegnato".