Carceri fuori controllo in Puglia: 2 suicidi e diverse aggressioni in una settimana
Gli episodi accaduti a Taranto e a Trani
giovedì 27 aprile 2023
14.29
Mentre è ancora viva la commozione tra la gente per la tragica morte della dottoressa Capovani uccisa da un malato psichiatrico a Pisa (che ora in carcere si diletterà ad aggredire i poliziotti rimanendo impunito), una situazione analoga sarebbe potuta accadere nel carcere di Taranto nella giornata di lunedì 24 aprile, allorquando un paio di detenuti con problemi psichiatrici (con licenza d'uccidere rilasciata dallo Stato italiano), al reparto infermeria avrebbero accerchiato e poi minacciato prima a parole eppoi con delle lamette utilizzate per la barba (occulatate nei vestiti), due dottoresse di cui una specialista in psichiatria impedendo loro di allontanarsi dal reparto.
Fortunatamente l'unico poliziotto presente non si è perso d'animo, e mentre lanciava l'allarme via radio, riusciva a tenere a bada i detenuti fino all'arrivo dei rinforzi che sono riusciti a scongiurare il peggio.
Sempre a Taranto nella giornata di domenica 23 un detenuto di origini siciliane arrestato il giorno prima si suicidava ancora prima della convalida prevista il giorno dopo(ma poteva entrare in carcere visto che la legge Severino-porte girevoli-dispone che gli arrestati debbano essere rinchiusi in carcere solo dopo la convalida dell'arresto?); eppoi ancora violenza con detenuti del nuovo padiglione che hanno sfondato il gabbiotto in cui si riparava il poliziotto, poiché non volevano aspettare l'arrivo dell'infermiere.
La giornata di Domenica si chiudeva a Taranto con altra violenza in quanto due detenuti che in altri reparti del carcere si auto lesionava con una lametta mentre un l'altro in preda ad un raptus devastava la camera in cui si trovava. Non iniziava meglio la settimana poiché, sempre a Taranto, nella notte di 24 un detenuto di origini tarantine definitivo con due anni da espiare (per maltrattamenti) è morto per arresto cardiaco, lo stesso era stato appena dimesso dall'ospedale per un malore avvenuto il giorno prima.
Nella giornata di Martedì invece un detenuto ristretto nel carcere di Trani, nativo di Andria di circa 50 anni si è suicidato nella propria stanza legando i lacci delle scarpe ed impiccandosi alle grate della finestra. Lo stesso doveva scontare altri 5 anni per ricettazione e resistenza.
Questi episodi non sono che la punta dell'iceberg degli eventi critici che accadono giornalmente nelle carceri pugliesi che l'amministrazione penitenziaria non vuole che si sappiano poiché rappresentano il fallimento totale di una politica carceraria irresponsabile che, ha regalato le carceri ai detenuti più violenti ed ai "pazzi" con licenza di aggredire e mandare all'ospedale i poliziotti.
Fortunatamente l'unico poliziotto presente non si è perso d'animo, e mentre lanciava l'allarme via radio, riusciva a tenere a bada i detenuti fino all'arrivo dei rinforzi che sono riusciti a scongiurare il peggio.
Sempre a Taranto nella giornata di domenica 23 un detenuto di origini siciliane arrestato il giorno prima si suicidava ancora prima della convalida prevista il giorno dopo(ma poteva entrare in carcere visto che la legge Severino-porte girevoli-dispone che gli arrestati debbano essere rinchiusi in carcere solo dopo la convalida dell'arresto?); eppoi ancora violenza con detenuti del nuovo padiglione che hanno sfondato il gabbiotto in cui si riparava il poliziotto, poiché non volevano aspettare l'arrivo dell'infermiere.
La giornata di Domenica si chiudeva a Taranto con altra violenza in quanto due detenuti che in altri reparti del carcere si auto lesionava con una lametta mentre un l'altro in preda ad un raptus devastava la camera in cui si trovava. Non iniziava meglio la settimana poiché, sempre a Taranto, nella notte di 24 un detenuto di origini tarantine definitivo con due anni da espiare (per maltrattamenti) è morto per arresto cardiaco, lo stesso era stato appena dimesso dall'ospedale per un malore avvenuto il giorno prima.
Nella giornata di Martedì invece un detenuto ristretto nel carcere di Trani, nativo di Andria di circa 50 anni si è suicidato nella propria stanza legando i lacci delle scarpe ed impiccandosi alle grate della finestra. Lo stesso doveva scontare altri 5 anni per ricettazione e resistenza.
Questi episodi non sono che la punta dell'iceberg degli eventi critici che accadono giornalmente nelle carceri pugliesi che l'amministrazione penitenziaria non vuole che si sappiano poiché rappresentano il fallimento totale di una politica carceraria irresponsabile che, ha regalato le carceri ai detenuti più violenti ed ai "pazzi" con licenza di aggredire e mandare all'ospedale i poliziotti.