Carceri, parlamentari in visita alle strutture: «Recuperare gli ambienti per recuperare i detenuti»
A Trani occorrono lavori. A Spinazzola, una struttura da 70 posti, è rimasta attiva per soli sei anni. Ora è abbandonata
giovedì 30 settembre 2021
13.06
La funzione del carcere è quella di riabilitare i detenuti. Ciò può essere possibile soltanto se le strutture carcerarie sono idonee a garantire un sereno percorso di recupero. È quanto ribadiscono le parlamentari del Movimento Cinque Stelle Bruna Piarulli e Cinzia Leone che questa mattina hanno fatto visita all'istituto penitenziario di Trani.
Nell'ultimo periodo il carcere di Trani è balzato agli onori delle cronache per l'evasione di due detenuti e per il decesso di un altro detenuto, le cui condizioni di salute erano state dichiarate incompatibili con il regime carcerario. Il triste evento fu occasione per il garante dei detenuti di denunciare le cattive condizioni della struttura. Le senatrici pentastellate hanno voluto verificare coi propri occhi le condizioni del penitenziario tranese.
«A livello nazionale la situazione delle carceri è molto critiche. Ci sono problematiche ataviche come il sovraffollamento, strutture fatiscenti e carenza di personale. A Trani c'è stata l'apertura di un nuovo plesso che necessitava anche di personale di polizia penitenziaria, con conseguente chiusura della sezione blu proprio per le sue condizioni fatiscenti» commenta la senatrice Piarulli che del carcere di Trani è dirigente in aspettativa. È stata lei infatti ad essersi interessata alla chiusura della sezione che necessita di lavori in particolare dei servizi igienici, poiché qui vi sono ancora i bagni a vista.
Le fa eco la collega senatrice Cinzia Leone che è vice presidente al Senato della commissione sui femminicidi. «Il tema della condizione e della conduzione delle carceri è un tema che mi sta a cuore. Occorre intervenire subito: non accetto che il carcere possa diventare una discarica sociale, una società ai margini che non appare nemmeno nell'agenda politica» spiega la parlamentare siciliana.
La necessità di provvedere ad una migliore edilizia carceraria è stata evidenziata anche dal senatore di Forza Italia Dario Damiani, intervenuto ad una conferenza a Spinazzola. «Qualche mese fa abbiamo consegnato il nuovo padiglione del carcere di Trani. Adesso bisogna provvedere alla vecchia struttura. Bisogna anche intervenire sulla struttura del carcere femminile, spostandola dall'attuale collocazione fatiscente ubicata nel centro di Trani verso la struttura di via Andria. Si tratta di operazioni già in cantiere, ora si attende la conclusione delle rifiniture».
A fronte di problemi legati al sovraffollamento carcerario, tuttavia, si registrano casi di istituti penitenziari anche di recente costruzione, dismessi. È il caso del carcere di Spinazzola, aperto nel 2005 e chiuso 6 anni dopo. Attualmente la struttura è abbandonata. Nel corso di un incontro elettorale, la questione è stata portata all'attenzione del sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto. L'impegno del Governo è quello di restituire alla fruizione una struttura che avrebbe potuto ospitare 70 detenuti.
«Ho preso l'impegno di valutare attentamente questa situazione perché mi sembra singolare che un carcere aperto nel 2005 debba restare chiuso e fermo. Vedremo tutto quello che si può fare per restituire, anche parzialmente, questa struttura alla sua funzione di architettura carceraria. Perché il carcere non è solo il luogo della pena ma anche il luogo del recupero del detenuto» ha affermato l'esponente del Governo.
Quello dell'edilizia penitenziaria non è soltanto un problema di cui si discute ai tavoli politici. Anche secondo il presidente dell'ordine degli avvocati di Trani, Tullio Bertolino, occorre essere attenti alla questione.
«Occorre evitare le porte girevoli, persone che entrano ed escono in poco tempo e raggiungere l'obiettivo di una giustizia riparativa che punti ad un percorso di tipo psicologico e riabilitativo dei condannati. Perseguendo questi obiettivi si può dare una risposta anche al problema del sovraffollamento carcerario» fa notare l'avvocato Bertolino.
Nell'ultimo periodo il carcere di Trani è balzato agli onori delle cronache per l'evasione di due detenuti e per il decesso di un altro detenuto, le cui condizioni di salute erano state dichiarate incompatibili con il regime carcerario. Il triste evento fu occasione per il garante dei detenuti di denunciare le cattive condizioni della struttura. Le senatrici pentastellate hanno voluto verificare coi propri occhi le condizioni del penitenziario tranese.
«A livello nazionale la situazione delle carceri è molto critiche. Ci sono problematiche ataviche come il sovraffollamento, strutture fatiscenti e carenza di personale. A Trani c'è stata l'apertura di un nuovo plesso che necessitava anche di personale di polizia penitenziaria, con conseguente chiusura della sezione blu proprio per le sue condizioni fatiscenti» commenta la senatrice Piarulli che del carcere di Trani è dirigente in aspettativa. È stata lei infatti ad essersi interessata alla chiusura della sezione che necessita di lavori in particolare dei servizi igienici, poiché qui vi sono ancora i bagni a vista.
Le fa eco la collega senatrice Cinzia Leone che è vice presidente al Senato della commissione sui femminicidi. «Il tema della condizione e della conduzione delle carceri è un tema che mi sta a cuore. Occorre intervenire subito: non accetto che il carcere possa diventare una discarica sociale, una società ai margini che non appare nemmeno nell'agenda politica» spiega la parlamentare siciliana.
La necessità di provvedere ad una migliore edilizia carceraria è stata evidenziata anche dal senatore di Forza Italia Dario Damiani, intervenuto ad una conferenza a Spinazzola. «Qualche mese fa abbiamo consegnato il nuovo padiglione del carcere di Trani. Adesso bisogna provvedere alla vecchia struttura. Bisogna anche intervenire sulla struttura del carcere femminile, spostandola dall'attuale collocazione fatiscente ubicata nel centro di Trani verso la struttura di via Andria. Si tratta di operazioni già in cantiere, ora si attende la conclusione delle rifiniture».
A fronte di problemi legati al sovraffollamento carcerario, tuttavia, si registrano casi di istituti penitenziari anche di recente costruzione, dismessi. È il caso del carcere di Spinazzola, aperto nel 2005 e chiuso 6 anni dopo. Attualmente la struttura è abbandonata. Nel corso di un incontro elettorale, la questione è stata portata all'attenzione del sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto. L'impegno del Governo è quello di restituire alla fruizione una struttura che avrebbe potuto ospitare 70 detenuti.
«Ho preso l'impegno di valutare attentamente questa situazione perché mi sembra singolare che un carcere aperto nel 2005 debba restare chiuso e fermo. Vedremo tutto quello che si può fare per restituire, anche parzialmente, questa struttura alla sua funzione di architettura carceraria. Perché il carcere non è solo il luogo della pena ma anche il luogo del recupero del detenuto» ha affermato l'esponente del Governo.
Quello dell'edilizia penitenziaria non è soltanto un problema di cui si discute ai tavoli politici. Anche secondo il presidente dell'ordine degli avvocati di Trani, Tullio Bertolino, occorre essere attenti alla questione.
«Occorre evitare le porte girevoli, persone che entrano ed escono in poco tempo e raggiungere l'obiettivo di una giustizia riparativa che punti ad un percorso di tipo psicologico e riabilitativo dei condannati. Perseguendo questi obiettivi si può dare una risposta anche al problema del sovraffollamento carcerario» fa notare l'avvocato Bertolino.