Caro affitti a Bari: studenti incontrano l'amministrazione comunale
Contestualmente si è tenuta una manifestazione davanti a Palazzo di Città
martedì 15 ottobre 2024
10.43
Il costo medio di una stanza singola a Bari, stando alle ultime stime, si aggira intorno ai 357 euro, spese escluse. Si tratta di cifre aumentate di molto negli ultimi anni (gli aumenti vanno dai 90 ai 150-200 euro), senza considerare che sempre più difficile è diventato trovare un alloggio, vista la tendenza dei privati ad utilizzare gli immobili per turismo.
Per tenere alta l'attenzione sul tema, i rappresentanti di Udu-Link questa mattina hanno incontrato l'assessore Lacoppola, con l'intenzione di continuare quel discorso aperto lo scorso anno con l'ex amministrazione Decaro, e che vogliono prosegua andando ad ottenere non promesse ma atti concreti.
In piazza le esperienze degli studenti, da Grazia al sesto anno di medicina che oggi paga 350 euro al mese e sei anni fa ne pagava 250, fino ad Adriano che frequenta la magistrale di Scienze dell'Amministrazione, il quale per il suo alloggio in stanza singola vicino al campus paga 270 euro, mentre nel 2017 pagava 190 euro.
«L'incontro ha avuto esito positivo, per quanto si tratti del primo incontro con la nuova amministrazione, abbiamo avuto modo di riprendere la discussione in merito al tema degli affitti, in particolare, e abbiamo iniziato a ridiscutere di altri temi legati al tema della cittadinanza universitaria, tra cui la questione dei trasporti, ma non solo - sottolinea Gennaro Cifinelli coordinatore di Udu-Link Bari -. Da parte dell'assessorato e dell'amministrazione nel suo complesso c'è stata disponibilità nell'avviare quanto prima i lavori del tavolo tecnico sulla città universitaria, in continuità con quanto promessoci in conclusione del mandato precedente. Si tratta di una questione che interseca il tema degli affitti fino a lambire il tema dell'ingresso nel mercato del lavoro di chi studia in questa città«.
«Da parte nostra non mancherà l'impegno nel costruire, insieme all'amministrazione, proposte che rispondano efficacemente ai bisogni degli oltre 50.000 studenti universitari baresi e utilizzeremo il tavolo tecnico, che dovrebbe prendere avvio nei prossimi venti giorni, come strumento per dare voce alla comunità che rappresentiamo», ha concluso Cifinelli.
Per tenere alta l'attenzione sul tema, i rappresentanti di Udu-Link questa mattina hanno incontrato l'assessore Lacoppola, con l'intenzione di continuare quel discorso aperto lo scorso anno con l'ex amministrazione Decaro, e che vogliono prosegua andando ad ottenere non promesse ma atti concreti.
In piazza le esperienze degli studenti, da Grazia al sesto anno di medicina che oggi paga 350 euro al mese e sei anni fa ne pagava 250, fino ad Adriano che frequenta la magistrale di Scienze dell'Amministrazione, il quale per il suo alloggio in stanza singola vicino al campus paga 270 euro, mentre nel 2017 pagava 190 euro.
«L'incontro ha avuto esito positivo, per quanto si tratti del primo incontro con la nuova amministrazione, abbiamo avuto modo di riprendere la discussione in merito al tema degli affitti, in particolare, e abbiamo iniziato a ridiscutere di altri temi legati al tema della cittadinanza universitaria, tra cui la questione dei trasporti, ma non solo - sottolinea Gennaro Cifinelli coordinatore di Udu-Link Bari -. Da parte dell'assessorato e dell'amministrazione nel suo complesso c'è stata disponibilità nell'avviare quanto prima i lavori del tavolo tecnico sulla città universitaria, in continuità con quanto promessoci in conclusione del mandato precedente. Si tratta di una questione che interseca il tema degli affitti fino a lambire il tema dell'ingresso nel mercato del lavoro di chi studia in questa città«.
«Da parte nostra non mancherà l'impegno nel costruire, insieme all'amministrazione, proposte che rispondano efficacemente ai bisogni degli oltre 50.000 studenti universitari baresi e utilizzeremo il tavolo tecnico, che dovrebbe prendere avvio nei prossimi venti giorni, come strumento per dare voce alla comunità che rappresentiamo», ha concluso Cifinelli.