Cinghiali e sicurezza alimentare: i cacciatori della Bat chiedono maggiore coinvolgimento

L'obiettivo è sviluppare azioni comuni sul controllo della popolazione dei suidi selvatici in aumento

domenica 14 luglio 2024 12.05
Chiedono un maggior coinvolgimento sulla problematica dell'invadenza dei cinghiali sul territorio del nord barese e sulla sicurezza alimentare. Sono alcuni cacciatori che da tempo auspicano la condivisione di azioni comuni sul controllo della popolazione dei suidi selvatici, sempre più in aumento.

"Desidereremmo che si costituisca un tavolo di confronto con le varie istituzioni locali, non solo per contribuire al contenimento della presenza di tali animali sul territorio, con gli innegabili profili di sicurezza per la viabilità locale e le produzioni agricole, ad iniziare con campagne di abbattimento (possibilmente anche in alcune aree del Parco dell'alta Murgia), ma oltre modo, al pari di quello che sta facendo la Asl di Bari, dare il nostro apporto all'applicazione del Piano Regionale di Interventi Urgenti (PRIU) della Regione Puglia per la gestione e l'eradicazione della Peste Suina Africana nei suidi selvatici e da allevamento.

Il fenomeno della presenza di vere e proprie colonie di cinghiali è in costante aumento, tanto da generare preoccupazione nel nord barese, come nei territori di Andria, Corato, Ruvo, Spinazzola, Minervino Murge, Gravina ed Altamura, in alcuni casi compromettendo -come più volte sottolineato dalle Associaizoni ed Organizzazioni agricole- l'equilibrio territorio-uomo-animali per gestire problemi importanti quali i danni alle colture, il pericolo di incidenti stradali, i rischi sanitari legati alla trasmissione di zoonosi come la trichinellosi. I cacciatori pertanto, intendono fare le propria parte contribuendo a definire con Ente Parco, Asl, Comuni, una strategia comune per la sicurezza del territorio ma anche per la sicurezza delle carni dei suidi selvatici, quali sono i cinghiali, la cui carne raggiunge sempre più facilmente le tavole dei consumatori.