Cita Vendola e si tocca l'orecchio, ex sindaco di Minervino Murge nella bufera
Lui si difende: «Nessun gesto omofobo»
martedì 28 settembre 2021
18.10
Non ci sta Luigi Roccotelli ad essere definito omofobo. Il gesto di toccarsi l'orecchio, facendo roteare il lobo, mentre parlava del governo regionale di Nichi Vendola non è una allusione alla dichiarata omosessualità dell'ex Governatore. A dirlo è lo stesso Roccotelli in un videomessaggio lanciato sui social network, sulle pagine ufficiali del partito Siamo Minervino che sostiene la candidatura a sindaco della uscente Lalla Mancini.
Roccotelli, salito sul palco nella serata di ieri, si è lasciato travolgere dal pathos del comizio quando ha iniziato a difendere il governo regionale dell'ex presidente Fitto e ad accusare i governi di centrosinistra, quello di Michele Emiliano e ancor prima quelli di Nichi Vendola. Ed è proprio nominando l'ex governatore che la mano si è avvicinata all'orecchio. Un gesto interpretato come una sorta di riferimento alle tendenze sessuali del leader di Sinistra Italiana.
E si è scatenata la bufera con una serie di reazioni da parte della cittadinanza sviluppando una eco che è diventata ben presto nazionale.
Sull'argomento sono intervenuti parlamentare, leader di partito e attivisti LGBTI e lo stesso ex governatore della Puglia Nichi Vendola
«Calunnie» secondo l'ex primo cittadino di Minervino Murge, che di Vendola fu alleato quando militava nell'Ulivo.
«La macchina di fango che si sta costruendo contro Luigi Roccotelli e le accuse di omofobia sono davvero pretestuose. Un gesto innaturale e spontaneo, e non voluto, come quello di grattarsi dietro l'orecchio, viene artatamente amplificato per gettare fango contro una persona che mai nella sua vita ha discriminato o peggio ancora offeso qualcuno per i suoi orientamenti sessuali. Lo stesso candidato ha esposto denuncia contro coloro che si sono resi artefici di queste accuse gratuite» si legge sulla pagina di SìAmo Minervino.
Ma è Roccotelli in persona, con un videomessaggio, a rispondere alle accuse. Visibilmente nervoso, Roccotelli comunica di aver sporto querela verso quanti sui social network lo hanno accusato di omofobia e di aver chiesto il ritiro del filmato e degli screeshot.
Difficile che ciò possa accadere, trattandosi comunque di un pubblico evento.
Roccotelli, salito sul palco nella serata di ieri, si è lasciato travolgere dal pathos del comizio quando ha iniziato a difendere il governo regionale dell'ex presidente Fitto e ad accusare i governi di centrosinistra, quello di Michele Emiliano e ancor prima quelli di Nichi Vendola. Ed è proprio nominando l'ex governatore che la mano si è avvicinata all'orecchio. Un gesto interpretato come una sorta di riferimento alle tendenze sessuali del leader di Sinistra Italiana.
E si è scatenata la bufera con una serie di reazioni da parte della cittadinanza sviluppando una eco che è diventata ben presto nazionale.
Sull'argomento sono intervenuti parlamentare, leader di partito e attivisti LGBTI e lo stesso ex governatore della Puglia Nichi Vendola
«Calunnie» secondo l'ex primo cittadino di Minervino Murge, che di Vendola fu alleato quando militava nell'Ulivo.
«La macchina di fango che si sta costruendo contro Luigi Roccotelli e le accuse di omofobia sono davvero pretestuose. Un gesto innaturale e spontaneo, e non voluto, come quello di grattarsi dietro l'orecchio, viene artatamente amplificato per gettare fango contro una persona che mai nella sua vita ha discriminato o peggio ancora offeso qualcuno per i suoi orientamenti sessuali. Lo stesso candidato ha esposto denuncia contro coloro che si sono resi artefici di queste accuse gratuite» si legge sulla pagina di SìAmo Minervino.
Ma è Roccotelli in persona, con un videomessaggio, a rispondere alle accuse. Visibilmente nervoso, Roccotelli comunica di aver sporto querela verso quanti sui social network lo hanno accusato di omofobia e di aver chiesto il ritiro del filmato e degli screeshot.
Difficile che ciò possa accadere, trattandosi comunque di un pubblico evento.