Covid, confermata la zona bianca per la Puglia: buoni segnali dal monitoraggio
Prosegue il calo dell'indice Rt su base regionale
venerdì 10 settembre 2021
20.04
La Puglia resterà in zona bianca nella prossima settimana, come nel resto d'Italia eccezion fatta per la Sicilia che è passata in giallo ormai 14 giorni fa. L'analisi settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità certifica una fase di calo per quanto riguarda i dati epidemiologici sia su base nazionale che regionale: continua a scendere l'indice Rt che si attesta oggi a 0,92 rispetto allo 0,97 della scorsa settimana.
In calo anche l'incidenza dei casi ogni 100 mila abitanti che, secondo gli indicatori decisionali, che decretano l'eventuale cambio di colore delle regioni, nella settimana 3-8 settembre, indicano il valore a 64 rispetto a 74 della scorsa settimana. Il valore, comunque, rimane al di sopra della soglia settimanale di 50 casi ogni 100.000 abitanti - ricorda la bozza del monitoraggio - che potrebbe consentire il controllo della trasmissione basato sul contenimento ovvero sull'identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti".
Il tasso di occupazione in terapia intensiva dei pazienti Covid è ora pari al 6,2% (rilevazione giornaliera del ministero della Salute), con il numero di persone ricoverate in aumento da 544 (31/08/2021) a 563 (7/09/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta leggermente al 7,4%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in aumento da 4.252 (31/08/2021) a 4.307 (7/09/2021).
Tre, inoltre, le Regioni e Province autonome - Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Provincia autonoma di Bolzano - che risultano classificate a rischio moderato questa settimana contro le 17 della scorsa settimana. Le restanti 18 Regioni/Province autonome (tra cui la Puglia) risultano dunque classificate a rischio basso. Solo una, la Provincia autonoma di Bolzano, riporta un'allerta segnalata. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza, si legge nella bozza all'esame oggi della Cabina di Regia.
La circolazione della variante Delta continua intanto ad essere prevalente in Italia. Questa variante è dominante nell'Unione Europea ed è associata ad un aumento nel numero di nuovi casi di infezione anche in altri paesi con alta copertura vaccinale. Una più elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità.
In calo anche l'incidenza dei casi ogni 100 mila abitanti che, secondo gli indicatori decisionali, che decretano l'eventuale cambio di colore delle regioni, nella settimana 3-8 settembre, indicano il valore a 64 rispetto a 74 della scorsa settimana. Il valore, comunque, rimane al di sopra della soglia settimanale di 50 casi ogni 100.000 abitanti - ricorda la bozza del monitoraggio - che potrebbe consentire il controllo della trasmissione basato sul contenimento ovvero sull'identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti".
Il tasso di occupazione in terapia intensiva dei pazienti Covid è ora pari al 6,2% (rilevazione giornaliera del ministero della Salute), con il numero di persone ricoverate in aumento da 544 (31/08/2021) a 563 (7/09/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta leggermente al 7,4%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in aumento da 4.252 (31/08/2021) a 4.307 (7/09/2021).
Tre, inoltre, le Regioni e Province autonome - Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Provincia autonoma di Bolzano - che risultano classificate a rischio moderato questa settimana contro le 17 della scorsa settimana. Le restanti 18 Regioni/Province autonome (tra cui la Puglia) risultano dunque classificate a rischio basso. Solo una, la Provincia autonoma di Bolzano, riporta un'allerta segnalata. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza, si legge nella bozza all'esame oggi della Cabina di Regia.
La circolazione della variante Delta continua intanto ad essere prevalente in Italia. Questa variante è dominante nell'Unione Europea ed è associata ad un aumento nel numero di nuovi casi di infezione anche in altri paesi con alta copertura vaccinale. Una più elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità.