Crisi di Governo, il premier Draghi annuncia le dimissioni. Elezioni anticipate in vista?
L'intenzione è stata anticipata nel corso del consiglio dei ministri. Ora toccherà al presidente Mattarella decidere se sciogliere le Camere
giovedì 14 luglio 2022
19.00
La crisi di Governo sembra essere alla svolta decisiva. Il premier Mario Draghi ha preannunciato l'intenzione di dimettersi dall'incarico: giovedì 14 luglio, nel corso del consiglio dei ministri, l'economista ha rivelato la decisione assunta, che con ogni probabilità concretizzerà in serata. «La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c'è più» ha sottolineato il primo ministro dimissionario.
Draghi era già salito al Quirinale per un incontro, durato quasi un'ora, con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a margine del voto di fiducia in Senato sul Decreto legge "Aiuti", al quale il gruppo del Movimento 5 Stelle, su indicazione del capo politico Giuseppe Conte, non ha partecipato compatto rimarcando le divergenze programmatiche con l'esecutivo. La prospettiva di elezioni anticipate è piuttosto concreta: toccherà a Mattarella, una volta ricevute le dimissioni di Draghi, valutare se tentare di affidare un incarico esplorativo per la formazione di un altro Governo o sciogliere le camere, con la conseguente decadenza, fra gli altri, di tutti i parlamentari pugliesi.
Voglio annunciarvi che questa sera rassegnerò le mie dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica.
Le votazioni di oggi in Parlamento sono un fatto molto significativo dal punto di vista politico.
La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c'è più.
È venuto meno il patto di fiducia alla base dell'azione di governo.
In questi giorni da parte mia c'è stato il massimo impegno per proseguire nel cammino comune, anche cercando di venire incontro alle esigenze che mi sono state avanzate dalle forze politiche.
Come è evidente dal dibattito e dal voto di oggi in Parlamento questo sforzo non è stato sufficiente.
Dal mio discorso di insediamento in Parlamento ho sempre detto che questo esecutivo sarebbe andato avanti soltanto se ci fosse stata la chiara prospettiva di poter realizzare il programma di governo su cui le forze politiche avevano votato la fiducia.
Questa compattezza è stata fondamentale per affrontare le sfide di questi mesi.
Queste condizioni oggi non ci sono più.
Vi ringrazio per il vostro lavoro, i tanti risultati conseguiti.
Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo raggiunto, in un momento molto difficile, nell'interesse di tutti gli Italiani.
Grazie.
Draghi era già salito al Quirinale per un incontro, durato quasi un'ora, con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a margine del voto di fiducia in Senato sul Decreto legge "Aiuti", al quale il gruppo del Movimento 5 Stelle, su indicazione del capo politico Giuseppe Conte, non ha partecipato compatto rimarcando le divergenze programmatiche con l'esecutivo. La prospettiva di elezioni anticipate è piuttosto concreta: toccherà a Mattarella, una volta ricevute le dimissioni di Draghi, valutare se tentare di affidare un incarico esplorativo per la formazione di un altro Governo o sciogliere le camere, con la conseguente decadenza, fra gli altri, di tutti i parlamentari pugliesi.
LE PAROLE DI MARIO DRAGHI IN CONSIGLIO DEI MINISTRI
Buonasera a tutti,Voglio annunciarvi che questa sera rassegnerò le mie dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica.
Le votazioni di oggi in Parlamento sono un fatto molto significativo dal punto di vista politico.
La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c'è più.
È venuto meno il patto di fiducia alla base dell'azione di governo.
In questi giorni da parte mia c'è stato il massimo impegno per proseguire nel cammino comune, anche cercando di venire incontro alle esigenze che mi sono state avanzate dalle forze politiche.
Come è evidente dal dibattito e dal voto di oggi in Parlamento questo sforzo non è stato sufficiente.
Dal mio discorso di insediamento in Parlamento ho sempre detto che questo esecutivo sarebbe andato avanti soltanto se ci fosse stata la chiara prospettiva di poter realizzare il programma di governo su cui le forze politiche avevano votato la fiducia.
Questa compattezza è stata fondamentale per affrontare le sfide di questi mesi.
Queste condizioni oggi non ci sono più.
Vi ringrazio per il vostro lavoro, i tanti risultati conseguiti.
Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo raggiunto, in un momento molto difficile, nell'interesse di tutti gli Italiani.
Grazie.