Da Roma a Brindisi per l'eternità: la Via Appia diventa patrimonio UNESCO
Si tratta del 60° riconoscimento nel territorio italiano
lunedì 29 luglio 2024
10.53
Il poeta latino Stazio la definitiva "Regina Viarum" ma, da oggi, la Via Appia è semplicemente un patrimonio UNESCO.
Oltre mille chilometri, da Roma a Brindisi, che hanno visto scorrere un flusso ininterrotto di persone, merci, idee, civiltà, file di pellegrini diretti in Terra Santa, condottieri pronti a salpare per il Mediterraneo, i ribelli insorti con Spartaco catturati e crocifissi lungo la strada fino a Capua.
Eccellente prototipo del sistema viario romano, ma anche e soprattutto crocevia di culture, la Via Appia entra ufficialmente nella lista del Patrimonio Mondiale dell'umanità, iscritta dal Comitato Unesco riunito a Nuova Delhi nella 46^ sessione: è il 60° sito italiano, a consolidare il primato nazionale rispetto al numero di riconoscimenti.
Un risultato frutto del lavoro di squadra - sottolineano dal ministero della Cultura, che per la prima volta ha promosso direttamente la candidatura - che ha coinvolto 4 Regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), 13 Città metropolitane e Province, 74 Comuni, 14 Parchi, 25 Università, rappresentanze delle comunità territoriali, associazioni, nonché il ministero degli Esteri e la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra della Santa Sede.
L'Appia, infatti, è la strada dove sorse la prima catacomba, fu percorsa da Paolo per arrivare Roma e poi da Pietro e fu una delle prime 'viae peregrinorum'.
Oltre mille chilometri, da Roma a Brindisi, che hanno visto scorrere un flusso ininterrotto di persone, merci, idee, civiltà, file di pellegrini diretti in Terra Santa, condottieri pronti a salpare per il Mediterraneo, i ribelli insorti con Spartaco catturati e crocifissi lungo la strada fino a Capua.
Eccellente prototipo del sistema viario romano, ma anche e soprattutto crocevia di culture, la Via Appia entra ufficialmente nella lista del Patrimonio Mondiale dell'umanità, iscritta dal Comitato Unesco riunito a Nuova Delhi nella 46^ sessione: è il 60° sito italiano, a consolidare il primato nazionale rispetto al numero di riconoscimenti.
Un risultato frutto del lavoro di squadra - sottolineano dal ministero della Cultura, che per la prima volta ha promosso direttamente la candidatura - che ha coinvolto 4 Regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), 13 Città metropolitane e Province, 74 Comuni, 14 Parchi, 25 Università, rappresentanze delle comunità territoriali, associazioni, nonché il ministero degli Esteri e la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra della Santa Sede.
L'Appia, infatti, è la strada dove sorse la prima catacomba, fu percorsa da Paolo per arrivare Roma e poi da Pietro e fu una delle prime 'viae peregrinorum'.