Fondo Nazionale Politiche della Famiglia: nessuna riduzione di risorse per la Puglia
Confermata la quota di 1,79 milioni di euro già prevista per il 2021
giovedì 28 aprile 2022
14.37
La revisione dei criteri di riparto delle risorse del Fondo Nazionale per le politiche della Famiglia deve avere tempi adeguati per fissare dei parametri che tengano conto della vulnerabilità e non solo della fascia secca del numero dei minori, pertanto è necessario mantenere gli attuali criteri per dare vita a un confronto adeguato.
È la posizione espressa in sede di Commissione delle Politiche Sociali dall'assessora regionale al Welfare e dalla direttrice del Dipartimento e accolta dalla Commissione stessa, grazie alla quale la Puglia non perderà per quest'anno oltre 135.000 euro. Secondo i nuovi criteri infatti la quota regionale sarebbe stata di 1.654.789 euro, a fronte di 1.790.401,06 euro del 2021.
"Concordiamo - spiega l'assessora al Welfare - sulla necessità di rivedere i criteri del riparto, ma serve farlo prendendosi i giusti tempi per analizzare tutti gli aspetti. La proposta elaborata lo scorso 20 aprile dal coordinamento tecnico non trova d'accordo tutte le Regioni, e avrebbe penalizzato soprattutto quelle del Sud Italia, per questo abbiamo chiesto ulteriori approfondimenti. Siamo soddisfatti che grazie alla nostra richiesta la Commissione abbia deciso di mantenere i vecchi parametri e chiedere all'apposito gruppo di lavoro di approfondire in tempi congrui".
È la posizione espressa in sede di Commissione delle Politiche Sociali dall'assessora regionale al Welfare e dalla direttrice del Dipartimento e accolta dalla Commissione stessa, grazie alla quale la Puglia non perderà per quest'anno oltre 135.000 euro. Secondo i nuovi criteri infatti la quota regionale sarebbe stata di 1.654.789 euro, a fronte di 1.790.401,06 euro del 2021.
"Concordiamo - spiega l'assessora al Welfare - sulla necessità di rivedere i criteri del riparto, ma serve farlo prendendosi i giusti tempi per analizzare tutti gli aspetti. La proposta elaborata lo scorso 20 aprile dal coordinamento tecnico non trova d'accordo tutte le Regioni, e avrebbe penalizzato soprattutto quelle del Sud Italia, per questo abbiamo chiesto ulteriori approfondimenti. Siamo soddisfatti che grazie alla nostra richiesta la Commissione abbia deciso di mantenere i vecchi parametri e chiedere all'apposito gruppo di lavoro di approfondire in tempi congrui".