Formula 1, chi ha spento il sogno di Antonio Giovinazzi?
Il secondo sedile Alfa Romeo Racing a un cinese. Il pilota di Martina Franca ripartirà dalla Formula E
mercoledì 17 novembre 2021
15.09
Come un annuncio largamente prevedibile e atteso possa aver suscitato unanime indignazione internazionale, assumendo i contorni di un caso di cattiva gestione della comunicazione, meriterebbe approfondimenti e studi e nessuno forse si sorprenderebbe se qualche specialista decidesse di occuparsene. Restando ai dati di fatto, la decisione dell'Alfa Romeo Racing di lasciare a piedi Antonio Giovinazzi non è certo un fulmine a ciel sereno ma l'inevitabile conclusione di una vicenda che rilancia, ancora una volta, l'eterno dibattito sul merito in Formula 1 e l'abuso di "sedili comprati" specie nei team di seconda fascia.
Toccherà perciò al cinese Guanyu Zhou, 22 anni, affiancare l'esperto Vallteri Bottas nel Mondiale 2022 a bordo delle monoposto della scuderia svizzera, che è a tutti gli effetti la Sauber con il marchio Alfa Romeo aggiunto in virtù di un accordo di sponsorizzazione (e di fornitura dei motori Ferrari) tenuto talmente in debita considerazione da non impedire l'ingaggio dell'attuale seconda guida Mercedes...
L'Italia (e la Puglia in particolare) perderanno così un rappresentante sulla griglia di partenza della più importante classe motoristica a distanza di tre stagioni. Un declino inarrestabile, frutto della globalizzazione e del graduale allargamento del motorsport a tutti i continenti e delle accresciute necessità finanziarie all'allestimento di un team nella massima categoria. Il Bel Paese ha schierato al via di un Gran Premio ben 93 piloti dal 1950 in poi e una serie infinita di scuderie italiane hanno popolato e colorato il paddock. La tendenza negativa, inesorabile, si è accentuata già a partire dalla fine degli anni '90 e la stagione 2011, con l'abruzzese Jarno Trulli e Vitantonio Liuzzi da Locorotondo - primo pugliese in F1 - ha preceduto il lungo periodo buio: sette annate, tra il 2012 e il 2018, senza rappresentanti. Unica eccezione le due gare d'apertura del Mondiale 2017, quando fu proprio Antonio Giovinazzi a debuttare con l'allora Sauber per sostituire l'infortunato Pascal Wherlein.
19 punti conquistati in 59 gare, le numerose occasioni in cui ha battuto un compango di squadra del calibro di Kimi Raikkonen e diversi lampi di talento hanno caratterizzato la carriera di Giovinazzi in Formula 1. Il martinese, che compirà 28 anni il prossimo 14 dicembre, ha già trovato l'accordo per correre in Formula E con il team Dragon Racing. Una nuova sfida nella quale saprà senza dubbio dare il meglio, come sempre. Resta il forte rammarico per la chiusura di una parentesi dovuta con ogni probabilità a logiche extrasportive. La lista di coloro i quali avrebbero potuto e dovuto far qualcosa di concreto per evitare tutto ciò e non spegnere il sogno Formula 1 del pugliese sembra, purtroppo, lunga.
Toccherà perciò al cinese Guanyu Zhou, 22 anni, affiancare l'esperto Vallteri Bottas nel Mondiale 2022 a bordo delle monoposto della scuderia svizzera, che è a tutti gli effetti la Sauber con il marchio Alfa Romeo aggiunto in virtù di un accordo di sponsorizzazione (e di fornitura dei motori Ferrari) tenuto talmente in debita considerazione da non impedire l'ingaggio dell'attuale seconda guida Mercedes...
L'Italia (e la Puglia in particolare) perderanno così un rappresentante sulla griglia di partenza della più importante classe motoristica a distanza di tre stagioni. Un declino inarrestabile, frutto della globalizzazione e del graduale allargamento del motorsport a tutti i continenti e delle accresciute necessità finanziarie all'allestimento di un team nella massima categoria. Il Bel Paese ha schierato al via di un Gran Premio ben 93 piloti dal 1950 in poi e una serie infinita di scuderie italiane hanno popolato e colorato il paddock. La tendenza negativa, inesorabile, si è accentuata già a partire dalla fine degli anni '90 e la stagione 2011, con l'abruzzese Jarno Trulli e Vitantonio Liuzzi da Locorotondo - primo pugliese in F1 - ha preceduto il lungo periodo buio: sette annate, tra il 2012 e il 2018, senza rappresentanti. Unica eccezione le due gare d'apertura del Mondiale 2017, quando fu proprio Antonio Giovinazzi a debuttare con l'allora Sauber per sostituire l'infortunato Pascal Wherlein.
19 punti conquistati in 59 gare, le numerose occasioni in cui ha battuto un compango di squadra del calibro di Kimi Raikkonen e diversi lampi di talento hanno caratterizzato la carriera di Giovinazzi in Formula 1. Il martinese, che compirà 28 anni il prossimo 14 dicembre, ha già trovato l'accordo per correre in Formula E con il team Dragon Racing. Una nuova sfida nella quale saprà senza dubbio dare il meglio, come sempre. Resta il forte rammarico per la chiusura di una parentesi dovuta con ogni probabilità a logiche extrasportive. La lista di coloro i quali avrebbero potuto e dovuto far qualcosa di concreto per evitare tutto ciò e non spegnere il sogno Formula 1 del pugliese sembra, purtroppo, lunga.