Guerra in Ucraina, il Comune di Troia accoglie i rifugiati
Verranno offerti vitto e alloggio ai parenti dei residenti ucraini
mercoledì 2 marzo 2022
0.21
Si segnala una bella iniziativa del Comune di Troia, in provincia di Foggia: i cinque residenti ucraini della cittadina possono richiamare in Italia parenti e familiari in pericolo a causa della guerra: verranno offerti vitto e alloggio durante questo periodi di emergenza.
"Solidarietà è dare concretezza alle parole e ai sentimenti", dichiara il sindaco di Troia, Leonardo Cavalieri, impegnato in queste ore, insieme agli uffici comunali, nella messa a punto del programma di accoglienza ed ospitalità. "Apriamo le porte ai profughi di guerra - aggiunge Cavalieri - nel nostro piccolo abbiamo la possibilità di ospitare parenti e familiari di cittadini ucraini che vivono a Troia. Qui ritroveranno la serenità della pace, vitto e alloggio, ma soprattutto troveranno il calore della famiglia e dell'amicizia".
"Sappiamo - prosegue il primo cittadino - di una donna ucraina che questa mattina è stata costretta a ricorrere alle cure mediche per un grave stato di ansia. Non avere notizie dei propri cari, saperli in costante pericolo di vita, in fuga o peggio imprigionati tra bombe e macerie è drammatico, tragico. Non possiamo fermare la follia della guerra, ma possiamo dare aiuto a chi la guerra la subisce".
"Solidarietà è dare concretezza alle parole e ai sentimenti", dichiara il sindaco di Troia, Leonardo Cavalieri, impegnato in queste ore, insieme agli uffici comunali, nella messa a punto del programma di accoglienza ed ospitalità. "Apriamo le porte ai profughi di guerra - aggiunge Cavalieri - nel nostro piccolo abbiamo la possibilità di ospitare parenti e familiari di cittadini ucraini che vivono a Troia. Qui ritroveranno la serenità della pace, vitto e alloggio, ma soprattutto troveranno il calore della famiglia e dell'amicizia".
"Sappiamo - prosegue il primo cittadino - di una donna ucraina che questa mattina è stata costretta a ricorrere alle cure mediche per un grave stato di ansia. Non avere notizie dei propri cari, saperli in costante pericolo di vita, in fuga o peggio imprigionati tra bombe e macerie è drammatico, tragico. Non possiamo fermare la follia della guerra, ma possiamo dare aiuto a chi la guerra la subisce".