Il grande pianista Ivo Pogorelich interpreta Chopin nel teatro Fusco di Taranto
In scena sabato 16 ottobre
giovedì 7 ottobre 2021
11.46
Uno dei grandi talenti di sempre, genio ribelle del pianoforte e interprete originalissimo che continua a legare il suo nome al Concorso Chopin di Varsavia, Ivo Pogorelich suonerà a Taranto, nel Teatro Comunale Fusco, sabato 16 ottobre (ore 19), per il recupero della 77esima Stagione concertistica degli Amici della Musica "Arcangelo Speranza".
E sarà proprio Chopin il compositore al centro del recital di Pogorelich, che proporrà in apertura la Fantasia op. 49, unicum nella produzione del compositore polacco caratterizzata, pur nella libertà della forma, da una costruzione compatta, dunque, priva di divagazioni e momenti rapsodici. Seguirà la celebre Polonaise Fantasie op. 61, uno dei momenti più alti della creatività chopiniana, nella quale centrale diventa il caratteristico ritmo tratto da quella danza nazionale che ha accompagnato l'intero arco produttivo del grande compositore. Il recital si chiuderà con la Sonata n. 3 op. 58, nella quale Chopin risulta meno legato alle regole della forma classica per una pagina dallo spiccato carattere lirico, tuttavia non priva di toni drammatici.
Insomma, un programma a tutto Chopin, quello scelto da Pogorelich, del quale gli appassionati sanno tutto, o quasi. Nato nel 1958 a Belgrado, inizia a studiare musica fin dalla prima infanzia. E nel 1970 viene mandato, quale allievo emergente, a studiare al Conservatorio Ciaikovskij di Mosca.
La svolta radicale nell'evoluzione artistica del giovane musicista avviene nel 1976, grazie all'incontro con la rinomata pianista e pedagoga georgiana, Alisa Kezeradze, con la quale Pogorelich avrà un'intensa e feconda collaborazione professionale e umana, fino alla sua scomparsa nel 1996.
Vince il Concorso Pianistico Alessandro Casagrande a Terni nel 1978 e il Concorso Pianistico Internazionale di Montreal nel 1980, anno che si rivelerà fondamentale. Infatti, nel 1980 Pogorelich partecipa al Concorso Chopin di Varsavia dove, per motivi mai definitivamente chiariti, viene eliminato dalla graduatoria finale del concorso con una decisione controversa e ingiustificata che determina l'abbandono della giuria da parte di Marta Argerich. Per lei Pogorelich è un genio. E ancora oggi la comunità musicale mondiale non ha difficoltà a riconoscere in lui il vero vincitore di quell'edizione. Non tutti i mali vengono per nuocere. E, infatti, sull'onda dell'enorme interesse causato dall'esclusione allo Chopin, Pogorelich viene invitato ad esibirsi con le più importanti orchestre, iniziando una carriera che prosegue ancor oggi con esibizioni nelle più prestigiose sale del mondo. All'attività concertistica, Pogorelich ha affiancato anche importanti registrazioni discografiche con la Deutsche Grammophon (quattordici album) e, da un paio d'anni, dopo una lunga assenza dalle sale di registrazione, è tornato a incidere per Sony Classical, etichetta per la quale nell'agosto del 2019 ha pubblicato un cd con opere di Beethoven e Rachmaninov.
E sarà proprio Chopin il compositore al centro del recital di Pogorelich, che proporrà in apertura la Fantasia op. 49, unicum nella produzione del compositore polacco caratterizzata, pur nella libertà della forma, da una costruzione compatta, dunque, priva di divagazioni e momenti rapsodici. Seguirà la celebre Polonaise Fantasie op. 61, uno dei momenti più alti della creatività chopiniana, nella quale centrale diventa il caratteristico ritmo tratto da quella danza nazionale che ha accompagnato l'intero arco produttivo del grande compositore. Il recital si chiuderà con la Sonata n. 3 op. 58, nella quale Chopin risulta meno legato alle regole della forma classica per una pagina dallo spiccato carattere lirico, tuttavia non priva di toni drammatici.
Insomma, un programma a tutto Chopin, quello scelto da Pogorelich, del quale gli appassionati sanno tutto, o quasi. Nato nel 1958 a Belgrado, inizia a studiare musica fin dalla prima infanzia. E nel 1970 viene mandato, quale allievo emergente, a studiare al Conservatorio Ciaikovskij di Mosca.
La svolta radicale nell'evoluzione artistica del giovane musicista avviene nel 1976, grazie all'incontro con la rinomata pianista e pedagoga georgiana, Alisa Kezeradze, con la quale Pogorelich avrà un'intensa e feconda collaborazione professionale e umana, fino alla sua scomparsa nel 1996.
Vince il Concorso Pianistico Alessandro Casagrande a Terni nel 1978 e il Concorso Pianistico Internazionale di Montreal nel 1980, anno che si rivelerà fondamentale. Infatti, nel 1980 Pogorelich partecipa al Concorso Chopin di Varsavia dove, per motivi mai definitivamente chiariti, viene eliminato dalla graduatoria finale del concorso con una decisione controversa e ingiustificata che determina l'abbandono della giuria da parte di Marta Argerich. Per lei Pogorelich è un genio. E ancora oggi la comunità musicale mondiale non ha difficoltà a riconoscere in lui il vero vincitore di quell'edizione. Non tutti i mali vengono per nuocere. E, infatti, sull'onda dell'enorme interesse causato dall'esclusione allo Chopin, Pogorelich viene invitato ad esibirsi con le più importanti orchestre, iniziando una carriera che prosegue ancor oggi con esibizioni nelle più prestigiose sale del mondo. All'attività concertistica, Pogorelich ha affiancato anche importanti registrazioni discografiche con la Deutsche Grammophon (quattordici album) e, da un paio d'anni, dopo una lunga assenza dalle sale di registrazione, è tornato a incidere per Sony Classical, etichetta per la quale nell'agosto del 2019 ha pubblicato un cd con opere di Beethoven e Rachmaninov.