Internet Day, la rete compie oggi 52 anni

Per la prima volta due dispositivi “parlarono” tra loro: dopo mezzo secolo il web fa parte delle nostre vite

venerdì 29 ottobre 2021 10.20
A cura di Ida Vinella
Era il 29 ottobre 1969, esattamente 52 anni fa: per la prima volta viene stabilito un collegamento tra due computer. Da un dispositivo presente a Los Angeles vengono inviate le lettere "L" e poi "O" a un altro computer collegato nello Stanford Research Institute di Palo Alto: l'idea era di scrivere la parola "LOGIN", ma dopo le prime due lettere il collegamento collassò.

La trasmissione di dati avvenne grazie al sistema Arpanet (Advanced Research Projects Agency Network), il progenitore di internet come lo conosciamo oggi. Un primo gemito del web, incompleto, che ha dato origine a una rivoluzione globale.

Tuttavia, quel giorno, la parola "Internet" ancora non esisteva. Fu coniata qualche anno dopo, quando venne creato il protocollo TCP/IP, che serve proprio a trasmettere informazioni in rete. Mentre per la nascita del world wide web bisognerà aspettare fino al 1989, con il progetto sulla condivisione di informazioni in rete grazie a Tim Berners-Lee. Il primo sito internet della storia fu lanciato il 6 agosto 1991, esattamente 30 anni fa.

Una storia lunga che ci conduce ad oggi: Internet fa ormai parte delle nostre vite, con le informazioni che viaggiano in tempo reale sugli smartphone, che ci consentono di accedere ad una quantità incalcolabile di dati dal palmo della nostra mano.

E infine arrivarono anche i social network, la nostra "second life", quel mondo parallelo digitale che ha cambiato la percezione della nostra quotidianità. Lo dimostra tutta l'attenzione che ha ricevuto ieri la "casa madre" dei più famosi social network, la Facebook Inc. che ha cambiato nome in "Meta". In parte per distanziarsi dal nome del social network – visto che ormai l'azienda di Mark Zuckerberg raggruppa anche altri "cavalli di battaglia" come Instagram e Whatsapp – in parte per allontanare gli scandali e i pregiudizi collegati al nome Facebook, ma soprattutto per avviare un nuovo orizzonte aperto alla realtà virtuale. «Il metaverso è la prossima frontiera» ha spiegato Zuckemberg.

Una storia dunque che continua a correre, veloce come le nostre connessioni, ormai lontane e diverse da quella singola e spaurita lettera "L" inviata tramite Arpanet 52 anni fa.