Ipotesi di peculato, falso, riciclaggio e autoriciclaggio a Bari: 4 indagati
Sequestro preventivo di beni, per un valore complessivo di circa 400mila euro
lunedì 2 dicembre 2024
10.37
I finanzieri del Comando Provinciale di Bari stanno dando esecuzione, nelle province di Bari, Torino, Cremona e Lodi, a un decreto di sequestro preventivo di beni, per un valore complessivo di circa 400.000 euro, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale, su richiesta di questa Procura della Repubblica.
Le persone destinatarie del provvedimento cautelare sono indagate (accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa), in concorso tra loro e a vario titolo, per le ipotesi delittuose di peculato, falso ideologico, ricettazione, riciclaggio, reimpiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e autoriciclaggio.
L'odierna operazione costituisce l'epilogo di un'articolata attività di indagine, coordinata da questo Ufficio giudiziario e delegata al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari, che ha permesso di disvelare un rilevante utilizzo di denaro pubblico per fini esclusivamente personali da parte del Dirigente Generale ad interim e Dirigente Amministrativo pro-tempore (poi deceduto) dell'Agenzia Regionale del Turismo della Regione Puglia.
I complessivi e minuziosi approfondimenti condotti dai finanzieri, consistiti nell'acquisizione ed esame di copiosa documentazione, accertamenti bancari, assunzione di sommarie informazioni da persone in grado di riferire circostanze utili, acquisizioni di dati e notizie mediante la consultazione delle banche dati e fonti aperte, avrebbero consentito di acquisire rilevanti ed univoci elementi di riscontro in merito al massivo e anomalo utilizzo di una carta di credito ricaricabile assegnata, per ragioni di ufficio, al citato dirigente pubblico.
In particolare, la ricostruzione delle operazioni finanziarie, supportata dal raffronto con la documentazione amministrativa e contabile del predetto ente pubblico, ha consentito di accertare le modalità con le quali il denaro pubblico, con il concorso dell'allora Responsabile dell'Ufficio Pagamenti, sarebbe stato "dirottato" da un conto di tesoreria per eseguire ricariche su una carta di credito e, successivamente, utilizzato per effettuare innumerevoli prelevamenti di denaro contante e sostenere spese di qualsiasi natura (dai viaggi all'acquisto di attrezzature per la ristorazione o il confezionamento degli alimenti a favore della ditta intestata al figlio del citato ex Direttore Generale), disattendendo quanto previsto dal Regolamento di contabilità e amministrativo dell'Agenzia e senza osservare alcuna procedura di verifica o rendicontazione della spesa.
Le persone destinatarie del provvedimento cautelare sono indagate (accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa), in concorso tra loro e a vario titolo, per le ipotesi delittuose di peculato, falso ideologico, ricettazione, riciclaggio, reimpiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e autoriciclaggio.
L'odierna operazione costituisce l'epilogo di un'articolata attività di indagine, coordinata da questo Ufficio giudiziario e delegata al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari, che ha permesso di disvelare un rilevante utilizzo di denaro pubblico per fini esclusivamente personali da parte del Dirigente Generale ad interim e Dirigente Amministrativo pro-tempore (poi deceduto) dell'Agenzia Regionale del Turismo della Regione Puglia.
I complessivi e minuziosi approfondimenti condotti dai finanzieri, consistiti nell'acquisizione ed esame di copiosa documentazione, accertamenti bancari, assunzione di sommarie informazioni da persone in grado di riferire circostanze utili, acquisizioni di dati e notizie mediante la consultazione delle banche dati e fonti aperte, avrebbero consentito di acquisire rilevanti ed univoci elementi di riscontro in merito al massivo e anomalo utilizzo di una carta di credito ricaricabile assegnata, per ragioni di ufficio, al citato dirigente pubblico.
In particolare, la ricostruzione delle operazioni finanziarie, supportata dal raffronto con la documentazione amministrativa e contabile del predetto ente pubblico, ha consentito di accertare le modalità con le quali il denaro pubblico, con il concorso dell'allora Responsabile dell'Ufficio Pagamenti, sarebbe stato "dirottato" da un conto di tesoreria per eseguire ricariche su una carta di credito e, successivamente, utilizzato per effettuare innumerevoli prelevamenti di denaro contante e sostenere spese di qualsiasi natura (dai viaggi all'acquisto di attrezzature per la ristorazione o il confezionamento degli alimenti a favore della ditta intestata al figlio del citato ex Direttore Generale), disattendendo quanto previsto dal Regolamento di contabilità e amministrativo dell'Agenzia e senza osservare alcuna procedura di verifica o rendicontazione della spesa.