L'allarme di Giannella: «Social e locali i luoghi di affermazione criminale»
Secondo il coordinatore dell'Antimafia barese quanto avvenuto a Molfetta è solo uno degli episodi «che si ripetono da molto tempo»
martedì 24 settembre 2024
11.29
«Il fil rouge che lega tutti questi episodi è sempre lo stesso: la manifestazione spudorata e aperta di violenza, di prevaricazione, di prepotenza e pure di bullismo se vogliamo dire, ma il bullismo è una espressione veramente molto limitativa, che serve ad affermarsi e a dimostrare a tutti chi sono, e che pasta sono fatto».
È quanto spiegato dal coordinatore della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, Francesco Giannella, che ha raccontato come l'omicidio avvenuto tra sabato e domenica scorsi in un lido disco-bar sulla litoranea di Molfetta, il Bahia Beach, dove ha perso la vita la 19enne barese Antonella Lopez, è solo uno degli episodi «che si ripetono da molto tempo, non necessariamente con gli stessi protagonisti» in locali i cui «gestori sono incapaci di garantire la sicurezza al loro interno».
Ha menzionato quanto avvenuto il 21 gennaio scorso nella discoteca Demodé di Modugno, quando per una questione tra ragazze si è scatenata un'aggressione e, in risposta, una sparatoria avvenuta nel quartiere San Girolamo di Bari con 9 colpi di pistola che furono esplosi da un'auto e un'altra senza provocare feriti. Per i fatti furono arrestati su ordinanza con l'accusa di tentato omicidio tre baresi di 20, 26 e 28 anni: Massimiliano Biasi, Michele Portoghese e Michele D'Addabbo.
Ancora a Trani dove il 10 febbraio scorso fu ferita per errore una 32enne di Trinitapoli, mentre cercava di allontanarsi da una rissa scoppiata tra alcune persone a lei sconosciute. La Polizia di Stato, anche in quell'episodio, eseguì quattro ordinanze di custodia cautelare nei confronti di tre baresi ed un cerignolano, tutti d'età compresa tra i 19 e i 33 anni e alcuni con precedenti penali, accusati di rissa aggravata, di detenzione e porto e utilizzo d'arma da fuoco di provenienza illecita.
L'altra sera a Molfetta, il presunto responsabile, il 21enne Michele Lavopa avrebbe esploso «almeno sei colpi, probabilmente sette - ha detto ancora Giannella -, e ha colpito cinque persone: quattro feriti e una deceduta, la 19enne che era con la persona che doveva essere colpita in via principale» in una notte all'insegna del ballo. «E poi c'è da porsi una serie di domande sulle ragioni per le quali questi giovani utilizzano questi nostri territori per manifestare la loro caratura criminale».
«Sembra un po' tipica di certe generazioni la necessità di affermarsi in questa maniera, violenta e provocatoria», ha detto. «Lo scopo è avere e trovare lo scontro». Certo una riflessione, ha concluso Giannella, va fatta anche sulla disponibilità di armi, su come vengono introdotte all'interno dei locali e sulla poca sicurezza».
È quanto spiegato dal coordinatore della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, Francesco Giannella, che ha raccontato come l'omicidio avvenuto tra sabato e domenica scorsi in un lido disco-bar sulla litoranea di Molfetta, il Bahia Beach, dove ha perso la vita la 19enne barese Antonella Lopez, è solo uno degli episodi «che si ripetono da molto tempo, non necessariamente con gli stessi protagonisti» in locali i cui «gestori sono incapaci di garantire la sicurezza al loro interno».
Ha menzionato quanto avvenuto il 21 gennaio scorso nella discoteca Demodé di Modugno, quando per una questione tra ragazze si è scatenata un'aggressione e, in risposta, una sparatoria avvenuta nel quartiere San Girolamo di Bari con 9 colpi di pistola che furono esplosi da un'auto e un'altra senza provocare feriti. Per i fatti furono arrestati su ordinanza con l'accusa di tentato omicidio tre baresi di 20, 26 e 28 anni: Massimiliano Biasi, Michele Portoghese e Michele D'Addabbo.
Ancora a Trani dove il 10 febbraio scorso fu ferita per errore una 32enne di Trinitapoli, mentre cercava di allontanarsi da una rissa scoppiata tra alcune persone a lei sconosciute. La Polizia di Stato, anche in quell'episodio, eseguì quattro ordinanze di custodia cautelare nei confronti di tre baresi ed un cerignolano, tutti d'età compresa tra i 19 e i 33 anni e alcuni con precedenti penali, accusati di rissa aggravata, di detenzione e porto e utilizzo d'arma da fuoco di provenienza illecita.
L'altra sera a Molfetta, il presunto responsabile, il 21enne Michele Lavopa avrebbe esploso «almeno sei colpi, probabilmente sette - ha detto ancora Giannella -, e ha colpito cinque persone: quattro feriti e una deceduta, la 19enne che era con la persona che doveva essere colpita in via principale» in una notte all'insegna del ballo. «E poi c'è da porsi una serie di domande sulle ragioni per le quali questi giovani utilizzano questi nostri territori per manifestare la loro caratura criminale».
«Sembra un po' tipica di certe generazioni la necessità di affermarsi in questa maniera, violenta e provocatoria», ha detto. «Lo scopo è avere e trovare lo scontro». Certo una riflessione, ha concluso Giannella, va fatta anche sulla disponibilità di armi, su come vengono introdotte all'interno dei locali e sulla poca sicurezza».