LA PUGLIA NEL PALLONE - Lecce e Bari a piccoli passi. Cerignola in fuga per la B
In Serie D Casarano a +4 sulle seconde. Crollano Virtus Francavilla, Ugento e Manfredonia
mercoledì 19 febbraio 2025
14.44
A piccoli passi verso l'obiettivo stagionale. Questo, in parole povere, il film del week end calcistico di Lecce e Bari. Allo U-Power Stadium il Lecce di Marco Giampaolo spreca forse una buona occasione per scalare la classifica di Serie A verso lidi più tranquilli pareggiando per 0-0 contro un Monza apparso sì per certi versi rivitalizzato dal ritorno di Alessandro Nesta in panchina, ma che per lunghi tratti della gara è stato alla mercé dei salentini, il cui unico grave torto è stato quello di mostrarsi nell'occasione del tutto inconsistente in fase di realizzazione. Tante sono state infatti durante la partita le situazioni in cui il Lecce arrivava con una certa fluidità al limite dell'area monzese. Il problema però è che la manovra di Krstovic e compagni si arrestava sistematicamente di fronte all'ordinato muro brianzolo.
Risultato di tutto questo un pareggio che, pur non entusiasmando per ciò che poteva essere e non è stato, muove comunque la classifica del Lecce, ora appaiato in classifica a Cagliari e Como con due punti di vantaggio sul Verona, quattro sull'Empoli, ma soprattutto cinque lunghezze sul Parma che ad oggi sarebbe la prima squadra a retrocedere in Serie B.
E a proposito di Serie B, procede ultimamente a piccoli passi anche il cammino del Bari verso la certezza della permanenza in B anche nella prossima stagione. Obiettivo che per i ragazzi di Moreno Longo deve continuare a essere la stella polare di questa stagione, fermo restando il sin qui più che confortante settimo posto in classifica, posizione che per quanto lusinghiera possa essere - viste le premesse di inizio stagione - non autorizza certo a voli pindarici e l'anelare la grandeur perduta, dal momento che sei punti sulla zona playout sono un vantaggio sicuramente buono, ma ben lontano dall'essere considerato incolmabile a dodici giornate dalla fine.
Niente di meglio quindi del pari riacciuffato in extremis con la forte Cremonese per mantenere ben saldi i piedi per terra, dal momento che che il match coi lombardi è stato lo specchio perfetto di questa stagione, con un primo tempo dove è parsa sin troppo evidente la differenza in termini di valori tecnici tra le due squadre, e con un secondo tempo dove viceversa il Bari ha messo in campo tutte quelle doti agonistiche e di "cazzimma" necessarie per mantenere la categoria, meritandosi pienamente il pur fortunoso 1-1 finale.
Grinta, voglia, carattere e il solito Dorval decisivo sono state quindi le note liete biancorosse di Bari-Cremonese.
La solita poca incisività dalla tre quarti in su, l'infortunio di Vicari, e l'ennesimo erroraccio su rinvio di Radunovic (costato ancora una volta un gol), rappresentano invece le ulteriori note negative che vanno ad aggiungersi al grave episodio rappresentato dalle presunte frasi a sfondo razzista di Franco Vasquez all'indirizzo di Mehdi Dorval.
Nel weekend di Serie C erano in programma due derby rigorosamente made in Puglia: quello fra Taranto e Foggia, terminato con la tristemente ovvia affermazione degli ospiti per 3-0, e quello tra Monopoli e Team Altamura terminato sul punteggio di 1-1, con i padroni di casa che riescono ad evitare la seconda sconfitta interna di fila solo nei minuti di recupero, e solo grazie a un discusso rigore trasformato da Grandolfo. Un episodio che a fine gara ha scatenato le ire del mister altamurano Di Donato per i "troppi episodi arbitrali a sfavore".
Ma il fatto del giorno nel girone C di Serie C è rappresentato senza dubbio dall'abbozzo di fuga dell'Audace Cerignola, che grazie al facile 5-1 sulla derelitta e quasi retrocessa Turris, e ai contemporanei passi falsi casalinghi di Benevento e Monopoli, vanta ora un vantaggio di cinque punti sull'Avellino secondo in classifica. Una condizione nella quale a undici giornate dalla fine, non solo si può, ma a questo punto si deve sognare la B.
E proprio perché ora si deve sognare che le cose per l'Audace Cerignola si faranno più difficili, con tra l'altro un calendario non proprio comodissimo (specialmente in casa) che attende i gialloazzurri di mister Raffaele, che nei prossimi due mesi affronteranno una dopo l'altra in trasferta Sorrento, Picerno, Crotone e Cavese. Tutte sfide inframezzate da veri e propri incroci al calor bianco, di quelli dove il pallone pesa dieci volte di più, che - Taranto a parte - vedranno di scena al "Monterisi" nell'ordine Trapani, Foggia, Monopoli e Benevento.
Vere e proprie forche caudine attendo quindi l'Audace Cerignola di qui alla fine della regular season, in un percorso che potrebbe portare a una storica promozione in Serie B.
E se prove di fuga sono in Serie C quelle dell'Audace Cerignola, di prove di fuga a maggior ragione si può parlare in Serie D per il Casarano, squadra costruita con il dichiarato obiettivo del ritorno, dopo ben 26 anni, nel calcio professionistico.
Dopo aver letteralmente demolito con un netto 5-0 il Matera, i rossoblu salentini guidati da Vito Di Bari hanno portato a +4 il vantaggio sulla pattuglia delle seconde formata dalla Fidelis Andria (1-0 al Nardò), dal Martina (1-0 al Fasano), e dalla Nocerina fermata questa volta sul pari in pieno recupero in casa del Gravina, che per l'occasione faceva ritorno nel suo stadio dopo il lungo esilio materano.
E se la Puglia sorride nell'alta classifica con Casarano, Fidelis e Martina, molto meno confortante risulta la situazione nella zona rossa della classifica, con l'Ugento battuto per 3-0 ad Ischia, il Manfredonia battuto in casa per 0-1 nello scontro diretto col Francavilla in Sinni, e col Brindisi che sciupa una grossissima occasione per accorciare sulla zona playout facendosi rimontare due gol in casa del Costa d'Amalfi per un pareggio amarissimo che lascia gli uomini di Nicola Ragno a -8 dal terzultimo posto attualmente occupato dal Manfredonia.
Con la sconfitta per 1-0 a Palma Campania, continua inarrestabile, infine, il crollo della Virtus Francavilla, squadra che dall'esonero di Ciro Ginestra, datato 22 dicembre, non ha più vinto una sola partita. Cosa che a posteriori deve fare seriamente riflettere, soprattutto alla luce dell'annunciato disimpegno della proprietà.
Risultato di tutto questo un pareggio che, pur non entusiasmando per ciò che poteva essere e non è stato, muove comunque la classifica del Lecce, ora appaiato in classifica a Cagliari e Como con due punti di vantaggio sul Verona, quattro sull'Empoli, ma soprattutto cinque lunghezze sul Parma che ad oggi sarebbe la prima squadra a retrocedere in Serie B.
E a proposito di Serie B, procede ultimamente a piccoli passi anche il cammino del Bari verso la certezza della permanenza in B anche nella prossima stagione. Obiettivo che per i ragazzi di Moreno Longo deve continuare a essere la stella polare di questa stagione, fermo restando il sin qui più che confortante settimo posto in classifica, posizione che per quanto lusinghiera possa essere - viste le premesse di inizio stagione - non autorizza certo a voli pindarici e l'anelare la grandeur perduta, dal momento che sei punti sulla zona playout sono un vantaggio sicuramente buono, ma ben lontano dall'essere considerato incolmabile a dodici giornate dalla fine.
Niente di meglio quindi del pari riacciuffato in extremis con la forte Cremonese per mantenere ben saldi i piedi per terra, dal momento che che il match coi lombardi è stato lo specchio perfetto di questa stagione, con un primo tempo dove è parsa sin troppo evidente la differenza in termini di valori tecnici tra le due squadre, e con un secondo tempo dove viceversa il Bari ha messo in campo tutte quelle doti agonistiche e di "cazzimma" necessarie per mantenere la categoria, meritandosi pienamente il pur fortunoso 1-1 finale.
Grinta, voglia, carattere e il solito Dorval decisivo sono state quindi le note liete biancorosse di Bari-Cremonese.
La solita poca incisività dalla tre quarti in su, l'infortunio di Vicari, e l'ennesimo erroraccio su rinvio di Radunovic (costato ancora una volta un gol), rappresentano invece le ulteriori note negative che vanno ad aggiungersi al grave episodio rappresentato dalle presunte frasi a sfondo razzista di Franco Vasquez all'indirizzo di Mehdi Dorval.
Nel weekend di Serie C erano in programma due derby rigorosamente made in Puglia: quello fra Taranto e Foggia, terminato con la tristemente ovvia affermazione degli ospiti per 3-0, e quello tra Monopoli e Team Altamura terminato sul punteggio di 1-1, con i padroni di casa che riescono ad evitare la seconda sconfitta interna di fila solo nei minuti di recupero, e solo grazie a un discusso rigore trasformato da Grandolfo. Un episodio che a fine gara ha scatenato le ire del mister altamurano Di Donato per i "troppi episodi arbitrali a sfavore".
Ma il fatto del giorno nel girone C di Serie C è rappresentato senza dubbio dall'abbozzo di fuga dell'Audace Cerignola, che grazie al facile 5-1 sulla derelitta e quasi retrocessa Turris, e ai contemporanei passi falsi casalinghi di Benevento e Monopoli, vanta ora un vantaggio di cinque punti sull'Avellino secondo in classifica. Una condizione nella quale a undici giornate dalla fine, non solo si può, ma a questo punto si deve sognare la B.
E proprio perché ora si deve sognare che le cose per l'Audace Cerignola si faranno più difficili, con tra l'altro un calendario non proprio comodissimo (specialmente in casa) che attende i gialloazzurri di mister Raffaele, che nei prossimi due mesi affronteranno una dopo l'altra in trasferta Sorrento, Picerno, Crotone e Cavese. Tutte sfide inframezzate da veri e propri incroci al calor bianco, di quelli dove il pallone pesa dieci volte di più, che - Taranto a parte - vedranno di scena al "Monterisi" nell'ordine Trapani, Foggia, Monopoli e Benevento.
Vere e proprie forche caudine attendo quindi l'Audace Cerignola di qui alla fine della regular season, in un percorso che potrebbe portare a una storica promozione in Serie B.
E se prove di fuga sono in Serie C quelle dell'Audace Cerignola, di prove di fuga a maggior ragione si può parlare in Serie D per il Casarano, squadra costruita con il dichiarato obiettivo del ritorno, dopo ben 26 anni, nel calcio professionistico.
Dopo aver letteralmente demolito con un netto 5-0 il Matera, i rossoblu salentini guidati da Vito Di Bari hanno portato a +4 il vantaggio sulla pattuglia delle seconde formata dalla Fidelis Andria (1-0 al Nardò), dal Martina (1-0 al Fasano), e dalla Nocerina fermata questa volta sul pari in pieno recupero in casa del Gravina, che per l'occasione faceva ritorno nel suo stadio dopo il lungo esilio materano.
E se la Puglia sorride nell'alta classifica con Casarano, Fidelis e Martina, molto meno confortante risulta la situazione nella zona rossa della classifica, con l'Ugento battuto per 3-0 ad Ischia, il Manfredonia battuto in casa per 0-1 nello scontro diretto col Francavilla in Sinni, e col Brindisi che sciupa una grossissima occasione per accorciare sulla zona playout facendosi rimontare due gol in casa del Costa d'Amalfi per un pareggio amarissimo che lascia gli uomini di Nicola Ragno a -8 dal terzultimo posto attualmente occupato dal Manfredonia.
Con la sconfitta per 1-0 a Palma Campania, continua inarrestabile, infine, il crollo della Virtus Francavilla, squadra che dall'esonero di Ciro Ginestra, datato 22 dicembre, non ha più vinto una sola partita. Cosa che a posteriori deve fare seriamente riflettere, soprattutto alla luce dell'annunciato disimpegno della proprietà.