La Puglia regina italiana delle uve da tavola bio
Crescita delle superfici coltivate pari al +108% in dieci anni
mercoledì 8 settembre 2021
12.54
Il 74% delle superfici destinate alla produzione di uva da tavola bio si trova sul territorio pugliese. Per giunta, l'Italia figura sul podio con quasi il 19% di vigneti coltivati secondo il metodo biologico a livello mondiale: ecco tutti i numeri di un settore ancora di nicchia ma in forte ascesa nelle preferenze dei consumatori.
Dalla rilevazione curata da Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), CIHEAMBari e Sinab (Sistema d'informazione Nazionale sull'Agricoltura Biologica per il quaderno tematico) "La filiera vitivinicola biologica" emerge la maggior attenzione alla sostenibilità ambientale dell'intero comparto vitivinicolo pugliese, nonostante la resa dei terreni nel periodo di conversione delle colture, circa tre anni, sia notevolmente inferiore: +108% di superfici bio a vite per uva da vino in 10 anni (2010-2019), 93 cantine biologiche, 347mila ettolitri di vino bio prodotti, 3.312 operatori e operatrici impiegati.
A livello mondiale, dei 7 milioni di ettari di superficie viticola complessivamente censita, una quota pari al 6,7% è coltivata secondo i metodi di produzione dell'agricoltura biologica, per un'estensione complessiva vicina ai 500 mila ettari, più del doppio rispetto a 10 anni fa. In Italia, al 2019 si contano 107.143 ettari di vigneto biologico (+109% nel decennio), con un incidenza sulla superficie vitata complessiva del nostro Paese di quasi il 19% , la più alta in Europa e nel mondo.
Più nel dettaglio a livello regionale e in ottica dinamica, emerge chiaramente una rincorsa da parte del Centro-Nord a recuperare nell'ultimo decennio il gap di superfici con il Mezzogiorno. Un percorso di crescita che ha portato a un maggior equilibro nella distribuzione di vigneti tra Nord (22,8%), Centro (22,5%), Sud (25,5%) e Isole (29,2%).
Dalla rilevazione curata da Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), CIHEAMBari e Sinab (Sistema d'informazione Nazionale sull'Agricoltura Biologica per il quaderno tematico) "La filiera vitivinicola biologica" emerge la maggior attenzione alla sostenibilità ambientale dell'intero comparto vitivinicolo pugliese, nonostante la resa dei terreni nel periodo di conversione delle colture, circa tre anni, sia notevolmente inferiore: +108% di superfici bio a vite per uva da vino in 10 anni (2010-2019), 93 cantine biologiche, 347mila ettolitri di vino bio prodotti, 3.312 operatori e operatrici impiegati.
A livello mondiale, dei 7 milioni di ettari di superficie viticola complessivamente censita, una quota pari al 6,7% è coltivata secondo i metodi di produzione dell'agricoltura biologica, per un'estensione complessiva vicina ai 500 mila ettari, più del doppio rispetto a 10 anni fa. In Italia, al 2019 si contano 107.143 ettari di vigneto biologico (+109% nel decennio), con un incidenza sulla superficie vitata complessiva del nostro Paese di quasi il 19% , la più alta in Europa e nel mondo.
Più nel dettaglio a livello regionale e in ottica dinamica, emerge chiaramente una rincorsa da parte del Centro-Nord a recuperare nell'ultimo decennio il gap di superfici con il Mezzogiorno. Un percorso di crescita che ha portato a un maggior equilibro nella distribuzione di vigneti tra Nord (22,8%), Centro (22,5%), Sud (25,5%) e Isole (29,2%).