La storia della piccola Tené Mane, il papà: «Ho sentito la bambina»
Novità a sei mesi dall'irreperibilità della piccola
mercoledì 9 febbraio 2022
12.15
L'ultima volta che Ibrahima ha visto sua figlia Tené Mane è stata sei mesi fa. Dal 27 agosto dello scorso anno della piccola non si hanno più notizie. Sua madre l'ha portata via da Carovigno, rendendosi irreperibile.
Da quel momento la famiglia coratina che se ne prendeva cura e il papà della piccola hanno avviato ogni procedura pur di ricongiungersi a Tené, che ora ha tre anni. Una operazione non semplice nella quale sono coinvolte le istituzioni, le forze dell'ordine, gli avvocati che si stanno muovendo per far valere i diritti dei genitori e della bambina.
Una novità però, dopo alcuni mesi di silenzio, emerge nelle ultime ore. Il papà della piccola Tené, infatti, sarebbe stato contattato dalla mamma irreperibile ed avrebbe sentito per telefono la voce della bambina. Un grosso sospiro di sollievo per Ibrahima che però insiste affinché la giustizia faccia il suo corso e gli venga consentito di riabbracciare sua figlia.
Le circostanze sono state confermate dalla legale di Ibrahima, l'avvocato Tiziana Tandoi.
Ringraziando la Procura di Trani e il tribunale per i minorenni di Bari che stanno seguendo la vicenda con meticolosa attenzione, Ibrahima desidererebbe che i tempi della giustizia si accorciassero così da ridurre il divario temporale che lo separa da sua figlia. Un desiderio di grande amore che però non può non tenere conto dei tempi e delle ragioni della giustizia.
Da quel momento la famiglia coratina che se ne prendeva cura e il papà della piccola hanno avviato ogni procedura pur di ricongiungersi a Tené, che ora ha tre anni. Una operazione non semplice nella quale sono coinvolte le istituzioni, le forze dell'ordine, gli avvocati che si stanno muovendo per far valere i diritti dei genitori e della bambina.
Una novità però, dopo alcuni mesi di silenzio, emerge nelle ultime ore. Il papà della piccola Tené, infatti, sarebbe stato contattato dalla mamma irreperibile ed avrebbe sentito per telefono la voce della bambina. Un grosso sospiro di sollievo per Ibrahima che però insiste affinché la giustizia faccia il suo corso e gli venga consentito di riabbracciare sua figlia.
Le circostanze sono state confermate dalla legale di Ibrahima, l'avvocato Tiziana Tandoi.
Ringraziando la Procura di Trani e il tribunale per i minorenni di Bari che stanno seguendo la vicenda con meticolosa attenzione, Ibrahima desidererebbe che i tempi della giustizia si accorciassero così da ridurre il divario temporale che lo separa da sua figlia. Un desiderio di grande amore che però non può non tenere conto dei tempi e delle ragioni della giustizia.