Lecce, estorsione con metodo mafioso da parte di un 60enne
Ubaldo Leo era già stato condannato in passato
venerdì 11 ottobre 2024
15.41
La polizia di Lecce ha arrestato un uomo di 60 anni, Ubaldo Leo, già condannato per associazione mafiosa, con l'accusa di estorsione e danneggiamento seguito da incendio, aggravati dal metodo mafioso, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale del capoluogo salentino su richiesta della Direzione distrettuale antimafia.
Il pregiudicato è ritenuto responsabile di una serie di condotte estorsive nei confronti di un imprenditore locale operante nel settore del noleggio con conducente, vittima di alcuni danneggiamenti seguiti da incendio che avevano riguardato le sue auto. Gli inquirenti hanno acquisito le immagini di una telecamera di videosorveglianza che riprende il 60enne mentre appicca il fuoco a una vettura dell'imprenditore.
Gli agenti della Squadra Mobile hanno svolto una serie di approfondimenti che hanno permesso di documentare e riscontrare una serie di avvicinamenti e "avvertimenti" alla vittima e ai suoi familiari da parte dell'aguzzino. "Sono stato io ad incendiarti le macchine, se vuoi lavorare a Lecce devi darmi 10mila euro, hai un mese di tempo", questa una delle frasi minacciose rivolte all'imprenditore che compaiono nel provvedimento restrittivo.
Il pregiudicato è ritenuto responsabile di una serie di condotte estorsive nei confronti di un imprenditore locale operante nel settore del noleggio con conducente, vittima di alcuni danneggiamenti seguiti da incendio che avevano riguardato le sue auto. Gli inquirenti hanno acquisito le immagini di una telecamera di videosorveglianza che riprende il 60enne mentre appicca il fuoco a una vettura dell'imprenditore.
Gli agenti della Squadra Mobile hanno svolto una serie di approfondimenti che hanno permesso di documentare e riscontrare una serie di avvicinamenti e "avvertimenti" alla vittima e ai suoi familiari da parte dell'aguzzino. "Sono stato io ad incendiarti le macchine, se vuoi lavorare a Lecce devi darmi 10mila euro, hai un mese di tempo", questa una delle frasi minacciose rivolte all'imprenditore che compaiono nel provvedimento restrittivo.