Lotta al caporalato in provincia di Taranto. Tre arresti
Le persone in manette pretendevano denaro per il trasporto dei braccianti
venerdì 23 settembre 2022
14.23
Tre persone in manette nella provincia di Taranto nell'ambito della lotta al caporalato: gli uomini arrestati sono accusati di aver aggredito chi accompagnava i braccianti nei campi, pretendendo da lui parte del denaro ricavato per il trasporto di ogni lavoratore.
Per questo tre cittadini afghani sono stati arrestati dai carabinieri della Compagnia di Massafra (Taranto) in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale ionico su richiesta della procura. Le indagini sono state avviate lo scorso 26 giugno, a seguito della denuncia presentata dalla vittima che ha raccontato ai militari di aver subito, la sera precedente, una aggressione da tre connazionali.
Questi ultimi, armati di coltello e di una bottiglia rotta, l'avrebbero ferito al torace e al volto, per poi rapinarlo del portafogli che conteneva denaro e documenti personali. L'uomo da circa due mesi avrebbe ricevuto dagli indagati pressanti richieste di denaro in funzione del numero di connazionali trasportati quotidianamente con la sua auto nei campi di lavoro.
I tre arrestati sono ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di rapina, tentata estorsione, lesioni aggravate, detenzione e porto di armi o strumenti atti ad offendere e violenza privata.
Per questo tre cittadini afghani sono stati arrestati dai carabinieri della Compagnia di Massafra (Taranto) in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale ionico su richiesta della procura. Le indagini sono state avviate lo scorso 26 giugno, a seguito della denuncia presentata dalla vittima che ha raccontato ai militari di aver subito, la sera precedente, una aggressione da tre connazionali.
Questi ultimi, armati di coltello e di una bottiglia rotta, l'avrebbero ferito al torace e al volto, per poi rapinarlo del portafogli che conteneva denaro e documenti personali. L'uomo da circa due mesi avrebbe ricevuto dagli indagati pressanti richieste di denaro in funzione del numero di connazionali trasportati quotidianamente con la sua auto nei campi di lavoro.
I tre arrestati sono ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di rapina, tentata estorsione, lesioni aggravate, detenzione e porto di armi o strumenti atti ad offendere e violenza privata.