Massimo Greco in Ucraina per portare in Italia chi scappa dalla guerra
L'autista barlettano ha guidato il bus umanitario organizzato da don Gino Samarelli
sabato 12 marzo 2022
20.03
Un viaggio umano, oltre che umanitario. È tornato a casa ieri sera Massimo Greco, il 33enne barlettano alla guida dell'autobus che da Molfetta ha raggiunto il confine ungherese con l'Ucraina per portare in salvo dalla guerra 45 persone. Massimo si è dato il cambio con i colleghi Ruggiero Casardi e Antonio Mastroianni durante le ore del viaggio organizzato dal Sermolfetta e da don Gino Samarelli per portare in Ucraina beni di prima necessità e accompagnare in Italia i profughi di un conflitto che dura ormai da due settimane.
«Mi porterò dietro i volti dei bambini e delle loro madri», racconta Massimo. «Uno di loro aveva meno di un anno - spiega -. Un bambino di circa 8 anni ha giocato durante il viaggio: credo non avessero capito cosa stava succedendo ed è meglio così. Vederli mi ha fatto commuovere, ma ho evitato di piangere». Ad accompagnare i bambini c'erano le loro madri, la maggior parte delle quali ha dovuto salutare mariti e compagni senza sapere se e quando poterli rivederli: «Alcuni mariti sono partiti con loro, ma solo perché sono italiani sposati con donne ucraine». Gli uomini tra i 18 e i 60 anni, invece, non possono lasciare il Paese perché potrebbero essere chiamati alla armi per resistere all'avanzata russa.
Continua a leggere la testimonianza di Massimo Greco su BarlettaViva.
«Mi porterò dietro i volti dei bambini e delle loro madri», racconta Massimo. «Uno di loro aveva meno di un anno - spiega -. Un bambino di circa 8 anni ha giocato durante il viaggio: credo non avessero capito cosa stava succedendo ed è meglio così. Vederli mi ha fatto commuovere, ma ho evitato di piangere». Ad accompagnare i bambini c'erano le loro madri, la maggior parte delle quali ha dovuto salutare mariti e compagni senza sapere se e quando poterli rivederli: «Alcuni mariti sono partiti con loro, ma solo perché sono italiani sposati con donne ucraine». Gli uomini tra i 18 e i 60 anni, invece, non possono lasciare il Paese perché potrebbero essere chiamati alla armi per resistere all'avanzata russa.
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