Massimo Stano vince la 35 km di marcia in Slovacchia e si qualifica ai mondiali
Grande successo per l'atleta pugliese, già oro olimpico a Tokyo 2020
domenica 24 aprile 2022
15.31
Un ritorno da campione per Massimo Stano al debutto stagionale: l'oro olimpico di Tokyo trionfa con una strepitosa rimonta finale a Dudince (Slovacchia) e si qualifica per i Mondiali di Eugene nella 35 km di marcia, facendo decisamente meglio dell'obiettivo che si era dato alla vigilia: nella classicissima Dudinska50 detta legge con il tempo di 2h29:09 sulla nuova distanza internazionale che farà il debutto iridato a luglio in Oregon e scende ampiamente sotto le 2h33:00 richieste, offrendo peraltro una splendida dimostrazione di forma in vista di una stagione ricca di impegni.
L'azzurro delle Fiamme Oro, meraviglioso protagonista delle Olimpiadi di Tokyo con la medaglia d'oro sui 20 km, tornava a marciare sulla distanza più lunga dopo oltre tre anni dalla prima (e unica) volta in carriera a Gioiosa Marea nel 2019 (2h35:03). Con una prova in progressione e lanciandosi in un finale magistrale in cui sfoggia tutta la propria classe negli ultimi 5 km (completati in un super 20:18, con una media inferiore ai 4:05 al km, penultimo chilometro in 4:01, ultimo in 4:03), riprende i due avversari che lo avevano staccato ai -11 km (il messicano Jose Luis Doctor e il cinese He Xianghong) e si invola, scatenato, verso la vittoria. È la conferma che anche su questa distanza (che ha sostituito la 'cinquanta') potrà primeggiare a livello internazionale e che il piano studiato con il tecnico Patrizio Parcesepe si potrà concretizzare: farà la 35 km ai Mondiali di luglio negli Stati Uniti e poi la 20 km agli Europei di Monaco di Baviera in agosto. A Dudince precede il messicano Doctor (2h29:24) recuperando i quasi quaranta secondi di ritardo accusati al passaggio al trentesimo chilometro. Terzo il cinese He (2h29:35).
"Ai -5 km Patrick (Parcesepe, ndr) mi ha lasciato libero di andare e di divertirmi - le parole del campione olimpico che tornerà subito in gara la prossima settimana nella sua Puglia, ad Alberobello (Bari) per i Tricolori della 20 km di marcia in programma il 1° maggio - mi sento un po' in 'gabbia' quando marcio ad un ritmo inferiore rispetto a quello che posso tenere, ma come avevo detto il piano era soltanto quello di ottenere il 'minimo' per i Mondiali, senza esagerare e senza puntare alla vittoria. Il crono di 2h33 era fattibilissimo, certo, ma finché non lo fai può accadere di tutto, a maggior ragione in una distanza non usuale per me. Dopo averla terminata posso confermare che mi piace, mi diverte. Quando sono partiti gli avversari al 24esimo li ho lasciati andare, ma non perché facessi fatica".
"Mi sono frenato e ho preferito continuare sulla mia strada. Poi al trentesimo chilometro ho sentito che stavo bene, ho parlato con Patrick che dallo spugnaggio dettava le strategie e mi sono tolto le 'catene'. Ho capito subito che uno dei due avversari l'avrei preso, stava rallentando il ritmo. Poi, visto che c'ero…". Otto giorni e si torna già in strada, nella "sua" venti chilometri: "Sarà interessante capire quanto rapidamente riuscirò a recuperare nei prossimi giorni, è un test verso i Mondiali del prossimo anno, Budapest 2023, quando vorremmo doppiare 20-35 nello stesso evento. Intanto della 35 km ho capito che la gran parte dei giochi si decide tra il venticinquesimo e il trentesimo. E in questo debutto stagionale ho avuto fin dall'inizio una sensazione che non mi era mai capitata: se acceleravo, gli altri acceleravano, se rallentavo, gli altri rallentavano. Insomma, ero percepito come l'uomo da battere e di fatto comandavo io". Del resto, non si è campioni olimpici per caso.
L'azzurro delle Fiamme Oro, meraviglioso protagonista delle Olimpiadi di Tokyo con la medaglia d'oro sui 20 km, tornava a marciare sulla distanza più lunga dopo oltre tre anni dalla prima (e unica) volta in carriera a Gioiosa Marea nel 2019 (2h35:03). Con una prova in progressione e lanciandosi in un finale magistrale in cui sfoggia tutta la propria classe negli ultimi 5 km (completati in un super 20:18, con una media inferiore ai 4:05 al km, penultimo chilometro in 4:01, ultimo in 4:03), riprende i due avversari che lo avevano staccato ai -11 km (il messicano Jose Luis Doctor e il cinese He Xianghong) e si invola, scatenato, verso la vittoria. È la conferma che anche su questa distanza (che ha sostituito la 'cinquanta') potrà primeggiare a livello internazionale e che il piano studiato con il tecnico Patrizio Parcesepe si potrà concretizzare: farà la 35 km ai Mondiali di luglio negli Stati Uniti e poi la 20 km agli Europei di Monaco di Baviera in agosto. A Dudince precede il messicano Doctor (2h29:24) recuperando i quasi quaranta secondi di ritardo accusati al passaggio al trentesimo chilometro. Terzo il cinese He (2h29:35).
"Ai -5 km Patrick (Parcesepe, ndr) mi ha lasciato libero di andare e di divertirmi - le parole del campione olimpico che tornerà subito in gara la prossima settimana nella sua Puglia, ad Alberobello (Bari) per i Tricolori della 20 km di marcia in programma il 1° maggio - mi sento un po' in 'gabbia' quando marcio ad un ritmo inferiore rispetto a quello che posso tenere, ma come avevo detto il piano era soltanto quello di ottenere il 'minimo' per i Mondiali, senza esagerare e senza puntare alla vittoria. Il crono di 2h33 era fattibilissimo, certo, ma finché non lo fai può accadere di tutto, a maggior ragione in una distanza non usuale per me. Dopo averla terminata posso confermare che mi piace, mi diverte. Quando sono partiti gli avversari al 24esimo li ho lasciati andare, ma non perché facessi fatica".
"Mi sono frenato e ho preferito continuare sulla mia strada. Poi al trentesimo chilometro ho sentito che stavo bene, ho parlato con Patrick che dallo spugnaggio dettava le strategie e mi sono tolto le 'catene'. Ho capito subito che uno dei due avversari l'avrei preso, stava rallentando il ritmo. Poi, visto che c'ero…". Otto giorni e si torna già in strada, nella "sua" venti chilometri: "Sarà interessante capire quanto rapidamente riuscirò a recuperare nei prossimi giorni, è un test verso i Mondiali del prossimo anno, Budapest 2023, quando vorremmo doppiare 20-35 nello stesso evento. Intanto della 35 km ho capito che la gran parte dei giochi si decide tra il venticinquesimo e il trentesimo. E in questo debutto stagionale ho avuto fin dall'inizio una sensazione che non mi era mai capitata: se acceleravo, gli altri acceleravano, se rallentavo, gli altri rallentavano. Insomma, ero percepito come l'uomo da battere e di fatto comandavo io". Del resto, non si è campioni olimpici per caso.