Miragica all’asta: a Molfetta fallisce il sogno della “Terra dei Giganti”

Lo scorso anno la dichiarazione di fallimento. Il 18 febbraio asta per il parco da oltre 4,5 milioni di Euro

sabato 5 febbraio 2022
A cura di Avv. Maria Marino
È fallito il sogno della "Terra dei Giganti" nell'area industriale di Molfetta: il parco divertimenti "Miragica", infatti, non solo è chiuso da anni, preda di vandalismo e in stato di abbandono, ma andrà all'asta per un valore di oltre 4,5 milioni di euro il prossimo 18 febbraio.

Il fallimento di "Miragica s.p.a.", a cui fa riferimento l'omonimo parco, era dichiarato il 22 dicembre 2020 dal Tribunale di Brescia, competente vista la sede legale della società. A seguire un anno di udienze e processo per valutare le richieste pervenute da ex dipendenti ma anche da società e aziende del territorio, dichiaratesi creditrici e a cui nei mesi passati sono state liquidate le somme pretese.

Adesso l'atto finale: il 18 febbraio 2022, alle ore 14:30, il sogno di Miragica potrà dirsi definitivamente concluso. All'asta è finito non solo il compendio immobiliare ma anche i "beni mobili strumentali all'attività - si legge nei documenti della procedura - di proprietà della società fallita, comprendenti attrazioni, attrezzatura da ristorazione, attrezzatura varia, arredi, macchine elettriche ed elettroniche, macchinari, mezzi di sollevamento e trasporto e rimanenza di magazzino". All'asta, inoltre, anche il marchio.

Per l'acquisto del parco divertimenti occorrono almeno 4.672.346,25 Euro, prezzo base dell'asta per la quale è previsto un rilancio di almeno 50 mila euro.

Lo svolgimento della procedura sarà telematico sincrono misto vale a dire che sarà possibile prendervi parte da remoto oppure in presenza nello studio del referente a cui le istanze di partecipazione potranno essere presentate entro le ore 12:00 di giovedì 17 febbraio prossimo.

"Le spese di vendita, comprensive a titolo esemplificativo e non esaustivo di imposte di legge, trascrizioni, voltura catastale, oneri notarili, spese relative al trasferimento della proprietà ed ogni altro onere inerente saranno a carico della parte acquirente - è specificato nei documenti - e dovranno da quest'ultima essere versati direttamente e contestualmente all'atto notarile di vendita che dovrà avvenire entro e non oltre 180 (centoottanta) giorni dalla comunicazione di aggiudicazione definitiva".

Specificate, inoltre, anche le condizioni di vendita. "L'esistenza di eventuali vizi - è scritto ancora nei documenti della procedura - mancanza di qualità o difformità della cosa venduta, oneri di qualsiasi genere, per qualsiasi motivo non considerati, anche se occulti e comunque non evidenziati in perizia, non potranno dar luogo ad alcun risarcimento, indennità o riduzione del prezzo".

Inoltre, proprio perchè si tratta di una vendita coattiva, "la parte venditrice non presta né la garanzia per vizi o mancanza di qualità dei beni, né la garanzia della conformità degli impianti alla normativa vigente, al momento della loro realizzazione ed alla data del trasferimento, in materia di sicurezza, il cui adeguamento verrà pertanto sostenuto, se del caso, dalla parte Acquirente, né la garanzia di conformità urbanistica".

Bisognerà, allora, attendere giovedì 18 febbraio per avere maggiori notizie sul futuro: non è detto che l'asta vada deserta; in questo caso potrebbe essere indetta una nuova procedura con un prezzo base inferiore.