Morte operaio ad Andria, si indaga per omicidio colposo
La sindaca Bruno: «Costernati». La CGIL: «Non si può morire così»
venerdì 8 ottobre 2021
17.56
«Siamo tutti costernati. Non c'è nulla che si posa dire, ma solo esprimere dolore». Sono le parole della sindaca di Andria Giovanna Bruno, a poche ore dalla morte di Nunzio Cognetti, l'operaio di 30 anni vittima di un incidente sul lavoro nel pomeriggio di ieri, all'interno di una azienda agricola nelle campagne andriesi.
Quello della sindaca Bruno è il pensiero di tutta la comunità andriese sconvolta per l'accaduto. Nunzio Cognetti era sposato ed aveva una bambina piccola.
Stando a quanto ricostruito, l'operaio sarebbe caduto in una vasca di quelle utilizzate per contenere il mosto o forse dei sughi prodotti all'interno dell'azienda. A dare l'allarme sono stati i suoi colleghi, presenti in azienda al momento dell'incidente. Sono stati loro a prestare i primi soccorsi al giovane operaio, anche praticandogli il massaggio cardiaco, nell'attesa che giungessero gli operatori del 118. Una volta giunti sul posto, gli operatori sanitari non hanno potuto far altro che constatare il decesso.
Sul posto sono giunti gli agenti della Polizia di Stato e i tecnici dello Spesal per avviare gli accertamenti relativi alla posizione lavorativa della vittima che, da quanto emerge da prime verifiche, sarebbe essere regolarmente assunto.
Intanto la Procura di Trani ha aperto un fascicolo di inchiesta contro ignoti. L'ipotesi di reato è di omicidio colposo. Le indagini avviate dalle forze dell'ordine saranno utili a chiarire quale sia stata l'esatta dinamica del drammatico incidente, se tutte le norme di sicurezza sui luoghi di lavoro siano state rispettate e se eventualmente ci siano responsabilità sull'accaduto da parte di qualcuno.
«Saranno le indagini a chiarire l'accaduto, resta il fatto che non è più possibile sopportare la cosa che si esca di casa al mattino per andare a lavoro per non farci più ritorno. Si tratta di morti annunciate all'interno di un sistema in cui spesse volte ci troviamo difronte a scarsi controlli, ad una mancata prevenzione, formazione e rispetto delle leggi e delle norme esistenti. Il comparto agricolo, che nella Bat rappresenta un settore fondamentale per l'economia, è tra i più esposti al rischio di infortuni e malattie professionali. Bisogna, dunque, agire in fretta perché nel 2021 non si può continuare a morire sul lavoro. Vanno fermate queste stragi sul lavoro, mettendo fine a un sistema in cui il profitto viene prima della salute» dice Riglietti.
«Chiediamo al Prefetto della Bat di convocare urgentemente una riunione del tavolo sulla sicurezza sui luoghi di lavoro perché abbiamo assoluto bisogno di confrontarci in quanto ciò che sta accadendo ci allarma, in particolare se pensiamo che siamo in una fase di ripresa di tutte le attività che se da un lato è un fatto positivo per l'economia dall'altro paradossalmente può ripercuotersi sulle condizioni di lavoro e di sicurezza dei lavoratori, ed è su questo che vogliamo ragionare. Ripresa sì, assolutamente. Purchè sia nel rispetto delle regole. Torniamo a chiedere di intensificare i controlli e l'istituzione dell'ispettorato provinciale del lavoro, come ribadito alcuni giorni fa in occasione del decimo anniversario del crollo di via Roma a Barletta» conclude D'Alberto.
Quello della sindaca Bruno è il pensiero di tutta la comunità andriese sconvolta per l'accaduto. Nunzio Cognetti era sposato ed aveva una bambina piccola.
Stando a quanto ricostruito, l'operaio sarebbe caduto in una vasca di quelle utilizzate per contenere il mosto o forse dei sughi prodotti all'interno dell'azienda. A dare l'allarme sono stati i suoi colleghi, presenti in azienda al momento dell'incidente. Sono stati loro a prestare i primi soccorsi al giovane operaio, anche praticandogli il massaggio cardiaco, nell'attesa che giungessero gli operatori del 118. Una volta giunti sul posto, gli operatori sanitari non hanno potuto far altro che constatare il decesso.
Sul posto sono giunti gli agenti della Polizia di Stato e i tecnici dello Spesal per avviare gli accertamenti relativi alla posizione lavorativa della vittima che, da quanto emerge da prime verifiche, sarebbe essere regolarmente assunto.
Intanto la Procura di Trani ha aperto un fascicolo di inchiesta contro ignoti. L'ipotesi di reato è di omicidio colposo. Le indagini avviate dalle forze dell'ordine saranno utili a chiarire quale sia stata l'esatta dinamica del drammatico incidente, se tutte le norme di sicurezza sui luoghi di lavoro siano state rispettate e se eventualmente ci siano responsabilità sull'accaduto da parte di qualcuno.
La CGIL: «Troppe morti sul luogo di lavoro»
«L'ennesima morte bianca in Puglia, a poco più di una settimana da altre due tragedie avvenute nella nostra regione. Una mattanza che sembra davvero non avere fine» commentano Gaetano Riglietti, segretario generale della Flai Cgil Bat e Biagio D'Alberto, segretario generale della Cgil Bat all'indomani dell'incidente sul lavoro avvenuto ad Andria.«Saranno le indagini a chiarire l'accaduto, resta il fatto che non è più possibile sopportare la cosa che si esca di casa al mattino per andare a lavoro per non farci più ritorno. Si tratta di morti annunciate all'interno di un sistema in cui spesse volte ci troviamo difronte a scarsi controlli, ad una mancata prevenzione, formazione e rispetto delle leggi e delle norme esistenti. Il comparto agricolo, che nella Bat rappresenta un settore fondamentale per l'economia, è tra i più esposti al rischio di infortuni e malattie professionali. Bisogna, dunque, agire in fretta perché nel 2021 non si può continuare a morire sul lavoro. Vanno fermate queste stragi sul lavoro, mettendo fine a un sistema in cui il profitto viene prima della salute» dice Riglietti.
«Chiediamo al Prefetto della Bat di convocare urgentemente una riunione del tavolo sulla sicurezza sui luoghi di lavoro perché abbiamo assoluto bisogno di confrontarci in quanto ciò che sta accadendo ci allarma, in particolare se pensiamo che siamo in una fase di ripresa di tutte le attività che se da un lato è un fatto positivo per l'economia dall'altro paradossalmente può ripercuotersi sulle condizioni di lavoro e di sicurezza dei lavoratori, ed è su questo che vogliamo ragionare. Ripresa sì, assolutamente. Purchè sia nel rispetto delle regole. Torniamo a chiedere di intensificare i controlli e l'istituzione dell'ispettorato provinciale del lavoro, come ribadito alcuni giorni fa in occasione del decimo anniversario del crollo di via Roma a Barletta» conclude D'Alberto.