Nei tribunali solo con green pass, gli avvocati protestano
Stefanì: «A rischio il diritto alla difesa»
lunedì 10 gennaio 2022
12.24
Con l'entrata in vigore del decreto legge dello scorso 7 gennaio, anche nei Tribunali di Bari, Foggia e Trani, così come disposto dal Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d'Appello di Bari Annamaria Tosto, «l'accesso anche dei difensori, dei consulenti, dei periti e degli altri ausiliari del magistrato estranei alle amministrazioni della giustizia avvenga solo ove dispongano di certificazione verde COVID – 19 (c.d. green pass base) e previa esibizione, su richiesta, della suddetta certificazione».
L'accesso dunque al Palazzi di Giustizia e nelle sedi giudiziarie è dunque subordinato al possesso del Green Pass base da parte di tutti ad eccezione di testimoni e parti civili. Dovranno essere in possesso della certificazione verde anche avvocati, consulenti, magistrati e cancellieri.
Una decisione che non trova il favore unanime della categoria degli avvocati. Per il presidente dell'ordine degli avvocati di Bari Giovanni Stefanì sarebbe a rischio il diritto alla difesa nei procedimenti giudiziari.
«Pur comprendendo la necessità di rafforzare le misure volte a rallentare la diffusione dell'epidemia, in una nuova fase di recrudescenza, sono davvero troppo pochi i giorni intercorsi tra il decreto che ha introdotto l'obbligo di green pass per accedere ai tribunali anche per gli avvocati e la sua entrata in vigore. Considerate le difficoltà a eseguire tamponi negli ultimi giorni, gli assistiti degli avvocati che non fossero riusciti ad ottenere il green pass in così poco tempo rischiano, a partire da oggi, di essere privati del proprio diritto alla difesa: l'assenza per mancanza di green pass, infatti, non costituisce impossibilità di comparire per legittimo impedimento». dichiara il presidente dell'Ordine degli Avvocati di Bari.
Per Stefanì vi è stata «l'assenza di confronto tra il Governo e l'avvocatura a livello nazionale: avremmo chiesto maggiore chiarezza nella scrittura della norma e qualche giorno in più per adeguarci alla stessa che, comunque, è accolta con favore dalla gran parte degli avvocati, già dotata del super green pass». Infine, Stefanì, evidenzia una «contraddizione nel dettato della norma, che consente a parti processuali e testimoni l'accesso ai tribunali pur in assenza di green pass. Se l'obiettivo è quello di ridurre al minimo la presenza del virus all'interno delle aule di giustizia avremmo suggerito di estendere l'obbligo di green pass a tutte le persone che lo frequentano, nessuno escluso».
Più morbida la posizione di Tullio Bertolino, presidente dell'Ordine degli Avvocati di Trani.
«Anche l'Avvocatura di Trani farà la sua parte in questa tremenda battaglia per limitare la diffusione del contagio. Siamo consapevoli che ciò potrebbe creare qualche disagio e qualche rallentamento nelle operazioni quotidiane che siamo chiamati a compiere. Ma come sempre gli Avvocati sapranno dimostrare il massimo senso di responsabilità e collaborazione in vista del bene comune della salute» afferma.
L'accesso dunque al Palazzi di Giustizia e nelle sedi giudiziarie è dunque subordinato al possesso del Green Pass base da parte di tutti ad eccezione di testimoni e parti civili. Dovranno essere in possesso della certificazione verde anche avvocati, consulenti, magistrati e cancellieri.
Una decisione che non trova il favore unanime della categoria degli avvocati. Per il presidente dell'ordine degli avvocati di Bari Giovanni Stefanì sarebbe a rischio il diritto alla difesa nei procedimenti giudiziari.
«Pur comprendendo la necessità di rafforzare le misure volte a rallentare la diffusione dell'epidemia, in una nuova fase di recrudescenza, sono davvero troppo pochi i giorni intercorsi tra il decreto che ha introdotto l'obbligo di green pass per accedere ai tribunali anche per gli avvocati e la sua entrata in vigore. Considerate le difficoltà a eseguire tamponi negli ultimi giorni, gli assistiti degli avvocati che non fossero riusciti ad ottenere il green pass in così poco tempo rischiano, a partire da oggi, di essere privati del proprio diritto alla difesa: l'assenza per mancanza di green pass, infatti, non costituisce impossibilità di comparire per legittimo impedimento». dichiara il presidente dell'Ordine degli Avvocati di Bari.
Per Stefanì vi è stata «l'assenza di confronto tra il Governo e l'avvocatura a livello nazionale: avremmo chiesto maggiore chiarezza nella scrittura della norma e qualche giorno in più per adeguarci alla stessa che, comunque, è accolta con favore dalla gran parte degli avvocati, già dotata del super green pass». Infine, Stefanì, evidenzia una «contraddizione nel dettato della norma, che consente a parti processuali e testimoni l'accesso ai tribunali pur in assenza di green pass. Se l'obiettivo è quello di ridurre al minimo la presenza del virus all'interno delle aule di giustizia avremmo suggerito di estendere l'obbligo di green pass a tutte le persone che lo frequentano, nessuno escluso».
Più morbida la posizione di Tullio Bertolino, presidente dell'Ordine degli Avvocati di Trani.
«Anche l'Avvocatura di Trani farà la sua parte in questa tremenda battaglia per limitare la diffusione del contagio. Siamo consapevoli che ciò potrebbe creare qualche disagio e qualche rallentamento nelle operazioni quotidiane che siamo chiamati a compiere. Ma come sempre gli Avvocati sapranno dimostrare il massimo senso di responsabilità e collaborazione in vista del bene comune della salute» afferma.