Omicidio a Bitonto: un testimone inchioda il presunto colpevole
Geovani Bernia Castillo indicato ai poliziotti del Commissariato
sabato 29 aprile 2023
11.24
Come se non ci fosse già una temperatura elevata ad infestare la giornata di ieri, a Bitonto. Come se la città non fosse stata già scossa dalla tragedia avvenuta il 25 aprile sulla strada provinciale 231. Un terribile omicidio, ieri, è giunto per rinfoltire il fine mese nero delle cronache cittadine. Ad inchiodare il presunto omicida è stato un amico della vittima che «ha riferito di averlo riconosciuto».
Geovani Bernia Castillo, un 28enne di origini cubane domiciliato in città, noto alle forze dell'ordine, sarebbe l'accoltellatore di un 50enne, Antonio Monopoli, con piccoli precedenti. L'uomo, rintracciato nella stazione ferroviaria della città dagli agenti delle Volanti della Questura di Bari e portato negli uffici del Commissariato, è stato raggiunto dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Bari, Desirée Digeronimo, che ha firmato il decreto di fermo.
Il presunto omicida, infatti, su cui «sussistono gravi indizi di colpevolezza», è accusato di omicidio volontario «per avere colpito con almeno due fendenti, inferti con un'arma da taglio» il 50enne «cagionandone la morte per le gravissime lesioni subite» e «per aver portato in un luogo pubblico, senza giustificato motivo, due coltelli occultati all'interno della tasca» della sua felpa.
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Geovani Bernia Castillo, un 28enne di origini cubane domiciliato in città, noto alle forze dell'ordine, sarebbe l'accoltellatore di un 50enne, Antonio Monopoli, con piccoli precedenti. L'uomo, rintracciato nella stazione ferroviaria della città dagli agenti delle Volanti della Questura di Bari e portato negli uffici del Commissariato, è stato raggiunto dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Bari, Desirée Digeronimo, che ha firmato il decreto di fermo.
Il presunto omicida, infatti, su cui «sussistono gravi indizi di colpevolezza», è accusato di omicidio volontario «per avere colpito con almeno due fendenti, inferti con un'arma da taglio» il 50enne «cagionandone la morte per le gravissime lesioni subite» e «per aver portato in un luogo pubblico, senza giustificato motivo, due coltelli occultati all'interno della tasca» della sua felpa.
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