Per Ciccio Caputo primi gol con la Sampdoria: superate le 50 reti in A
L'attaccante di Altamura ha siglato due reti oggi contro l'Empoli
domenica 19 settembre 2021
18.47
Prosegue la favola di Ciccio Caputo: il nuovo acquisto della Sampdoria ha segnato oggi le sue prime marcature con la maglia blucerchiata nella sfida vinta 3-0 contro l'Empoli. L'attaccante di Altamura si è così sbloccato con la storica casacca numero 10 della formazione genovese. Una maglia gloriosa, soprattutto nella storia della Samp, con il dieci che in passato è stato indossato da campioni come Roberto Mancini, Giuseppe Dossena, Fausto Salsano e Ariel Ortega.
Nella storia più recente, invece, i tifosi blucerchiati ricorderanno con gli occhi lucidi i gol di Francesco Flachi e di Giampaolo Pazzini, che hanno indossato la maglia numero dieci dal 2000 fino al 2011. Negli anni successivi, il numero dieci non ha dato molta fortuna a chi lo ha indossato. Basti pensare, infatti, a Maxi Lopez, Filip Djuricic, Emiliano Rigoni o a Bruno Fernandes, che in blucerchiato non ha saputo imporsi, mentre oggi è uno dei migliori centrocampisti in Europa.
Eppure quell'attaccante oggi così prolifico ha faticato, e non poco, ad imporsi all'inizio della sua ormai lunga carriera: a 14 anni voleva addirittura lasciare il calcio, come raccontato da un suo ex allenatore Onofrio Colasuonno. Avevo deciso di aiutare il padre, professione muratore. Ma lui, che aveva intravisto in lui grandi qualità, non si rassegnò. Parlò più volte con la mamma, Filomena, e alla fine riuscì a convincerlo: lo andò a prendere dall'Oratorio di San Nicola e lo fece tornare al campo di Toritto dove ha giocato fino al 2006.
Dopo aver militato nei campionati dilettantistici pugliesi, prima al Toritto e poi all'Altamura, passa in Serie C2 tra le file del Noicattaro e alla sua prima e unica stagione segna 11 gol in 29 partite. Nel 2008 è ingaggiato dal Bari. Nella stagione 2008-2009, in Serie B, disputa 28 partite segnando 10 reti ottenendo la promozione in Serie A: la sua storia da quel momento avrebbe avuto ancora molto da dire. Tra il 2015 e il 2017 arrivano 35 reti in 80 partite con la maglia della Virtus Entella in B e poi con l'Empoli. Proprio con i toscani si afferma ulteriormente, vincendo il campionato cadetto e il titolo di capocannoniere con 26 reti.
Con l'Empoli tornerà al gol in A dopo ben otto anni, concludendo il campionato 2018-19 con l'ottimo score di 16 reti: nell'estate successiva passa al Sassuolo, squadra grazie alla quale conquisterà anche una storica convocazione in nazionale all'età di 33 anni. Il 7 ottobre 2020, a Firenze, esordisce con la maglia azzurra nell'amichevole contro la Moldavia, partita in cui segna anche il suo primo gol in nazionale: all'età di 33 anni e 2 mesi, è il secondo debuttante più anziano nella storia della selezione azzurra dopo Emiliano Moretti e il più anziano debuttante ad andare in rete.
Sempre a tutta birra e a testa alta, seguendo il suo motto e una sua celebre esultanza. Caputo è stato anche uno degli uomini simbolo del lockdown con il foglio che mostrò alle telecamere dopo il primo dei suoi due gol in Sassuolo-Brescia del 9 marzo dell'anno scorso, ultima partita prima che il calcio italiano entrasse in quarantena come il resto della nazione in quel mese nero del 2020. Oggi l'ultimo capitolo, per ora, di questa bellissima storia di calcio: le due reti segnate proprio contro la sua ex squadra, l'Empoli, che l'hanno portato a quota 51 in Serie A. Con quel pesante numero 10 sulle spalle che per lui, dopo tanti anni di gavetta, non può che essere un ulteriore motivo di orgoglio.
Nella storia più recente, invece, i tifosi blucerchiati ricorderanno con gli occhi lucidi i gol di Francesco Flachi e di Giampaolo Pazzini, che hanno indossato la maglia numero dieci dal 2000 fino al 2011. Negli anni successivi, il numero dieci non ha dato molta fortuna a chi lo ha indossato. Basti pensare, infatti, a Maxi Lopez, Filip Djuricic, Emiliano Rigoni o a Bruno Fernandes, che in blucerchiato non ha saputo imporsi, mentre oggi è uno dei migliori centrocampisti in Europa.
Eppure quell'attaccante oggi così prolifico ha faticato, e non poco, ad imporsi all'inizio della sua ormai lunga carriera: a 14 anni voleva addirittura lasciare il calcio, come raccontato da un suo ex allenatore Onofrio Colasuonno. Avevo deciso di aiutare il padre, professione muratore. Ma lui, che aveva intravisto in lui grandi qualità, non si rassegnò. Parlò più volte con la mamma, Filomena, e alla fine riuscì a convincerlo: lo andò a prendere dall'Oratorio di San Nicola e lo fece tornare al campo di Toritto dove ha giocato fino al 2006.
Dopo aver militato nei campionati dilettantistici pugliesi, prima al Toritto e poi all'Altamura, passa in Serie C2 tra le file del Noicattaro e alla sua prima e unica stagione segna 11 gol in 29 partite. Nel 2008 è ingaggiato dal Bari. Nella stagione 2008-2009, in Serie B, disputa 28 partite segnando 10 reti ottenendo la promozione in Serie A: la sua storia da quel momento avrebbe avuto ancora molto da dire. Tra il 2015 e il 2017 arrivano 35 reti in 80 partite con la maglia della Virtus Entella in B e poi con l'Empoli. Proprio con i toscani si afferma ulteriormente, vincendo il campionato cadetto e il titolo di capocannoniere con 26 reti.
Con l'Empoli tornerà al gol in A dopo ben otto anni, concludendo il campionato 2018-19 con l'ottimo score di 16 reti: nell'estate successiva passa al Sassuolo, squadra grazie alla quale conquisterà anche una storica convocazione in nazionale all'età di 33 anni. Il 7 ottobre 2020, a Firenze, esordisce con la maglia azzurra nell'amichevole contro la Moldavia, partita in cui segna anche il suo primo gol in nazionale: all'età di 33 anni e 2 mesi, è il secondo debuttante più anziano nella storia della selezione azzurra dopo Emiliano Moretti e il più anziano debuttante ad andare in rete.
Sempre a tutta birra e a testa alta, seguendo il suo motto e una sua celebre esultanza. Caputo è stato anche uno degli uomini simbolo del lockdown con il foglio che mostrò alle telecamere dopo il primo dei suoi due gol in Sassuolo-Brescia del 9 marzo dell'anno scorso, ultima partita prima che il calcio italiano entrasse in quarantena come il resto della nazione in quel mese nero del 2020. Oggi l'ultimo capitolo, per ora, di questa bellissima storia di calcio: le due reti segnate proprio contro la sua ex squadra, l'Empoli, che l'hanno portato a quota 51 in Serie A. Con quel pesante numero 10 sulle spalle che per lui, dopo tanti anni di gavetta, non può che essere un ulteriore motivo di orgoglio.