Pesce puzzolente e frutta marcia: la rivolta dei genitori contro la mensa scolastica a Bari
Nella giornata di ieri arrivate diverse immagini eloquenti contro il servizio di Ladisa che non ci sta e risponde alle critiche
mercoledì 10 gennaio 2024
11.46
Pesce scuro e puzzolente, frutta marcia, verdure che sembrano congelate e nemmeno cucinate. Sono solo alcuni degli esempi dei piatti che sono stati serviti in questi giorni di rientro a scuola nelle mense delle scuole della città di Bari. E i genitori, indignati da ciò che i propri figli avrebbero dovuto mangiare, hanno deciso di protestare.
Via social e nelle famose chat delle "mamme" nella giornata di ieri hanno iniziato a girare immagini eloquenti di quanto servito ai bambini da Ladisa, azienda che si occupa di fornire i pasti alle mense delle scuole della città di Bari, e anche la politica si è mossa.
Intanto nella serata di ieri è arrivata una pronta risposta da parte dell'azienda che non ci sta. «Tutti i piatti serviti sono risultati integri sotto il profilo della salubrità, del rispetto delle norme di sicurezza e della provenienza della materia prima richiesta nel capitolato: 'merluzzo carbonaro zona FAO 27'», scrivono in una nota, e aggiungono: «La differenza dal merluzzo che abitualmente è sulle tavole dei pugliesi è sostanziale perché la sua consistenza è più soda, densa e generalmente poco gradevole. Il suo odore molto forte. Eppure è un pesce molto pregiato e prevalentemente consigliato dai nutrizionisti. Per le bambine e i bambini però, abituarsi ad un sapore e ad un gusto così differente non è affatto facile. Anzi, è proprio la causa scatenante delle proteste che si sono basate evidentemente su equivoci».
«Quello di ieri è stato un caso che ha coinvolto diverse scuole - ha però tenuto a sottolineare il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Antonello Delle Fontane -, i bambini sono stati serviti con un piatto a base di pesce inguardabile e dall'odore nauseabondo tanto da spingere insegnati e dirigenti a ridare indietro le pietanze. Già nelle settimane scorse erano capitate altre segnalazioni di piatti poco appetibili (ad essere buoni), ma un caso così generalizzato che ha coinvolto più scolaresche credo sia un primato. Mi auguro che le denunce e le lamentale non si siano fermate ai social e alle chat WhatsApp e che i dirigenti scolastici abbiano coinvolto tutte le autorità competenti. Di sicuro vanno riviste alcuni aspetti del servizio di Refezione Scolastica che oramai da mesi si sta dimostrando non adeguato». E a lui ha fatto eco l'ex consigliere Sabino Mangano che ha dichiarato: «La risposta dell'azienda, di fronte all'evidenza dei fatti, è a dir poco imbarazzante. Con la salute dei nostri figli non si scherza».
Via social e nelle famose chat delle "mamme" nella giornata di ieri hanno iniziato a girare immagini eloquenti di quanto servito ai bambini da Ladisa, azienda che si occupa di fornire i pasti alle mense delle scuole della città di Bari, e anche la politica si è mossa.
Intanto nella serata di ieri è arrivata una pronta risposta da parte dell'azienda che non ci sta. «Tutti i piatti serviti sono risultati integri sotto il profilo della salubrità, del rispetto delle norme di sicurezza e della provenienza della materia prima richiesta nel capitolato: 'merluzzo carbonaro zona FAO 27'», scrivono in una nota, e aggiungono: «La differenza dal merluzzo che abitualmente è sulle tavole dei pugliesi è sostanziale perché la sua consistenza è più soda, densa e generalmente poco gradevole. Il suo odore molto forte. Eppure è un pesce molto pregiato e prevalentemente consigliato dai nutrizionisti. Per le bambine e i bambini però, abituarsi ad un sapore e ad un gusto così differente non è affatto facile. Anzi, è proprio la causa scatenante delle proteste che si sono basate evidentemente su equivoci».
«Quello di ieri è stato un caso che ha coinvolto diverse scuole - ha però tenuto a sottolineare il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Antonello Delle Fontane -, i bambini sono stati serviti con un piatto a base di pesce inguardabile e dall'odore nauseabondo tanto da spingere insegnati e dirigenti a ridare indietro le pietanze. Già nelle settimane scorse erano capitate altre segnalazioni di piatti poco appetibili (ad essere buoni), ma un caso così generalizzato che ha coinvolto più scolaresche credo sia un primato. Mi auguro che le denunce e le lamentale non si siano fermate ai social e alle chat WhatsApp e che i dirigenti scolastici abbiano coinvolto tutte le autorità competenti. Di sicuro vanno riviste alcuni aspetti del servizio di Refezione Scolastica che oramai da mesi si sta dimostrando non adeguato». E a lui ha fatto eco l'ex consigliere Sabino Mangano che ha dichiarato: «La risposta dell'azienda, di fronte all'evidenza dei fatti, è a dir poco imbarazzante. Con la salute dei nostri figli non si scherza».