Prostituzione in un centro massaggi di Barletta: in carcere il titolare
Sequestro preventivo di 500mila euro da parte delle Fiamme Gialle
giovedì 18 luglio 2024
9.49
Erano impiegate in "nero" in un centro benessere di Barletta, e fornivano prestazioni sessuali in favore dei clienti in cambio di pagamenti in denaro; i "trattamenti" consistevano in vari tipi di massaggi erotici che prevedevano sempre il raggiungimento del piacere da parte dei clienti, i quali, in alcuni casi, ricevevano prestazioni totalmente gratuite, tutto ciò anche attraverso una forma di fidelizzazione legata alla raccolta di punti.
Il Tribunale di Trani, sezione G.I.P., ha adottato - su richiesta della Procura della Repubblica di Trani ed all'esito di un'indagine coordinata dalla stessa Procura e svolta dal Gruppo Barletta della Guardia di Finanza - un provvedimento cautelare personale e reale a carico di due soggetti, sottoposti ad indagini per aver favorito e sfruttato la prostituzione di numerose giovani donne, operanti presso un apparente centro massaggi ubicato nella città di Barletta. Nei confronti del titolare del centro è stata disposta la misura della custodia cautelare in carcere ed il sequestro preventivo di circa 500 mila euro, corrispondente al profitto del reato; arresti domiciliari, invece, a carico di una donna con compiti fiduciari di segreteria, gestione del denaro, organizzazione dell'agenda degli appuntamenti, ecc.
L'indagine trae origine da una mirata attività di polizia economico-finanziaria di iniziativa per il contrasto al lavoro nero e irregolare, presto sfociata nella comunicazione di notizia di reato all'Autorità Giudiziaria Tranese. La Procura di Trani ha quindi delegato lo svolgimento di mirate attività di investigazione classica (osservazioni, controlli e pedinamenti) e disposto, dopo averne richiesto la autorizzazione al GIP, intercettazioni telefoniche e ambientali.
Le indagini hanno permesso di acquisire elementi indiziari, ritenuti gravi, dello svolgimento di attività di favoreggiamento e sfruttamento del meretricio all'interno del centro massaggi. Le prestazioni sessuali erogate dalle giovani ragazze, italiane e straniere, rispettavano un autentico tariffario, che riportava prezzi differenti (da un minimo di euro 100 ad un massimo di euro 300) a seconda del "grado di intimità" offerto da parte dell'operatrice, il tutto sotto la costante gestione e il controllo del titolare ed amministratore del centro.
Il Tribunale di Trani, sezione G.I.P., ha adottato - su richiesta della Procura della Repubblica di Trani ed all'esito di un'indagine coordinata dalla stessa Procura e svolta dal Gruppo Barletta della Guardia di Finanza - un provvedimento cautelare personale e reale a carico di due soggetti, sottoposti ad indagini per aver favorito e sfruttato la prostituzione di numerose giovani donne, operanti presso un apparente centro massaggi ubicato nella città di Barletta. Nei confronti del titolare del centro è stata disposta la misura della custodia cautelare in carcere ed il sequestro preventivo di circa 500 mila euro, corrispondente al profitto del reato; arresti domiciliari, invece, a carico di una donna con compiti fiduciari di segreteria, gestione del denaro, organizzazione dell'agenda degli appuntamenti, ecc.
L'indagine trae origine da una mirata attività di polizia economico-finanziaria di iniziativa per il contrasto al lavoro nero e irregolare, presto sfociata nella comunicazione di notizia di reato all'Autorità Giudiziaria Tranese. La Procura di Trani ha quindi delegato lo svolgimento di mirate attività di investigazione classica (osservazioni, controlli e pedinamenti) e disposto, dopo averne richiesto la autorizzazione al GIP, intercettazioni telefoniche e ambientali.
Le indagini hanno permesso di acquisire elementi indiziari, ritenuti gravi, dello svolgimento di attività di favoreggiamento e sfruttamento del meretricio all'interno del centro massaggi. Le prestazioni sessuali erogate dalle giovani ragazze, italiane e straniere, rispettavano un autentico tariffario, che riportava prezzi differenti (da un minimo di euro 100 ad un massimo di euro 300) a seconda del "grado di intimità" offerto da parte dell'operatrice, il tutto sotto la costante gestione e il controllo del titolare ed amministratore del centro.