Regolamento Scuola regionale di Protezione Civile. Sì unanime della VI Commissione
L'obiettivo è formare operatori chiamati a operare come sistema
mercoledì 29 marzo 2023
12.38
Sì unanime della VI Commissione coordinata dal consigliere Donato Metallo, chiamata ad esprimere il parere sulla delibera di Giunta n.278/23 relativa al Regolamento della Scuola regionale di Protezione Civile.
Presenti il Presidente del Comitato regionale di Protezione Civile, Maurizio Bruno ed il Capo del Dipartimento di P.C., Nicola Lopane, la Commissione ha dunque condiviso pienamente la necessità di una Scuola in grado di formare gli operatori chiamati ad operare come " sistema" e non come singolo.
Molta la strada che resta da fare, secondo il direttore Lopane, e che può essere sintetizzata nell'acquisizione della consapevolezza che la Protezione Civile funziona se viene vissuta da ognuno come dovere civico. L'ultimo "allert" per il maremoto in Turchia e che ha allarmato per buona parte della notte tutte le regioni della costa adriatica, è stata presa ad esempio per indicare le lacune di un sistema. " Fortunatamente l'allarme è cessato senza che potessero verificarsi condizioni che rendessero necessario l'intervento: l'abbiamo quindi metabolizzata come una grande esercitazione che ha messo in luce problemi sui quali intervenire". Se la normativa dice che l'allarme per il rischio deve essere comunicato via fax , mail o telefono, ad esempio, procedere in questo senso esaurisce la responsabilità della fonte. Ma cosa succede se è notte e nei Comuni nessuno risponde? E se accade dopo le 14 del venerdì, chi guarderà la segnalazione di rischio prima del lunedì mattina? Ecco che si manifesta, prepotente, la considerazione che la Protezione Civile, ad ogni livello, non può conoscere orari di lavoro, né fine settimana, né festività. Ed infatti sono stati moltissimi, in questa imprevista esercitazione, i Comuni che non è stato possibile contattare, i numeri telefonici superati, gli indirizzi mail cambiati e non comunicati. Cosa sarebbe accaduto se l'allarme maremoto non si fosse trasformato in una "esercitazione"? Ci saremmo accontentati di sapere che le procedure previste erano state esperite e che le " carte" erano a posto?
Quindi formazione, delle coscienze, prima di tutto, di un rinnovato senso del dovere civico che in noi, popoli per tanti versi fortunati, scatta solo durante le emergenze. Ecco. Occorre formare tutti, a partire dai più piccoli, dai " volontari del domani", così come dagli amministratori del prossimo futuro, che gli eventi più terribili sono in realtà "esercitazioni" che non restano tali e che durante le quali tutti, anche il singolo cittadino, deve essere informato per sapere come comportarsi.
La Commissione ha poi rinviato le audizioni richieste dai consiglieri Picaro e Di Cuia su richiesta degli stessi consiglieri richiedenti.
Presenti il Presidente del Comitato regionale di Protezione Civile, Maurizio Bruno ed il Capo del Dipartimento di P.C., Nicola Lopane, la Commissione ha dunque condiviso pienamente la necessità di una Scuola in grado di formare gli operatori chiamati ad operare come " sistema" e non come singolo.
Molta la strada che resta da fare, secondo il direttore Lopane, e che può essere sintetizzata nell'acquisizione della consapevolezza che la Protezione Civile funziona se viene vissuta da ognuno come dovere civico. L'ultimo "allert" per il maremoto in Turchia e che ha allarmato per buona parte della notte tutte le regioni della costa adriatica, è stata presa ad esempio per indicare le lacune di un sistema. " Fortunatamente l'allarme è cessato senza che potessero verificarsi condizioni che rendessero necessario l'intervento: l'abbiamo quindi metabolizzata come una grande esercitazione che ha messo in luce problemi sui quali intervenire". Se la normativa dice che l'allarme per il rischio deve essere comunicato via fax , mail o telefono, ad esempio, procedere in questo senso esaurisce la responsabilità della fonte. Ma cosa succede se è notte e nei Comuni nessuno risponde? E se accade dopo le 14 del venerdì, chi guarderà la segnalazione di rischio prima del lunedì mattina? Ecco che si manifesta, prepotente, la considerazione che la Protezione Civile, ad ogni livello, non può conoscere orari di lavoro, né fine settimana, né festività. Ed infatti sono stati moltissimi, in questa imprevista esercitazione, i Comuni che non è stato possibile contattare, i numeri telefonici superati, gli indirizzi mail cambiati e non comunicati. Cosa sarebbe accaduto se l'allarme maremoto non si fosse trasformato in una "esercitazione"? Ci saremmo accontentati di sapere che le procedure previste erano state esperite e che le " carte" erano a posto?
Quindi formazione, delle coscienze, prima di tutto, di un rinnovato senso del dovere civico che in noi, popoli per tanti versi fortunati, scatta solo durante le emergenze. Ecco. Occorre formare tutti, a partire dai più piccoli, dai " volontari del domani", così come dagli amministratori del prossimo futuro, che gli eventi più terribili sono in realtà "esercitazioni" che non restano tali e che durante le quali tutti, anche il singolo cittadino, deve essere informato per sapere come comportarsi.
La Commissione ha poi rinviato le audizioni richieste dai consiglieri Picaro e Di Cuia su richiesta degli stessi consiglieri richiedenti.