Saldi estivi in Puglia dal 3 luglio, ma c'è chi dice no
La protesta di Confesercenti: «Passare dalla non vendita alla svendita è un danno ancora più duro per le aspettative economiche del settore»
lunedì 7 giugno 2021
10.56
La Commissione Attività Produttive ha deciso di confermare la data di inizio saldi estivi al 3 luglio 2021, dando tuttavia la possibilità alle Regioni di esprimere un diverso orientamento.
«Non si può chiedere ai negozi di moda di dare subito il via ai saldi. Passare subito dalla mancata vendita alla svendita metterebbe in grave difficoltà le imprese, già al limite: tra chiusure e incertezze, nell'ultimo anno i negozi hanno visto svanire circa 13,2 miliardi di euro di fatturato», dichiara Fabio Tinti, Presidente Nazionale Fismo.
«La Regione Puglia prima ci convoca per decidere insieme come procedere per la ripresa 'post Covid 19' del commercio, e poi decide 'da sola' ignorando le ragioni che spingono le associazioni sindacali a fare proprie le istanze degli esercenti del commercio che rischiano di fallire», lamenta Benny Campobasso, presidente Confesercenti Puglia.
La FISMO (Federazione Italiana Settore Moda) Confesercenti ha individuato nel 24 luglio, la data da cui far partire i saldi estivi facendo divieto di fare le vendite promozionali nei 30 giorni antecedenti l'inizio dei saldi.
«L'assessorato regionale alle Attività produttive ha deciso di farli partire dal 3 luglio - prosegue la nota di Confesercenti - facendo un grande favore alla grande distribuzione e penalizzando i negozi di vicinato che hanno una ingente quantità di merce invenduta».
«Passare dalla non vendita alla svendita è un danno ancora più duro per le aspettative economiche del settore - aggiunge Benny Campobasso, presidente Confesercenti Puglia - Le due settimane in più richieste dalla FISMO (24 luglio) rispetto alla data stabilita (3 luglio) dalla Regione Puglia, consentirebbero di fare cassa e affrontare le difficoltà economiche generate dal fermo emergenza sanitaria».
«Non si può chiedere ai negozi di moda di dare subito il via ai saldi. Passare subito dalla mancata vendita alla svendita metterebbe in grave difficoltà le imprese, già al limite: tra chiusure e incertezze, nell'ultimo anno i negozi hanno visto svanire circa 13,2 miliardi di euro di fatturato», dichiara Fabio Tinti, Presidente Nazionale Fismo.
«La Regione Puglia prima ci convoca per decidere insieme come procedere per la ripresa 'post Covid 19' del commercio, e poi decide 'da sola' ignorando le ragioni che spingono le associazioni sindacali a fare proprie le istanze degli esercenti del commercio che rischiano di fallire», lamenta Benny Campobasso, presidente Confesercenti Puglia.
La FISMO (Federazione Italiana Settore Moda) Confesercenti ha individuato nel 24 luglio, la data da cui far partire i saldi estivi facendo divieto di fare le vendite promozionali nei 30 giorni antecedenti l'inizio dei saldi.
«L'assessorato regionale alle Attività produttive ha deciso di farli partire dal 3 luglio - prosegue la nota di Confesercenti - facendo un grande favore alla grande distribuzione e penalizzando i negozi di vicinato che hanno una ingente quantità di merce invenduta».
«Passare dalla non vendita alla svendita è un danno ancora più duro per le aspettative economiche del settore - aggiunge Benny Campobasso, presidente Confesercenti Puglia - Le due settimane in più richieste dalla FISMO (24 luglio) rispetto alla data stabilita (3 luglio) dalla Regione Puglia, consentirebbero di fare cassa e affrontare le difficoltà economiche generate dal fermo emergenza sanitaria».