Sanitopoli lucana, assolto Vito Montanaro
Il pm aveva chiesto, per l'attuale direttore del Dipartimento Salute, una condanna di due anni e mezzo
mercoledì 22 dicembre 2021
15.24
Vito Montanaro, attuale direttore del Dipartimento Salute della Regione Puglia, è stato assolto nell'ambito del processo Sanitopoli lucana. Montanaro, all'epoca dei fatti, nel 2017, era direttore generale della Asl di Bari, ed era accusato di abuso d'ufficio legato a un presunto concorso truccato alla Asl di Matera.
Nell'inchiesta, oltre a Montanaro, risultano coinvolti l'ex presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, e gli allora commissari dell'Azienda sanitaria di Matera, Pietro Quinto, e dell'Azienda sanitaria di Potenza, Giovanni Chiarelli. Oltre a Montanaro, anche Pittella è stato assolto. Condannati, invece, l'ex dirigente dell'Azienda sanitaria di Potenza, Giovanni Berardino Chiarelli, a due anni e sei mesi; l'ex dirigente amministrativo del Crob di Rionero in Vulture, Giovanni Amendola, a due anni e sei mesi; la funzionaria dell'Asm, Anna Rita Di Taranto, a due anni; il funzionario del Crob, Angela Capuano, a un anno e quattro mesi; la dirigente dell'Asm, Maria Evangelista Taccardi, a un anno di reclusione.
«Non avevo mai avuto dubbi sulla innocenza del dottor Montanaro al punto da affidargli per ben due volte nel 2019 e nel 2021 il vertice amministrativo della Sanità Pugliese - commenta il presidente Emiliano - La giustizia ha dunque ripristinato l'onore e la serenità di uno straordinario collaboratore che mi ha accompagnato sin dall'inizio del mio lavoro alla guida della sanità pugliese consentendo di raggiungere uno straordinario recupero nella classifica dei livelli essenziali di assistenza, portando la Puglia tra le migliori regioni italiane e di fronteggiare l'emergenza Covid in modo efficiente ed utile a tenere in sicurezza la nostra popolazione. La Giustizia ha dunque fatto il suo corso ed io non posso che essere felice e rassicurato da questa sentenza. Rassicurato perché lui è un punto di riferimento per noi, con la sua professionalità, umanità e incrollabile spirito di servizio. Gioisco e mi commuovo con lui in questo momento, sapendo già che tra pochi istanti saremo nuovamente al lavoro per tutelare al meglio la salute dei pugliesi anche rispetto alle complessità legate alla pandemia».
Nell'inchiesta, oltre a Montanaro, risultano coinvolti l'ex presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, e gli allora commissari dell'Azienda sanitaria di Matera, Pietro Quinto, e dell'Azienda sanitaria di Potenza, Giovanni Chiarelli. Oltre a Montanaro, anche Pittella è stato assolto. Condannati, invece, l'ex dirigente dell'Azienda sanitaria di Potenza, Giovanni Berardino Chiarelli, a due anni e sei mesi; l'ex dirigente amministrativo del Crob di Rionero in Vulture, Giovanni Amendola, a due anni e sei mesi; la funzionaria dell'Asm, Anna Rita Di Taranto, a due anni; il funzionario del Crob, Angela Capuano, a un anno e quattro mesi; la dirigente dell'Asm, Maria Evangelista Taccardi, a un anno di reclusione.
«Non avevo mai avuto dubbi sulla innocenza del dottor Montanaro al punto da affidargli per ben due volte nel 2019 e nel 2021 il vertice amministrativo della Sanità Pugliese - commenta il presidente Emiliano - La giustizia ha dunque ripristinato l'onore e la serenità di uno straordinario collaboratore che mi ha accompagnato sin dall'inizio del mio lavoro alla guida della sanità pugliese consentendo di raggiungere uno straordinario recupero nella classifica dei livelli essenziali di assistenza, portando la Puglia tra le migliori regioni italiane e di fronteggiare l'emergenza Covid in modo efficiente ed utile a tenere in sicurezza la nostra popolazione. La Giustizia ha dunque fatto il suo corso ed io non posso che essere felice e rassicurato da questa sentenza. Rassicurato perché lui è un punto di riferimento per noi, con la sua professionalità, umanità e incrollabile spirito di servizio. Gioisco e mi commuovo con lui in questo momento, sapendo già che tra pochi istanti saremo nuovamente al lavoro per tutelare al meglio la salute dei pugliesi anche rispetto alle complessità legate alla pandemia».