Scoperti oltre 900 braccianti agricoli in Salento: pioggia di denunce
La Guardia di Finanza ha accertato la truffa di due imprese a Monteroni e Copertino
venerdì 11 agosto 2023
7.31
Maxi-truffa scoperta in Salento: sarebbero più di 900 i falsi braccianti agricoli sono stati scoperti e denunciati per truffa dalla Guardia di finanza di Lecce al termine di un'inchiesta durata oltre due anni tra alcuni comuni della stessa provincia.
I militari hanno accertato che due imprenditori agricoli di Monteroni di Lecce e Copertino, anche loro denunciati, dal 2021 al 2023 avrebbero fittiziamente assunto i falsi lavoratori creando delle posizioni contributive solo per accedere alle indennità previste dalle normative tra disoccupazione agricola, assegni per il nucleo familiare e per la maternità e malattia.
L'attività d'indagine è partita dopo una segnalazione della direzione provinciale dell'Inps. Dalle verifiche delle forze dell'ordine è emerso che le false dichiarazioni dei datori di lavoro avrebbero generato giornate lavorative, mai realmente svolte dai presunti braccianti agricoli, servite solo a giustificare l'indebita erogazione di oltre un milione di euro d'indennità.
Gli indagati sono accusati di truffa aggravata ai danni dello Stato, e c'è stato il sequestro preventivo della quasi totalità delle somme indebitamente percepite.
I militari hanno accertato che due imprenditori agricoli di Monteroni di Lecce e Copertino, anche loro denunciati, dal 2021 al 2023 avrebbero fittiziamente assunto i falsi lavoratori creando delle posizioni contributive solo per accedere alle indennità previste dalle normative tra disoccupazione agricola, assegni per il nucleo familiare e per la maternità e malattia.
L'attività d'indagine è partita dopo una segnalazione della direzione provinciale dell'Inps. Dalle verifiche delle forze dell'ordine è emerso che le false dichiarazioni dei datori di lavoro avrebbero generato giornate lavorative, mai realmente svolte dai presunti braccianti agricoli, servite solo a giustificare l'indebita erogazione di oltre un milione di euro d'indennità.
Gli indagati sono accusati di truffa aggravata ai danni dello Stato, e c'è stato il sequestro preventivo della quasi totalità delle somme indebitamente percepite.