Scuole chiuse in Puglia durante l’estate, occasione per ri-progettare
Interviene il Garante dei Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza
martedì 22 giugno 2021
12.57
Una lunga lettera dal Garante dei Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza della Regione Puglia, Ludovico Abbaticchio al governo della Regione Puglia per invitare a riflettere sulla scuola e iniziare ora a ri/progettare il prossimo anno scolastico in questi mesi di chiusura. Di seguito il testo completo:
«Se c'è una cosa che la pandemia ci ha insegnato è la necessità di agire per tempo e con una adeguata programmazione. Ritengo quindi che ora, con la chiusura delle scuole, sia il momento utile per una riflessione sul tema della tutela del diritto alla salute delle persone di minore età ed in particolare sul tema della medicina scolastica. La pandemia ha svelato carenze istituzionali ed operative sulla assistenza sanitaria territoriale soprattutto nei confronti delle persone di minore età. Una equipe socio-sanitaria interdisciplinare in ambito scolastico presente costantemente all'interno della scuola potrebbe essere una esperienza utile e capace di sviluppare programmi di formazione ed informazione per alunni/e, docenti e genitori. Invito, pertanto il Governo regionale, il mondo della scuola e i Sindaci ad adottare misure idonee affinché' si ripensi ai servizi di medicina scolastica adeguandosi a quanto previsto dall'art.14, comma 1 l. e, della legge del 23/12/78, n.833, (Istituzione del servizio sanitario nazionale) in materia di igiene e medicina scolastica. Rimarco l'importanza degli interventi a tutela del benessere e dello sviluppo psico-fisico delle alunne e degli alunni attraverso dei semplici interventi:
• La revisione del d.lgs 502/92 per promuovere i servizi di medicina negli ambiti territoriali.
• La promozione di un coordinamento tra settore socio-sanitario e scolastico, che negli ultimi tempi ha manifestato uno sterile scollamento.
I servizi socio- sanitari rinnovati, anche alla luce del PNRR, troverebbero realizzazione più efficace, intervenendo su aspetti di primaria importanza quali quelli igienico-sanitari, nutrizionali, legati alla refezione scolastica, al sostegno psicologico per le persone di minore età, all'educazione alla salute all'affettività, alla sessualità e al contrasto alle dipendenze patologiche. Una medicina scolastica rinnovata consentirebbe di creare figure di raccordo tra famiglie e medicina del territorio, in grado di dare risposte efficaci alle esigenze di benessere della comunità scolastica, garantendo interventi di screening per la prevenzione e la diagnosi precoce delle patologie in età evolutiva, interventi di assistenza e di monitoraggio delle condizioni di salute degli studenti. Rendiamo la criticità vissuta con la pandemia in una opportunità per ripensare e migliorare le politiche socio-sanitarie partendo dai luoghi quotidiani di vita delle persone di minore età».
«Se c'è una cosa che la pandemia ci ha insegnato è la necessità di agire per tempo e con una adeguata programmazione. Ritengo quindi che ora, con la chiusura delle scuole, sia il momento utile per una riflessione sul tema della tutela del diritto alla salute delle persone di minore età ed in particolare sul tema della medicina scolastica. La pandemia ha svelato carenze istituzionali ed operative sulla assistenza sanitaria territoriale soprattutto nei confronti delle persone di minore età. Una equipe socio-sanitaria interdisciplinare in ambito scolastico presente costantemente all'interno della scuola potrebbe essere una esperienza utile e capace di sviluppare programmi di formazione ed informazione per alunni/e, docenti e genitori. Invito, pertanto il Governo regionale, il mondo della scuola e i Sindaci ad adottare misure idonee affinché' si ripensi ai servizi di medicina scolastica adeguandosi a quanto previsto dall'art.14, comma 1 l. e, della legge del 23/12/78, n.833, (Istituzione del servizio sanitario nazionale) in materia di igiene e medicina scolastica. Rimarco l'importanza degli interventi a tutela del benessere e dello sviluppo psico-fisico delle alunne e degli alunni attraverso dei semplici interventi:
• La revisione del d.lgs 502/92 per promuovere i servizi di medicina negli ambiti territoriali.
• La promozione di un coordinamento tra settore socio-sanitario e scolastico, che negli ultimi tempi ha manifestato uno sterile scollamento.
I servizi socio- sanitari rinnovati, anche alla luce del PNRR, troverebbero realizzazione più efficace, intervenendo su aspetti di primaria importanza quali quelli igienico-sanitari, nutrizionali, legati alla refezione scolastica, al sostegno psicologico per le persone di minore età, all'educazione alla salute all'affettività, alla sessualità e al contrasto alle dipendenze patologiche. Una medicina scolastica rinnovata consentirebbe di creare figure di raccordo tra famiglie e medicina del territorio, in grado di dare risposte efficaci alle esigenze di benessere della comunità scolastica, garantendo interventi di screening per la prevenzione e la diagnosi precoce delle patologie in età evolutiva, interventi di assistenza e di monitoraggio delle condizioni di salute degli studenti. Rendiamo la criticità vissuta con la pandemia in una opportunità per ripensare e migliorare le politiche socio-sanitarie partendo dai luoghi quotidiani di vita delle persone di minore età».