«Se chiami qualcuno vi ammazzo». Aggressione a due medici all'ospedale di Cerignola
Futili motivi e un fraintendimento dietro minacce e vie di fatto fisiche
venerdì 7 giugno 2024
9.29
Aggrediti due medici in servizio presso il presidio ospedaliero "G. Tatarella" di Cerignola, ancora una volta per futili motivi basati su un fraintendimento. Tutto ciò è avvenuto qualche giorno fa presso la sala medici del reparto di Medicina Interna dell'Ospedale quando un uomo e una donna si sono avvicinati recando con loro uno smartphone e mostrando a un medico di servizio alcune foto di un loro paziente anziano, da poco dimesso.
Tramite quelle fotografie i due avrebbero accusato il sanitario di aver provocato un tumore al congiunto dimesso nonostante i tentativi di convincere i facinorosi che si trattava di una piaga da decubito, abituale e possibile in pazienti costretti per lungo tempo in letto di degenza. Della coppia di aggressori, soprattutto l'uomo avrebbe mostrato di aver perso il controllo, eccedendo in minacce di morte violenta sia al malcapitato medico che a un suo collega barlettano, subito intervenuto, e un infermiere anch'egli accorso. Alle minacce si sono presto aggiunte anche alcune vie di fatto fisiche con strattoni e spinte violente verso un muro. Solo dopo tempo e l'intervento congiunto dei tre, con spiegazioni e precisazioni, si sarebbe arrestata la furia dell'aggressore.
«Se chiami qualcuno vi ammazzo, vi metto sotto con la macchina» sarebbero state alcune frasi proferite. Un clima ingeneroso verso il personale in servizio al "Tatarella" che non può e non deve essere derubricato in mera casualità. Segnalazioni giungono sovente e la situazione da tempo appare insostenibile, perché costellata da una lunga sequenza di aggressioni. Inoltre sembrerebbe che in molte zone dell'ospedale manchino le telecamere di sorveglianza.
La disavventura si è conclusa, questa volta, dato che è stata sporta regolare querela a seguito di lesioni personale e minacce.
Tramite quelle fotografie i due avrebbero accusato il sanitario di aver provocato un tumore al congiunto dimesso nonostante i tentativi di convincere i facinorosi che si trattava di una piaga da decubito, abituale e possibile in pazienti costretti per lungo tempo in letto di degenza. Della coppia di aggressori, soprattutto l'uomo avrebbe mostrato di aver perso il controllo, eccedendo in minacce di morte violenta sia al malcapitato medico che a un suo collega barlettano, subito intervenuto, e un infermiere anch'egli accorso. Alle minacce si sono presto aggiunte anche alcune vie di fatto fisiche con strattoni e spinte violente verso un muro. Solo dopo tempo e l'intervento congiunto dei tre, con spiegazioni e precisazioni, si sarebbe arrestata la furia dell'aggressore.
«Se chiami qualcuno vi ammazzo, vi metto sotto con la macchina» sarebbero state alcune frasi proferite. Un clima ingeneroso verso il personale in servizio al "Tatarella" che non può e non deve essere derubricato in mera casualità. Segnalazioni giungono sovente e la situazione da tempo appare insostenibile, perché costellata da una lunga sequenza di aggressioni. Inoltre sembrerebbe che in molte zone dell'ospedale manchino le telecamere di sorveglianza.
La disavventura si è conclusa, questa volta, dato che è stata sporta regolare querela a seguito di lesioni personale e minacce.