Sfregia la moglie che gli nega un rapporto sessuale, la cronaca a Canosa di Puglia
L'uomo è stato arrestato a Ruvo dagli agenti della Polizia di Stato mentre cercava di fuggire
domenica 22 agosto 2021
11.41
Fermato dalla Polizia di Stato, in esecuzione di decreto emesso della Procura della Repubblica di Trani un uomo di 42 anni per aver attentato alla vita della propria moglie di 24 anni, sfregiandola al volto con un coltello da cucina.
È accaduto a Canosa di Puglia la mattina del 17 agosto in un appartamento del centro cittadino. L'uomo di nazionalità marocchina - A.A. cl. 1979, regolare sul territorio -, nel corso di una discussione con sua moglie - K.F.Z. cl. 1997, arrivata in Italia da poche settimane -, successiva al rifiuto della donna di aver con lui un rapporto sessuale, l'ha aggredita tagliandole il volto ed i capelli con un coltello da cucina.
Le urla della donna hanno destato l'attenzione dei vicini che vedendo sangue ed un uomo fuggire hanno allertato la Polizia di Stato. Gli agenti del Commissariato di P.S. di Canosa, giunti sul posto, hanno constatato la gravità di quanto accaduto e, pertanto, sono partite le indagini condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Barletta Andria Trani in sinergia con il Commissariato, dirette dalla Procura della Repubblica di Trani.
La donna è stata trasportata d'urgenza all'ospedale "Bonomo" di Andria dove è stata sottoposta ad un intervento chirurgico - durato ore - per multiple ferite complesse del volto, del padiglione auricolare e della superficie dorsale di entrambe le mani.
Il responsabile ha cercato di far perdere le proprie tracce fuggendo dal luogo del delitto a bordo della sua autovettura.
Le meticolose investigazioni condotte senza soluzione di continuità hanno consentito agli uomini della Squadra Mobile di Barletta Andria Trani e del Commissariato di P.S. di Canosa di localizzare il fuggiasco in Ruvo di Puglia, dove è stato bloccato mentre si trovava sulla sua auto in una via del centro. Vano il tentativo di quest'ultimo di darsi nuovamente alla fuga per sottrarsi al controllo delle forze dell'ordine, coadiuvati in questa circostanza anche da appartenenti alla Squadra Mobile di Bari.
Condotto in Questura ad Andria, il ricercato è stato interrogato dal Pubblico Ministero e dal Dirigente della Squadra Mobile B.A.T., alla presenza del proprio avvocato di fiducia, fornendo la propria versione dei fatti senza negare di aver accoltellato la propria moglie, tagliandole anche i capelli.
Le perquisizioni eseguite hanno consentito di rinvenire nel portabagagli dell'auto condotta dall'uomo una bottiglia di disgorgante idraulico che contiene idrossido di sodio (commercialmente denominato soda caustica).
Gli elementi raccolti hanno consentito alla Procura della Repubblica di Trani di emettere un Decreto di Fermo di indiziato di delitto nei confronti dell'indagato, accusato di tentato omicidio e deformazione dell'aspetto della persona mediante lesioni permanenti al volto, che è stato prontamente eseguito alle prime ore del 18 agosto dalla Polizia di Stato che lo ha condotto presso la Casa Circondariale di Trani, dove si trova a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
La posizione dell'indagato è stata rimessa al vaglio del G.I.P. presso il Tribunale di Trani che, pronunciandosi sulle richieste dalla Procura della Repubblica di Trani, ha convalidato il fermo ed ha disposto la misura cautelare in carcere.
È accaduto a Canosa di Puglia la mattina del 17 agosto in un appartamento del centro cittadino. L'uomo di nazionalità marocchina - A.A. cl. 1979, regolare sul territorio -, nel corso di una discussione con sua moglie - K.F.Z. cl. 1997, arrivata in Italia da poche settimane -, successiva al rifiuto della donna di aver con lui un rapporto sessuale, l'ha aggredita tagliandole il volto ed i capelli con un coltello da cucina.
Le urla della donna hanno destato l'attenzione dei vicini che vedendo sangue ed un uomo fuggire hanno allertato la Polizia di Stato. Gli agenti del Commissariato di P.S. di Canosa, giunti sul posto, hanno constatato la gravità di quanto accaduto e, pertanto, sono partite le indagini condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Barletta Andria Trani in sinergia con il Commissariato, dirette dalla Procura della Repubblica di Trani.
La donna è stata trasportata d'urgenza all'ospedale "Bonomo" di Andria dove è stata sottoposta ad un intervento chirurgico - durato ore - per multiple ferite complesse del volto, del padiglione auricolare e della superficie dorsale di entrambe le mani.
Il responsabile ha cercato di far perdere le proprie tracce fuggendo dal luogo del delitto a bordo della sua autovettura.
Le meticolose investigazioni condotte senza soluzione di continuità hanno consentito agli uomini della Squadra Mobile di Barletta Andria Trani e del Commissariato di P.S. di Canosa di localizzare il fuggiasco in Ruvo di Puglia, dove è stato bloccato mentre si trovava sulla sua auto in una via del centro. Vano il tentativo di quest'ultimo di darsi nuovamente alla fuga per sottrarsi al controllo delle forze dell'ordine, coadiuvati in questa circostanza anche da appartenenti alla Squadra Mobile di Bari.
Condotto in Questura ad Andria, il ricercato è stato interrogato dal Pubblico Ministero e dal Dirigente della Squadra Mobile B.A.T., alla presenza del proprio avvocato di fiducia, fornendo la propria versione dei fatti senza negare di aver accoltellato la propria moglie, tagliandole anche i capelli.
Le perquisizioni eseguite hanno consentito di rinvenire nel portabagagli dell'auto condotta dall'uomo una bottiglia di disgorgante idraulico che contiene idrossido di sodio (commercialmente denominato soda caustica).
Gli elementi raccolti hanno consentito alla Procura della Repubblica di Trani di emettere un Decreto di Fermo di indiziato di delitto nei confronti dell'indagato, accusato di tentato omicidio e deformazione dell'aspetto della persona mediante lesioni permanenti al volto, che è stato prontamente eseguito alle prime ore del 18 agosto dalla Polizia di Stato che lo ha condotto presso la Casa Circondariale di Trani, dove si trova a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
La posizione dell'indagato è stata rimessa al vaglio del G.I.P. presso il Tribunale di Trani che, pronunciandosi sulle richieste dalla Procura della Repubblica di Trani, ha convalidato il fermo ed ha disposto la misura cautelare in carcere.