Sgominata banda di spacciatori sul Gargano
Non si sono mai fermati: droga venduta anche durante il lockdown
venerdì 10 settembre 2021
12.40
Nemmeno le restrizioni del lockdown erano riusciti a bloccare le attività di spaccio a cui si dedicavano da tempo. Nascondendosi tra i lavoratori pendolari, riuscivano a salire a bordo dei pullman per raggiungere le piazze dello spaccio. I carabinieri di Vico del Gargano sono riusciti a risalire alla rete dello spaccio che coinvolgeva diversi comuni dell'area garganica e hanno eseguito sette misure cautelari nei confronti di altrettante persone di Foggia accusate di detenzione e cessione di stupefacenti continuata in concorso.
Nell'ambito dell'operazione, denominata "Levante" sei persone sono state arrestate (una in carcere e cinque ai domiciliari) e una è stato sottoposto all'obbligo di firma.
Le indagini, dirette dalla Procura di Foggia, hanno consentito di disarticolare sul Gargano - in particolare a Rodi, Cagnano Varano, San Nicandro e San Severo - una rete di spacciatori che, per raggiungere i luoghi di approvvigionamento e spaccio della droga nel periodo di limitazione della circolazione per l'emergenza Covid, per eludere i controlli si camuffavano tra i lavoratori pendolari che usavano i trasporti pubblici.
Tutto è iniziato nell'aprile 2020 a seguito dell'arresto in flagranza di un 34enne di Rodi Garganico, con precedenti di polizia, sorpreso in possesso di 100 grammi di marijuana, mentre scendeva dal treno nella Stazione di Ischitella, proveniente da San Severo. Le indagini dei carabinieri hanno potuto documentare 42 episodi di spaccio commessi in Rodi Garganico, ma anche in Cagnano Varano, San Nicandro Garganico e San Severo.
Durante le comunicazioni, per l'acquisto delle sostanze, a volte veniva utilizzato un linguaggio diretto ed esplicito, ma anche termini tendenti ad eludere eventuali intercettazioni, quali "capretto" o "verdura" o "grappa", di quantità di droga prestabilita a voce.
«L'attività investigativa - fanno sapere i Carabinieri - si è rivelata particolarmente difficile, poiché gli interessati si muovevano in luoghi a loro molto conosciuti, poco movimentati per le limitazioni "coronavirus", che gli permettevano una facile individuazione della presenza dei Carabinieri. La denominazione "Levante" dell'operazione deriva dal luogo prescelto dagli spacciatori, per incontri e cessioni, che oltre al centro storico di Rodi Garganico, prediligevano alcuni punti del lungomare adriatico di quel paese, localmente denominato riviera di "Levante", strada che da Rodi Garganico conduce verso la frazione marina San Menaio di Vico del Gargano».
Secondo i militari del Comando provinciale dei carabinieri di Foggia, «l'esecuzione dei provvedimenti cautelari sortirà un atteso effetto sociale sulla piccola comunità di Rodi Garganico di 3500 abitanti, poiché colpisce soggetti conosciuti per la loro indole delinquenziale».
Nell'ambito dell'operazione, denominata "Levante" sei persone sono state arrestate (una in carcere e cinque ai domiciliari) e una è stato sottoposto all'obbligo di firma.
Le indagini, dirette dalla Procura di Foggia, hanno consentito di disarticolare sul Gargano - in particolare a Rodi, Cagnano Varano, San Nicandro e San Severo - una rete di spacciatori che, per raggiungere i luoghi di approvvigionamento e spaccio della droga nel periodo di limitazione della circolazione per l'emergenza Covid, per eludere i controlli si camuffavano tra i lavoratori pendolari che usavano i trasporti pubblici.
Tutto è iniziato nell'aprile 2020 a seguito dell'arresto in flagranza di un 34enne di Rodi Garganico, con precedenti di polizia, sorpreso in possesso di 100 grammi di marijuana, mentre scendeva dal treno nella Stazione di Ischitella, proveniente da San Severo. Le indagini dei carabinieri hanno potuto documentare 42 episodi di spaccio commessi in Rodi Garganico, ma anche in Cagnano Varano, San Nicandro Garganico e San Severo.
Durante le comunicazioni, per l'acquisto delle sostanze, a volte veniva utilizzato un linguaggio diretto ed esplicito, ma anche termini tendenti ad eludere eventuali intercettazioni, quali "capretto" o "verdura" o "grappa", di quantità di droga prestabilita a voce.
«L'attività investigativa - fanno sapere i Carabinieri - si è rivelata particolarmente difficile, poiché gli interessati si muovevano in luoghi a loro molto conosciuti, poco movimentati per le limitazioni "coronavirus", che gli permettevano una facile individuazione della presenza dei Carabinieri. La denominazione "Levante" dell'operazione deriva dal luogo prescelto dagli spacciatori, per incontri e cessioni, che oltre al centro storico di Rodi Garganico, prediligevano alcuni punti del lungomare adriatico di quel paese, localmente denominato riviera di "Levante", strada che da Rodi Garganico conduce verso la frazione marina San Menaio di Vico del Gargano».
Secondo i militari del Comando provinciale dei carabinieri di Foggia, «l'esecuzione dei provvedimenti cautelari sortirà un atteso effetto sociale sulla piccola comunità di Rodi Garganico di 3500 abitanti, poiché colpisce soggetti conosciuti per la loro indole delinquenziale».