Soldi o sesso per esame, condannato ex funzionario della Corte d'Appello di Bari
Angelo Scivetti, di Giovinazzo, accusato di aver chiesto prestazioni sessuali o denaro ad un'aspirante avvocatessa
mercoledì 6 ottobre 2021
12.07
Il Tribunale di Bari ha condannato a 2 anni di reclusione, con pena sospesa, l'ex funzionario della Corte di Appello di Bari, attualmente in pensione, Angelo Scivetti, di Giovinazzo, accusato di aver chiesto prestazioni sessuali o, in alternativa, denaro ad una aspirante avvocatessa, promettendole in cambio il superamento delle prove orali dell'esame di abilitazione professionale.
Il fatto contestato risale al 2014. Scivetti, stando all'ipotesi accusatoria condivisa dai giudici, avrebbe tentato di indurre la donna a ripagare, in natura o con 10mila euro, l'aiuto che il funzionario avrebbe potuto fornirle per superare il secondo step dell'esame da avvocato. Un aiuto che la candidata non ha accettato.
La prima sezione penale del Tribunale, presidente Rosa Calia Di Pinto con i giudici del collegio Giovanni Abbattista e Antonio Coscia, ha derubricato il reato contestato da tentata concussione in tentata induzione indebita a dare o promettere utilità, condannando l'ex funzionario. Il co-imputato, Alfredo Fazzini, difeso dall'avvocato Rosario Cristini, è stato assolto «perché il fatto non costituisce reato».
Era ritenuto dall'accusa il tramite tra l'ex funzionario Scivetti e la donna. L'indagine dei Carabinieri è partita dopo la denuncia della presunta vittima, alla quale il Tribunale di Bari ha riconosciuto il risarcimento danni quantificato in 10mila euro.
Il fatto contestato risale al 2014. Scivetti, stando all'ipotesi accusatoria condivisa dai giudici, avrebbe tentato di indurre la donna a ripagare, in natura o con 10mila euro, l'aiuto che il funzionario avrebbe potuto fornirle per superare il secondo step dell'esame da avvocato. Un aiuto che la candidata non ha accettato.
La prima sezione penale del Tribunale, presidente Rosa Calia Di Pinto con i giudici del collegio Giovanni Abbattista e Antonio Coscia, ha derubricato il reato contestato da tentata concussione in tentata induzione indebita a dare o promettere utilità, condannando l'ex funzionario. Il co-imputato, Alfredo Fazzini, difeso dall'avvocato Rosario Cristini, è stato assolto «perché il fatto non costituisce reato».
Era ritenuto dall'accusa il tramite tra l'ex funzionario Scivetti e la donna. L'indagine dei Carabinieri è partita dopo la denuncia della presunta vittima, alla quale il Tribunale di Bari ha riconosciuto il risarcimento danni quantificato in 10mila euro.