Sventata evasione dal carcere di Bari, detenuto bloccato sul muro di cinta
La dinamica è ancora poco chiara, ma il sindacato Osapp accusa: «Pochi agenti, sistema colabrodo»
sabato 3 agosto 2024
10.40
Un tentativo di evasione è stato sventato nel carcere di Bari dove un detenuto, secondo quanto riferisce il sindacato di polizia Osapp, l'Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria, «è stato preso sul muro di cinta, sguarnito a causa della mancanza di personale da troppo tempo oramai», si legge in una nota.
Il sindacato spiega che «il detenuto sembra abbia scavalcato dal passeggio della seconda sezione per poi giungere sul muro di cinta con dinamiche poco chiare. La fuga fallisce ma ormai è un vero sistema colabrodo: pochi agenti, disfunzioni, turni massacranti ed una mancata fruizione diritti spettanti, una condizione ben conosciuta dai vertici dell'amministrazione centrale, incurante o - termina l'Osapp - forse non competente a gestire le carceri italiane e la Polizia Penitenziaria».
In un'altra struttura carceraria di Bari, il Fornelli, il 19 luglio scorso è avvenuta «l'ennesima rissa tra i detenuti» sfociata in un vero proprio atto di cannibalismo tra minorenni». A renderlo noto, condannando l'episodio, è stato il Cosp, il Coordinamento Sindacale Penitenziaria. All'improvviso, infatti, due detenuti italiani hanno iniziato a picchiarsi selvaggiamente, sino a quando «un recluso con un morso ha staccato un pezzo di orecchio» ad un suo compagno, subito soccorso dal 118.
La rissa è stata sedata dall'intervento della Polizia Penitenziaria in una struttura che «ospita 36 detenuti», un numero più alto di quelli che può ospitare. A Bari, ha detto il segretario generale nazionale del Cosp, Domenico Mastrulli, «il personale è ridotto all'osso, alcuni agenti arrivano a svolgere anche 16 ore continuative».
Il sindacato spiega che «il detenuto sembra abbia scavalcato dal passeggio della seconda sezione per poi giungere sul muro di cinta con dinamiche poco chiare. La fuga fallisce ma ormai è un vero sistema colabrodo: pochi agenti, disfunzioni, turni massacranti ed una mancata fruizione diritti spettanti, una condizione ben conosciuta dai vertici dell'amministrazione centrale, incurante o - termina l'Osapp - forse non competente a gestire le carceri italiane e la Polizia Penitenziaria».
In un'altra struttura carceraria di Bari, il Fornelli, il 19 luglio scorso è avvenuta «l'ennesima rissa tra i detenuti» sfociata in un vero proprio atto di cannibalismo tra minorenni». A renderlo noto, condannando l'episodio, è stato il Cosp, il Coordinamento Sindacale Penitenziaria. All'improvviso, infatti, due detenuti italiani hanno iniziato a picchiarsi selvaggiamente, sino a quando «un recluso con un morso ha staccato un pezzo di orecchio» ad un suo compagno, subito soccorso dal 118.
La rissa è stata sedata dall'intervento della Polizia Penitenziaria in una struttura che «ospita 36 detenuti», un numero più alto di quelli che può ospitare. A Bari, ha detto il segretario generale nazionale del Cosp, Domenico Mastrulli, «il personale è ridotto all'osso, alcuni agenti arrivano a svolgere anche 16 ore continuative».