Traffico di droga in provincia di Lecce: 87 arresti

L'inchiesta ha coinvolto individui di elevato profilo criminale

mercoledì 29 gennaio 2025 11.56
Il traffico di stupefacenti rimane l'attività principale della criminalità organizzata in provincia di Lecce. Gli ultimi sviluppi hanno portato all'arresto di 87 persone da parte dei Carabinieri di Lecce, è la crescente collaborazione tra gruppi criminali del Salento. Questi sodalizi avrebbero dato vita a una sorta di "joint venture" tra diverse organizzazioni guidate da boss mafiosi.

Intorno al commercio di droga ruotano altri reati, come le estorsioni legate ai debiti per stupefacenti, l'autoriciclaggio e la detenzione illecita di armi. Tutti questi crimini, aggravati dall'uso del metodo mafioso, avrebbero generato ingenti profitti per i clan coinvolti. In totale, gli indagati sono 112, di cui 87 sottoposti a misure cautelari: 56 sono stati condotti in carcere, mentre 31 sono ai domiciliari. L'inchiesta, condotta dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Lecce tra il 2020 e il 2024, ha coinvolto individui di elevato profilo criminale.

Tra questi spicca Antonio Marco Penza, già detenuto e condannato per mafia, considerato operativo a Lecce. Accanto a lui, i suoi principali referenti, Andrea Leo, anch'egli con precedenti per mafia e attivo nelle zone di Vernole, Melendugno e dintorni, e Francesco Urso, operativo ad Andrano. Questi ultimi avrebbero gestito un vero e proprio monopolio del traffico di stupefacenti, sfruttando la loro affiliazione al clan Penza. Su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, il giudice per le indagini preliminari ha contestato il reato di associazione mafiosa a 18 degli indagati.

Tra gli episodi contestati figura anche il tentato omicidio, avvenuto a Lecce nel 2014, di Massimo Caroppo, all'epoca 46enne. Gli inquirenti ritengono di aver identificato i presunti responsabili dell'agguato, riconducibile a un regolamento di conti legato agli stupefacenti. Sono in corso sequestri preventivi nei confronti di alcuni indagati, che avrebbero accumulato ingenti somme di denaro attraverso il traffico di droga. Tra i beni confiscati figurano proprietà immobiliari, terreni, autovetture e conti finanziari, per un valore stimato di circa un milione e settecentomila euro.