Trattori e rivendicazioni, la protesta degli agricoltori giunge a Trinitapoli
Il grido del settore primario e le principali tematiche al centro della mobilitazione
lunedì 5 febbraio 2024
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Ieri mattina, le strade di Trinitapoli sono state teatro di una manifestazione senza precedenti, con gli agricoltori che hanno sfilato tra le vie del centro cittadino con i loro trattori. La protesta è nata come risposta alle sfide e alle difficoltà che il settore agricolo sta attualmente affrontando.
Uno dei principali motivi di lamentele è rappresentato dal crescente costo del gasolio, elemento essenziale per il funzionamento dei mezzi agricoli. Gli agricoltori si trovano di fronte a un aumento dei prezzi che incide pesantemente sui loro bilanci già precari. La richiesta di una revisione delle politiche economiche che riguardano il settore energetico è diventata uno degli slogan principali della protesta.
Un altro nodo cruciale è l'importazione massiccia di prodotti agricoli da paesi extraeuropei. Gli agricoltori locali lamentano la concorrenza sleale di merci provenienti da luoghi dove i costi di produzione sono inferiori e gli standard di qualità potrebbero non essere allineati a quelli europei. Tale fenomeno mette a rischio la sostenibilità economica delle aziende agricole locali, minacciando la preservazione del tessuto rurale.
Il basso prezzo riconosciuto alle produzioni agricole da parte delle grandi catene commerciali è un altro nodo critico. Gli agricoltori sostengono che il valore equo dei loro prodotti spesso non è rispettato, lasciandoli in una situazione finanziaria difficile. La richiesta di una maggior trasparenza nelle dinamiche commerciali e di una distribuzione più equa dei profitti lungo tutta la filiera è emersa come una delle richieste chiave.
La protesta non è solo una manifestazione contro le difficoltà, ma anche un appello alle istituzioni locali e nazionali affinché prendano provvedimenti concreti per sostenere il settore agricolo. Gli agricoltori chiedono misure immediate per contenere i costi energetici, rafforzare le politiche di protezione commerciale e promuovere una distribuzione più equa dei profitti tra tutti gli attori della filiera.
La mobilitazione è partita già da ieri, chiamando a raccolta circa duecento agricoltori, insieme a loro anche alcuni commercianti e altri lavoratori provenienti da città limitrofe come Cerignola, San Ferdinando di Puglia e Lavello.
Uno dei principali motivi di lamentele è rappresentato dal crescente costo del gasolio, elemento essenziale per il funzionamento dei mezzi agricoli. Gli agricoltori si trovano di fronte a un aumento dei prezzi che incide pesantemente sui loro bilanci già precari. La richiesta di una revisione delle politiche economiche che riguardano il settore energetico è diventata uno degli slogan principali della protesta.
Un altro nodo cruciale è l'importazione massiccia di prodotti agricoli da paesi extraeuropei. Gli agricoltori locali lamentano la concorrenza sleale di merci provenienti da luoghi dove i costi di produzione sono inferiori e gli standard di qualità potrebbero non essere allineati a quelli europei. Tale fenomeno mette a rischio la sostenibilità economica delle aziende agricole locali, minacciando la preservazione del tessuto rurale.
Il basso prezzo riconosciuto alle produzioni agricole da parte delle grandi catene commerciali è un altro nodo critico. Gli agricoltori sostengono che il valore equo dei loro prodotti spesso non è rispettato, lasciandoli in una situazione finanziaria difficile. La richiesta di una maggior trasparenza nelle dinamiche commerciali e di una distribuzione più equa dei profitti lungo tutta la filiera è emersa come una delle richieste chiave.
La protesta non è solo una manifestazione contro le difficoltà, ma anche un appello alle istituzioni locali e nazionali affinché prendano provvedimenti concreti per sostenere il settore agricolo. Gli agricoltori chiedono misure immediate per contenere i costi energetici, rafforzare le politiche di protezione commerciale e promuovere una distribuzione più equa dei profitti tra tutti gli attori della filiera.
La mobilitazione è partita già da ieri, chiamando a raccolta circa duecento agricoltori, insieme a loro anche alcuni commercianti e altri lavoratori provenienti da città limitrofe come Cerignola, San Ferdinando di Puglia e Lavello.