Ufficiale dei Carabinieri morì durante gara di tiro: due condanne a Brindisi
L'episodio risale al 28 maggio 2016. A perdere la vita il capitano Gianbruno Ruello
sabato 30 aprile 2022
10.40
Due persone sono state condannate dal Tribunale di Brindisi per la morte di Gianbruno Ruello, capitano dei Carabinieri che perse la vita ad Oria nel maggio del 2016 in seguito alle ferite procurate durante una gara di tiro dinamico con armi da fuoco.
L'ufficiale dell'Arma, colpito alla nuca da un proiettile vagante, morì il giorno dopo in ospedale al "Perrino" di Brindisi. I fatti si verificarono al Dynamic Shooting Club Federico II di Oria (Brindisi). Sono stati condannati per "cooperazione in omicidio colposo" Francesco De Pace (un anno e otto mesi), presidente dell'associazione sportiva Asd Dynamic Shooting Club Federico II, ed uno dei tre consiglieri imputati Francesco Tancredi (un anno e tre mesi).
Ruello, 48 anni originario di Taranto, era stato in servizio per anni al Nucleo investigativo del comando provinciale di Brindisi, per poi essere trasferito a Bari, come capo sezione operativa dell'ufficio OAIO. Sono, invece, cinque le assoluzioni disposte dal giudice del Tribunale di Brindisi Simone Orazio. Il pubblico ministero titolare dell'inchiesta, Raffaele Casto, aveva rilevato una carenza di sicurezza nella gara.
Secondo quanto ricostruito dalle autorità giudiziarie, la pallottola avrebbe centrato dapprima il bersaglio, una sagoma in cartone. Poi però sarebbe finita su uno pneumatico posizionato come protezione, colpendo infine in pieno il militare nella zona posteriore della testa, vicino all'orecchio: Ruello era arbitro di gara in quella competizione.
L'ufficiale dell'Arma, colpito alla nuca da un proiettile vagante, morì il giorno dopo in ospedale al "Perrino" di Brindisi. I fatti si verificarono al Dynamic Shooting Club Federico II di Oria (Brindisi). Sono stati condannati per "cooperazione in omicidio colposo" Francesco De Pace (un anno e otto mesi), presidente dell'associazione sportiva Asd Dynamic Shooting Club Federico II, ed uno dei tre consiglieri imputati Francesco Tancredi (un anno e tre mesi).
Ruello, 48 anni originario di Taranto, era stato in servizio per anni al Nucleo investigativo del comando provinciale di Brindisi, per poi essere trasferito a Bari, come capo sezione operativa dell'ufficio OAIO. Sono, invece, cinque le assoluzioni disposte dal giudice del Tribunale di Brindisi Simone Orazio. Il pubblico ministero titolare dell'inchiesta, Raffaele Casto, aveva rilevato una carenza di sicurezza nella gara.
Secondo quanto ricostruito dalle autorità giudiziarie, la pallottola avrebbe centrato dapprima il bersaglio, una sagoma in cartone. Poi però sarebbe finita su uno pneumatico posizionato come protezione, colpendo infine in pieno il militare nella zona posteriore della testa, vicino all'orecchio: Ruello era arbitro di gara in quella competizione.